Marketing digitale e tradizionale: quanto mettere a budget?

Finisce un anno ed ne inizia un altro. Lo so che i pensieri sono tanti e siete tutti un po’ sotto sopra o sopra sotto ma l’anno nuovo arriva e con esso, sono certa, aria migliore.

Non fate l’errore di lasciarvi andare e non pensare ai budget costi/ricavi. Si deve pensare ai budget, mai come ora davvero importanti per ogni micro, piccola, media e grande impresa. Bisogna prevedere ed annusare la qualità dell’aria economica nei primi 6 mesi e nei secondi 6 mesi del 2021.

Marketing digitale! Quanto mettere a budget?

Marketing tradizionale! Quanto mettere a budget?

Non ho una risposta che va bene per tutti ma ho una frase che per tutti va bene:

dovete tenere una percentuale di budget da investire assolutamente in Marketing digitale.

Quale percentuale?

Molto dipende dalla tipologia di Azienda, dalle dimensioni, dal vostro fatturato, dai vostri obiettivi e dalle risorse finanziarie che l’azienda ha a disposizione.

Dall’analisi dei dati si può avere un budget da assegnare al Marketing Digitale.

 

Ma qual è il marketing digitale?

Per dirla semplice, semplice come piace a me : il marketing digitale o on-line è qualsiasi forma di marketing basata su supporti elettronici come, ad esempio,il sito web, i social media, l’e-mail, la pubblicità pay per click, le apps.

Attenzione, ma qui occorrerà un altro articolo, non bisogna utilizzare questi mezzi a casaccio ma seguendo delle Strategie di Marketing e tutti i ragionamenti su Valore e Brand Positioning.

Mi rifaccio ad uno studio di mercato fatto dalla società di ricerca Gartner.

Secondo alcuni dati rilevati dalla società di ricerca Gartner, le Aziende, in media, investono il 2,5% del loro fatturato annuo per attività di marketing online.

Tra le spese di marketing digitale attenti a che cosa includere: social e mobile marketing, creazione dei contenuti, gestione del sito internet, web design , software, costi del personale in azienda e costi esterno come agenzie e ricerche.

Nello studio Gartner ci dice che la percentuale varia a seconda del tipo di industria:

  • Farmaceutico 2.2%
  • Commercio al dettaglio: 2.5
  • Mezzi di comunicazione: 3.9
  • Industria manifatturiera: 2.8
  • Tecnologia : 2.3
  • Servizi finanziari ed assicurazioni: 2.4

Per arrivare quindi ad un interessante esempio pratico: se la vostra azienda ha un fatturato di 500.000 € l’anno, dovreste prevedere di investire nel web marketing un budget di circa € 12.500 all’anno solo per attività digitali.

Il 2.5% annuo per il digitale non rappresenta il totale del budget da investire nel marketing anche se sta diventando una fetta sempre maggiore negli investimenti complessivi.

Sempre la ricerca Gartner ha preso in considerazione anche i budget di marketing complessivi ( sia il marketing tradizionale che quello digitale). Dalla ricerca ne deriva che, in media, le aziende investono il 10,4% del loro fatturato nel marketing complessivo, di cui la percentuale del marketing digitale è il 2,5%.

La percentuale d’investimento nel budget digitale è da anni in costante aumento ( circa 9% in più all’anno) mentre la percentuale di aumento dl marketing tradizionale ha aumenti più bassi. (circa il 6%).

 

Come si suddivide il 2,5% del budget digitale?

 La pubblicità online ( che ritengo odiosa e fastidiosa) rappresenta ancora la quota più grande del marketing online (12,5%) ma la creazione e la gestione di contenuti (11,6% del budget) cresce molto velocemente con la previsione che superi, nel breve termine, il budget pubblicitario di advertising. Finalmente le aziende hanno capito che la parte dei contenuti di valore è ciò che la maggioranza del pubblico digitale desidera. Il pubblico vuole informazioni utili e costanti. Poi vi premierà con l’acquisto.

Il pubblico è diventato scettico nei confronti della pubblicità on-line ed anche molto infastidito.

 

Come fare per utilizzare bene quel 2,5% del budget digitale?

Il digital marketing è un lavoro complesso nel quale si intersecano fra loro molte e diverse tra loro competenze ed occorrono ore anche per uno studio costante perché il mondo del digital marketing si evolve molto rapidamente.

Tante sono le attività da curare e spesso è meglio esternalizzare: dal sito internet ai social media, dalla creazione di contenuti all’email marketing, alla web analytics al videomarketing.

4 ragioni per esternalizzare il marketing digitale:

  1. Poca esperienza e poco studio dell’evoluzione: il digital marketing è un fiume di nuove tecnologie, nuove piattaforme, algoritmi  dei motori di ricerca. Anche il rimanere aggiornati, lo studiare, richiede tempo e quindi grande lavoro da parte delle persone assunte nel reparto marketing.
  2. Molti manager preferiscono investire sulle risorse interne strettamente legate al loro business, qualsiasi sia il settore aziendale.
  3. Si può risparmiare: soprattutto per le aziende piccole e medie l’esternalizzare il marketing porta a vantaggi sul budget costi.
  4. Il vantaggio dell’esternalizzazione è quello di avere il tempo per stabilire obiettivi chiari, ed avere un piano per misurare i progressi rispetto agli obiettivi stabiliti.

 

Concudendo

 Cosa potete mettere in pratica subito in azienda dopo aver letto questo articolo?

  • Valutate quanto state spendendo ricordandovi di mettere tutti i costi diretti ed indiretti imputabili al reparto marketing digitale.
  • Trovato il costo è necessario calcolare quale percentuale del vostro fatturato rappresenta.
  • Tenete presente che avete come parametro il 2.5% di cui abbiamo parlato all’inizio di questo articolo.
  • Importantissimo: considerate con attenzione le attività digitale che producono il costo e quanta parte di esso si sta impiegando per la creazione e gestione dei contenuti.( avete un blog nel sito? Che tipo di contenuti sono utili per i vostri potenziali clienti? Come diffondete questi contenuti?

 

Bisogna avere una strategia dei contenuti da pubblicare e sapere gestire i contatti qualificati che ne derivano con, ad esempio, una buona marketing automation.

Insomma, ora divento di parte, ma potrebbe essere utile ed economico esternalizzare il vostro marketing da chi è specializzato a farlo, da chi lo fa con passione, cuore e cervello.

Vi ho incuriositi?

Quanto investite nel marketing ed anche quanto funziona questo investimento?

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!

 

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Marketing: azienda XY, ma chi sei? Perché devo comperare da te prodotti o servizi?

Azienda ma chi sei? Perchè mi devo fidare di te?

Seth Godin: “Il marketing fatto interrompendo le persone, non è così efficace rispetto ai costi sostenuti. Non sarete efficaci distribuendo tonnellate di messaggi di marketing non richiesti, sperando che qualcuno acquisti. Al contrario, il futuro appartiene a quegli uomini di marketing che pongono le basi per un processo in cui le persone interessate possono comprendere quando convenga a loro ciò che proponete. Quando le persone inizieranno a parlare di voi senza essere stimolate”

Il bello è che queste tonnellate di messaggi non richiesti ( interruption marketing ) li trovi anche nel digitale: you tube, google, siti di quotidiani, app ed etc, sono stracolmi di messaggi pubblicitari che interrompono una tua richiesta ben specifica nel web. INSOPPORTABILI.

A questo aggiungi che oggi c’è la possibilità di una modalità diversa per essere notati.

Seth Godin insegna che oggi vendi se hanno compreso chi sei, quanto sei diverso, quanto sei attento alla sostenibilità, quanto sei innovativo: insomma trova un perchè esisti che porti nuovi vantaggi al tuo potenziale cliente. Tanti propongono prodotti o servizi ma pochi parlano della propria visione.

Un esempio di come ha fatti Seth Godin con il suo libro“Unleashing the Idea Virus”( trad. Sprigionare un’idea virale)

Il libro “Unleashing the Idea Virus” fu regalato da Seth Godin sul suo Blog nel 2001. è Ha ottenuto 4.000.000 download. E’ stato un successo editoriale eclatante tanto che altri scrittori lo criticarono dicendo: “va bene, ma come fa a vivere facendo questo?”. Ecco come ha fatto Seth. L’anno successivo ( 2012 ) lo stesso libro contenente le stesse identiche parole ma con copertina rigida e dal costo di 40$, diventò un best seller mondiale.
Consideriamo anche il valore dei 4.000.000 di download che hanno permesso a Seth di avere 4.000.000 di indirizzi mail.

Il marketing nello spazio temporale di una vendita viene prima della stessa.

Il marketing prepara il terreno alla vendita con lo scopo di farla accadere in modo naturale.

E’ improbabile vendere solo con una sponsorizzata di Facebook od Instagram o solo per avere messo on-line un e-commerce. ( quest’ultimo caso poi è  improponibile).

Il marketing dal titolare o imprenditore spesso viene percepito come:

  • Inutile
  • Troppo faticoso
  • Troppo costoso
  • Troppo lungo
  • Lontano dalla vendita

Ecco perché il 99% delle aziende ( di ogni ordine e grado NON fa marketing).

Quello che io considero FONDAMENTALE nel marketing è trovare un VALORE dell’azienda da far percepire al giusto pubblico.

Il Valore deve essere studiato a tavolino ma non solo; stare tra il pubblico e studiare e capire come quel pubblico si comporta su tutto l’web.

All’inizio cedi VALORE gratuitamente (vedi Seth con il suo libro ) e poi sarai comperato proprio per quel VALORE.

Nel caso dell’e-commerce che ho definito poco fa IMPROPONIBILE come semplice messa on-line e poi vendita quasi automatica (aspetto a braccia incrociate davanti al computer è profondamente sbagliata) ti dico che spot televisivi che recitano circa così:“ Incomincia a vendere da subito con il tuo sito on-line e paga tra 3 mesi”, sarebbero da proibire.

Le parole di questo spot non fanno che dare forza alla falsa idea che si è diffusa grazie al lock down che basta un e-commerce, qualche campagna Facebook ed Instagram ed un po’ di Google Ads. Non nego che occorra questo tipo di pubblicità ma dopo che avrai dato consigli di valore, dopo che ti sarai esposto con la tu mission, dopo che avrai spiegato perché esisti e dopo che avrai risposto a commenti negativi e positivi sotto ai tuoi post. Anni di duro lavoro che ti portano ad essere conosciuto dal tuo pubblico e degno di fiducia.

Riassumendo:

  1. “Il marketing fatto interrompendo le persone, non è così efficace rispetto ai costi sostenuti. Non sarete efficaci distribuendo tonnellate di messaggi di marketing non richiesti, sperando che qualcuno acquisti. Al contrario, il futuro appartiene a quegli uomini di marketing che pongono le basi per un processo in cui le persone interessate possono comprendere quando convenga a loro ciò che proponete. Quando le persone inizieranno a parlare di voi senza essere stimolate”
  2. Il marketing nello spazio temporale di una vendita viene prima della stessa
  3. Venderai dopo che avrai fatto marketing: consigli di valore, mission dichiarata, il perché esisti dichiarato ed avrai conquistato la fiducia dei tuoi potenziali clienti con anni di duro Marketing.

Se hai voglia di avere successo: Fai cose che gli altri non fanno!

 

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Facebook Shops, la nuova funzione per vendere online!

Anche  Zuckerberg ha bisogno di qualche spintarella, non solo noi.

Da anni voleva trovare il modo di lanciare il suo sistema Web anche nell’e-commerce e non ci è mai riuscito.

Il Covid 19 ed il boom delle vendite online gli hanno dato la giusta spintina e fatto fare il salto.

Nell’ ultimo mese è stato presentato Facebook Shops: la nuova funzione che permette alle Pagine Aziendali di vendere sia su Facebook che su Instagram.

Forse, ma non c’è data certa, entro fine anno in Italia prepariamoci al Social Commerce.

Opportunità per micro e piccole aziende che potranno, senza tutti i rischi di un e-commerce di proprietà, lanciarsi nelle vendite on-line direttamente i Social.

E’ un’opportunità valida e vantaggiosa.

Come ho compreso che dovrebbe funzionare Facebook Shops.

Facebook Shops andrà ben oltre la Vetrina.

Ogni Pagina potrà creare gratuitamente un reale e funzionale shop online.

I navigatori Social potranno accedere a questo Shops on line sia da Facebook che da Instagram.

Gli amministratori della pagina potranno creare un e-commerce targato Facebook in linea con l’immagine dell’azienda! Potrebbe essere la volta buona che decidi di cercare un tuo posizionamento invece di andare alla carlona da utilizzare sia nell’on line che nell’off line.

 

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I navigatori potranno visualizzare lo shop direttamente sulla Pagina Facebook ed Instagram, nelle stories e nelle campagne sponsorizzate di FaceBook Ads ( cosa che consiglio vivamente).

I potenziali clienti, una volta arrivati al tuo Shop, potranno sfogliare la collezione, salvare i prodotti che preferiscono ed effettuare gli ordini direttamente sulla piattaforma

Per rendere l’esperienza di acquisto il più relazionale possibile Facebook &Co daranno la possibilità di richiedere info attraverso l’invio di messaggi su WhatsApp, Messenger e Instagram Direct.

Una f…………ata, tanta roba.

I navigatori potranno fare qualsiasi domanda e voi potrete dare aiuto.

A questo proposito attenzione ad essere sempre sul pezzo pronti a dare risposta esattamente come fareste nella vostra attività fisica.

Vedo ancora diversi negozi di abbigliamento, calzature etc che stanno facendo dirette su Facebook/Instagram.

Per loro e per te, se hai la creatività per crearle, Facebook&Co, hanno in previsione di creare anche la funzionalità Live Shopping.

I prodotti potranno essere taggati all’interno della diretta e, se il cliente vorrà acquistare, basterà un semplice tap sul tag.

 

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Come creare il proprio shop

Lo shop è già partito negli USA, ma non ci sono date certe per l’Italia.

La funzionalità verrà attivata a tutti, dando priorità alle aziende che avranno già impostato il Catalogo Prodotti e Instagram Shopping.

Queste ultime saranno le prime a ricevere una notifica.

Ecco come attivarlo nel dettaglio:

  1. Stai attento alle mail ed alle notifiche di Facebook. Puoi anche controllare il Gestore delle vendite (Gestore delle venditeinclude una serie di strumenti pensati per aiutarti a vendere prodotti, gestire l’inventario ed evadere gli ordini della tua azienda su Facebook e Instagram. … Visualizzare il tuo saldo e quando riceverai i pagamenti per le vendite.). Anzi è l’occasione giusta per verificare se è già funzionante. Se non lo è dovrai attendere! Sigh!
  2. Se hai la funzione del Gestore delle Vendite attivato è il momento di crearlo e configurarlo. Crea e configura il tuo Gestore delle venditeall’interno di Business Manager; associa la tua pagina Facebook, Instagram e l’account pubblicitario seguendo la procedura guidata (ti consiglio di farlo da subito così sarai pronto per l’arrivo della novità)
  3. Inserisci tutti i dati necessari alla configurazione di Facebook Shop, quali i dati aziendali, modalità di gestione pagamento e di reso, modalità di spedizione….insomma come in un vero e proprio sito e-commerce.
  4. Passa alla creazione di un catalogo prodottia cui lo shop attingerà per mostrare le informazioni ai clienti. Puoi anche caricare manualmente i prodotti stessi nello store di Facebook.
  5. Passa alla caricamento delle collezioni all’interno del tuo negozio online
  6. Rendilo il più personalizzato possibile in linea con l’immagine che vuoi dare di te ( mi raccomando fai in modo che l’on-line corrisponda all’off-line), scegli i colori ed i testi, scegli la grafica…tutto come in un tuo mini sito web!
  7. Attendiamo FaceBook&Co ma intanto prepariamoci!

Come ?

Facciamo i punti 2 e 3 intanto!

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Professionista o Imprenditore tu sia!

 

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Il Terrore del Budget Marketing nei clienti è vecchio come il Terrore dei bambini del lupo nella Favola di Cappuccetto Rosso.

Il Terrore del Budget

Il Terrore del Budget Marketing è proprio come il Terrore del Lupo: una favola.

Iniziare una Strategia Marketing dopo aver spremuto il cliente come un limone, tante le domande che gli hai fatto, conoscendo il budget del cliente è un grosso errore.

Anni fa chiedevo al cliente: che budget ha per questa operazione?

Risposte: “Non lo so, me lo dica lei quanto ci vuole” oppure “ Lo so ma non glielo dico perché lei e’ avvantaggiata”!

Ad oggi la domanda non la faccio neanche più perché sia a me che al cliente non deve interessare il budget marketing.

Ti sembra strano vero?

Ora provo a spiegarmi!

Se dobbiamo regalare un portafoglio ad una nostra amica per il suo compleanno, pensiamo prima al nostro portafoglio e cioè a quanto possiamo/vogliamo spendere.

Andiamo da Louis Vuitton, dal negozio famoso di pelletteria nel centro storico, ad una bancarella del mercato o dai cinesi?

Ecco, in base al budget scegliamo.

Errore enorme fare questo ragionamento in un budget marketing/ comunicazione.

Nel fare la Strategia di Marketing/ Comunicazione non dobbiamo pensare al budget oppure dobbiamo pensare di avere un budget senza limiti.

Sono cosciente che anche FCA non ha un budget infinito. Anche questa enorme azienda ha un budget limite ed essendo quindi un limite, non dobbiamo pensarci perché ci limita.

Il budget reale lo possiamo concretamente trovare solo dopo aver lavorato di strategia senza limite di budget. Facciamo un esempio concreto, così magari risulto più chiaro.

Ho visitato la scorsa settimana un mio cliente con idee chiare al quale ho proposto di iniziare il rapporto con una Strategia Marketing e Comunicazione che avrei dovuto studiare in base ad una miriade di variabili con allegata preventivazione step by step.

Il suo Terrore: il budget che ne sarebbe risultato in totale.

Gli ho spiegato che io e la mia squadra per lavorare bene e presentargli una strategia vincente non dovevamo avere un budget nella mente.

Perché?

Perché io & Co avremmo lavorato non per arrivare alla Strategia Migliore ma per arrivare ad una stiracchiata e stropicciata strategia per stare dentro al budget ed accontentare il cliente!

Ma questo non sarebbe stato un lavoro di Strategia eticamente ben fatto.

Infatti avremmo cercato di lavorare ad una strategia delimitata dal budget che non sarebbe stata ( al 90% ) la Strategia Migliore.

Concordi?

Scommetto che tu micro, piccolo, medio e grande imprenditore che stai leggendo vorresti sapere quale è il miglior investimento per arrivare a raggiungere gli obbiettivi che mi hai raccontato.

Io devo essere in grado di darti risposte certe, anche sul budget necessario, e tu imprenditore valuterai vantaggi/svantaggi di quell’investimento. (si tratta di investimento e non di costo infatti).

Se io ragionassi in modo classico, partendo dal budget, non sarei in grado di darti la possibilità di valutare. 

Come faccio a fare i budget realizzabili dal mio cliente?

  1. Definisco il Budget Ideale che corrisponde alla Strategia Migliore.
  2. Chiarisco con il cliente il Budget che ha a disposizione
  3. Il mio cliente è cosciente di quanta è la differenza tra Budget Ideale e Budget Reale
  4. Insieme valutiamo quali sono i primi step della Strategia da realizzare basandoci sui concetti di importanza ed urgenza.
  5. Valutiamo quali azioni devono essere fatte al meglio e su quali ci si può accontentare di un livello medio e più smart.

Difficilmente la Strategia Migliore si può iniziare mettendo a terra tutte le azioni che devono essere fatte. E’ normale e tu imprenditore non devi demoralizzarti o demotivarti. La Strategia Marketing/Comunicazione non deve mettere in difficoltà la parte finanziaria dell’azienda, anzi.

Quello che non è fattibile quest’anno, sarà fattibile il prossimo anno.

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!

Hai una Strategia Marketing/Comunicazione da realizzare?

 

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Raggiungere gli obbiettivi aziendali Dopo Covid 19 E se il corona virus ammazzasse Amazon ?

Diversi sono i modi, ma ci sono.

Bisogna studiare, ingegnarsi, usare il pensiero laterale, il cuore ed il cervello.

Oggi ti voglio dare uno spunto sulla 3° P del Marketing e cioè: Placement ( luoghi di distribuzione o meglio ancora : In che luoghi sono in vendita i tuoi prodotti?)

Tantissimi i fattori da valutare e tantissime le tipologie di prodotti e servizi.

Oggi parto dal Retail che è uno dei settore anche prima del Corona Virus, più in difficoltà.

A chi con arringhe, rabbia, disappunto i titolari attribuiscono la responsabilità di questa difficoltà di vendite? AD AMAZON

E se il corona virus ammazzasse Amazon?

Ma devi agire anche tu.
Seguimi!

Il contesto ed il bisogno attuale ( quindi nel periodo Corona Virus) , portano modifiche nel business di negozi ed attività varie.

Il retail s’ingegna!

Non ho visto solo la ristorazione e gli alimentari fare consegne a domicilio ( Riso Scotti, Gdo, medi e piccoli negozi alimentari di quartiere, negozi di frutta e verdura, panifici,gelaterie, etc.) ma anche una serie di attività con punto vendita locale che si sono letteralmente mossi ed hanno accettato una sfida: le consegne a domicilio.

Abbigliamento, scarpe , materassi, bigiotteria, etc…e quante altre attività del retail potrebbero farlo?
Come lo comunicano asesso ?

Fanno il fai da te: Facebook ed Instagram sono i piu’ gettonati.
Foto, video e dirette fatte in casa.
Scrivi in whatsapp puoi ordinare e ti porto il prodotto a casa.
Nessun e-commerce.

Da sempre polemiche con Amazon.
Ora state facendo come Amazon a livello locale.

Al bando pigrizia e lamentele, finalmente!

Gli ostacoli ci vengono dati per essere superati!

 Riflettete quindi anche sul Dopo Corona Virus sulla 3 P del marketing: placement cioè canali di distribuzione.

Riaprirete il vostro negozio certo e poi? Che cosa cambierete ?

Riflettete anche sull’utilizzo degli strumenti di Marketing e Comunicazione.

Per ora il cliente vi perdona ( foto, testi, video e dirette inguardabili ) ma poi il vostro Marketing e la vostra Comunicazione dovranno essere perfette e non potrete più fare il fai da te.

Amazon, del resto è Maestro anche in questo !

Pensa ora al Dopo Corona Virus.

Contattami e
1) ti preparo sulla 3 P del marketing: placement cioè canali di distribuzione
2) ti preparo sul tuo marketing e sulla tua comunicazione che dovranno essere perfette.

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!😀😀😀

 Prendiamo già un appuntamento per il 4 maggio!!!!

 

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Come utilizzare in modo utile i social nei giorni del Coronavirus

Cerchiamo tutti di sfruttare i social in modo utile in questi giorni nei quali dobbiamo restare a casa.

Ricordate che:  meglio annoiati che intubati.

Magari non pubblicate post simil scientifici sul Corona Virus e verificate sempre le notizie che spesso arrivano su what’s up e che sono l’ennesimo inoltro e la fonte non è certa.

Consiglio di verificare le notizie su Google e controllare la fonte.

Dobbiamo essere in grado di utilizzare tutti i fantastici strumenti che abbiamo in modo utile.

Le persone hanno un’ incredibile voglia di comunicare in questi giorni di isolamento e questo è un dato estremamente positivo.

Pensate se nessuno vi scrivesse o registrasse what’s pensando a voi….ci rimarreste male. Dove sono finiti tutti i miei “amici”?

Quindi anche voi pensate e scrivete a loro, qualsiasi sia il social di comunicazione che avete scelto.

C’è anche un effetto positivo per il vostro lavoro.

AVETE IL TEMPO DI COMUNICARE CON CALMA E SENZA FRETTA CON I VOSTRI CLIENTI.

Oltre a fare campagne social ( che non vanno fermate ma vanno talvolta adattate al contesto in cui siamo) potete scrivere what’s, mail ma anche telefonare.

Non mi sto riferendo a comunicazioni di lavoro ma ad una comunicazione da persona a persona.

Chiedete come stanno loro e la famiglia, come passano il tempo, come si sentono dentro.

E’ la volta buona per essere umani.

Poi se è il cliente a chiedervi cose di lavoro, ben venga.

Un’altra operazione importante che potete fare è pensare ai vostri clienti uno ad uno, pensare al loro business e verificare se ci può essere qualche idea per farli lavorare oggi o su come comportarsi in modo efficace al loro rientro.

Siate utili e non per emettere fatture ma per far sentire la vostra vicinanza social a tutte le persone e sorridete, mandate un sorriso od un abbraccio virtuale.

Mai come ora con il vostro comportamento e la vostra comunicazione potete dimostrate i vostri valori e dare beneficio agli altri.

Un sorriso qualunque Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!

 

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Marketing è cultura sociale

Che cosa fa la differenza in ambito imprenditoriale?

La differenza in imprenditoria, nell’ambito marketing, la fa la cultura che è sensibilità verso la società intesa come capacità di attenzione e studio degli atteggiamenti delle persone.

Perché è cultura?

Perché si cerca di comprendere in modo sempre più approfondito i bisogni delle persone, le loro necessità, le loro paure e che cosa non hanno ancora trovato sul mercato.

Una volta compresi i bisogni occorre creare le soluzioni più adatte a loro.

Create le soluzioni, il punto focale è costruire la fiducia tra la tua impresa e la parte di società alla quale ti rivolgi.

Ho tratto spunto per questo post da un post di Riccardo Scandellari che è professionista attento e capace.

Scandellari dice:  (www.skande.com ) da Il Marketing è questione di cultura.

Quanto sei disposto a pagare?

Nel marketing è facile distinguere un’operazione di successo. Questione di piccole percentuali.
Se i tuoi costi si sono limitati al 90% dei guadagni è stato un trionfo, se i tuoi costi superano il 100% dei tuoi guadagni rischi di chiudere. La differenza tra prosperare e chiudere si limita a un misero 10% sul totale delle tue azioni e del tuo fatturato.
Per un singolo professionista, l’investimento più oneroso, che incide moltissimo su questa diabolica percentuale, è il tempo più che il denaro. Per un’azienda la logica è contraria: prima viene il denaro con cui acquistare risorse, strumenti e servizi. Il tempo ha una rilevanza inferiore in quanto viene acquistato anch’esso attraverso l’assunzione dei dipendenti.
Sia per i professionisti che per le aziende, l’eterna lotta consiste nel ridurre i costi e il tempo sotto la fatidica soglia del 100%. Maggiore sarà la distanza, superiore sarà il guadagno.

So cosa stai pensando: che non ho detto nulla di nuovo; questa logica è vecchia come il mondo, tuttavia essendo così nota molti cercano di perseguirla risparmiando. Ciò che è poco noto, addirittura controintuitivo, è che ogni azione ha un effetto sul costo.
Succede che se risparmi nella promozione, accetti un compromesso: qualcuno ti propone una scorciatoia a basso prezzo, la ritieni utile e interessante per contenere i costi sotto la soglia del 100%. In realtà potresti accorgerti, dopo qualche mese, di aver perso più tempo e di conseguenza soldi, intaccando considerevolmente i costi che ritenevi inizialmente vantaggiosi.
Il problema con i clienti consiste nel conoscere il loro prezzo di acquisizione. Certo, perché anche i clienti si pagano. Hanno un costo che devi essere pronto a pagare per ottenerli. Decidi tu con che moneta ripagarli. Potrebbe essere la tua attenzione, il servizio, prodotti omaggio, informazioni, sconti, cene e aperitivi, un sorriso o un costo di acquisizione su una piattaforma di advertising.

Il marketing è semplice: ci sono le persone e i luoghi in cui si ritrovano.
A te il compito di conoscere bene il contesto, le sue regole e come metterti in evidenza al meglio. Ma soprattutto dovrai conoscere le persone, cosa le gratifica, cosa cercano e di cosa hanno timore. Questi due elementi si gestiscono meglio se hai sviluppato una conoscenza approfondita di te stesso e di ciò che spinge le persone ad attivarsi. Si chiama cultura.
Il marketing è semplicemente questione di cultura.

  • Nel marketing è facile distinguere un’operazione di successo. Questione di piccole percentuali.
    Se i tuoi costi si sono limitati al 90% dei guadagni è stato un trionfo, se i tuoi costi superano il 100% dei tuoi guadagni rischi di chiudere. La differenza tra prosperare e chiudere si limita a un misero 10% sul totale delle tue azioni e del tuo fatturato.
    Per un singolo professionista, l’investimento più oneroso, che incide moltissimo su questa diabolica percentuale, è il tempo più che il denaro. Per un’azienda la logica è contraria: prima viene il denaro con cui acquistare risorse, strumenti e servizi. Il tempo ha una rilevanza inferiore in quanto viene acquistato anch’esso attraverso l’assunzione dei dipendenti.
    Sia per i professionisti che per le aziende, l’eterna lotta consiste nel ridurre i costi e il tempo sotto la fatidica soglia del 100%. Maggiore sarà la distanza, superiore sarà il guadagno. Da www.skande.com

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Io ho aggiunto a Cultura l’aggettivo Sociale

Perché è la nostra società che dobbiamo conoscere e la conosci stando con esse, osservando e facendoti tante domande che iniziano con Perché?

Poi pensi, ragioni, spremi le meningi per tante ore ed alla fine arrivi a delle giuste conclusioni che sono quelle che ti servono per fare un buon marketing.

Perché voi aziende e voi imprenditori non siete tutti uguali.

Possiamo parlare di te e della tua azienda.

Contattami senza impegno.

Un saluto sorridente qualunque Persona, Imprenditore o Professionista tu sia.

 

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Quali strumenti di marketing devo utilizzare per la mia azienda?

La risposta è: dipende.

Dipende da che obiettivi vuoi raggiungere, da come sei posizionato sul mercato, da chi sono i tuoi potenziali clienti, da chi è la tua concorrenza, da come si muove la tua concorrenza, da che servizi e prodotti proponi, da che budget hai e da un’altra serie di variabili.

Prima di pensare agli strumenti devi pensare alla Strategia da applicare.

La strategia deve essere studiata da un marketer che entra in azienda, chiedendo permesso ed usando educazione, ma con grande curiosità per comprendere il tuo tipo di business, facendo domande, guardandosi intorno, osservando ed ascoltando.

Il bravo marketer deve, ad esempio se hai più punti vendita, andare presso gli stessi in veste di cliente e notare ciò che funziona, ciò che non funziona e che abbassa le vendite.

Il bravo marketer deve andare dalla tua concorrenza e fingersi cliente verificando come lavora e quali sono i punti di forza che utilizza e che magari tu non hai.

Il marketer non deve vederti, come purtroppo accade, come un pollo da spennare, ma come un imprenditore che si rende conto di dover fare operazioni marketing e comunicazione per vivere bene sul mercato e per conquistare sempre più quote.

Marketing digitale e Marketing tradizionale

I potenziali clienti, nel primo contatto telefonico, mi chiedono:

“Silvia, tu utilizzi il marketing digitale o il marketing tradizionale?”

Specifico he Il Marketing è Uno solo.

Il Marketing nasce anni ed anni fa e le fondamenta dello stesso, anche con l’avvento del digitale sono sempre quelle.

Non puoi prescindere dalle basi del marketing come, ad esempio, l’identità di marca, il perché esiste la tua azienda, la mission, la vision, lo stile di comunicazione.

Ad oggi è vero che esistono nuovi strumenti da utilizzare.

Perché esistono?

Perché c’è stato l’avvento di internet e, con la grande diffusione del suo utilizzo, sono nati nuovi canali pubblicitari che devono essere utilizzati con i giusti metodi.

Quando nacquero i giornali, nel tempo, diventarono grandi e validi mezzi di comunicazione al servizio di strategie di marketing.

Il bravo marketer deve riconoscere il valore che ogni strumento ha per sviluppare il tipo di strategia studiato.

Il marketer non deve essere legato al proporre lo strumento che gli è più familiare o che gli piace di più.

Chi si occupa di marketing, di strategia di marketing, deve riconoscere il valore che ogni canale o strumento ha per l’azienda.

L’errore che non devi fare è cercare nella barra di Google, ad esempio:

Come fare marketing con Facebook?

Come fare marketing con Google?

Come fare marketing con Instagram?

Come fare marketing con You tube?

Queste ricerche sono profondamente sbagliate.

Non devi cercare il Canale per fare marketing, devi trovare il modo, la strategia per farlo e, di conseguenza, capirai quali strumenti usare.

La Strategia parte sempre dal sistema di acquisto dei tuoi clienti e poi approfondisce.

Occorre, in primis, una sinergia di lavoro tra l’imprenditore e il marketer per, a titolo esemplificativo:

  • Conoscere i tuoi clienti giusti (quelli che ora vengono chiamati Buyer Personas)
  • Studiare e capire dove cercano informazioni per acquistare.
  • Dove effettivamente acquistano.
  • Qual’ è o quali sono il problemi principali da risolvere.
  • Quali sono i loro desideri.

Solo dopo aver compreso tutto ciò di cui sopra (ed anche altro ma il punto di parenza è questo) il marketer potrà:

  • Studiare e creare la giusta Strategia a di marketing per raggiungere il tuo cliente e vendere il tuo prodotto
  • Scegliere i canali di comunicazioni digitali o tradizionali od entrambi.
  • Decidere quanto Investire su questi canali.
  • Verificare i risultati anche durante la campagna per comprendere se bisogna portare correttivi. (questo lo si può fare con gli strumenti digitali ).

 

Hai domande? Vuoi approfondire?

 

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Un saluto sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia.

 

 

Marketing – Vedi le mie meches rosa? Ti piacciono ?

Sono la prova che il passaparola è il miglior marketing.

Nulla di più vero fu mai detto.

Tutti i marketer ti rispondono ( io compresa ) che è vero ma che il passaparola crea troppi pochi contatti per arrivare al fatturato che  necessita ad un’azienda o ad un negozio.

Mi hanno parlato di Luciana, una parrucchiera specializzata in colori ( sai quei colori arcobaleno o fortissimi dal viola al giallo al verde che alcune ragazze portano con disinvoltura ).

Avevo voglia di rinnovare un pochino il mio look e sono andata da Luciana. Le ho spiegato il mio desiderio di rimanere fine ma di rafforzare la mia impronta personale.

Ecco, il passaparola per Luciana ha funzionato ed io sono diventata sua cliente.

Ma a Luciana non basta questo passaparola per portare avanti il suo negozio di parrucchiera.

Quindi deve affiancare al passaparola, una strategia di marketing e comunicazione che crei attrazione, attenzione, fiducia e storie.

L’attrazione iniziale la conquisti con un bel titolo attrattivo e si trova all’inizio del trenino del marketing. Da attrazione la persona deve arrivare a darti attenzione (continua a leggere il tuo post od ad ascoltare il tuo video etc..) .

Ma non basta 1 post a settimana sul tuo blog per 1/2/3/4 settimane nel quale dai informazioni utili al tuo potenziale cliente, non basta condividerli su Face Book od su altri social per tre mesi.

Bravi i guru del marketing che ti danno validissime informazioni teoriche e pratiche di come fare marketing, forti i grandi guru che ti portano esempi di come grandi Brand hanno sviluppato strategie di marketing vincenti…ma tu non sei un brand (ancora), non ti hanno spiegato come, nella tua attività puoi attrarre, poi ottenere attenzione, poi come conquistare fiducia e come creare storie che facciano sentire fighi, importanti, attraenti i tuoi clienti ( ho usato tre aggettivi a caso ).

Ecco Luciana è come te. Ha infarinature di marketing ma mi ha chiesto: Silvia, come faccio a applicare questi concetti di marketing alla mia attività?

Luciana è’ stanca di sentire parlare di Apple, Nike, Nutella, Barilla, Amazon etc.

Bene allora dico a Luciana, come dico a te, che hai un negozio, uno studio professionale, una piccola o media impresa che anche tu puoi attrarre, ottenere attenzione, conquistare fiducia e creare una storia.

Non è solo per i grandi …è anche per i piccoli/ medi imprenditori ed essendo io in contatto con essi tutti i giorni, caspita come ti capisco nella confusione mentale che hai.

Ti svelo tre caratteristiche che tu devi per forza avere per riuscire a diventare Brand, Personal Brand e per distinguerti dalla tua concorrenza: 1 ) tenacia, 2 ) costanza 3) pazienza.

Se non hai queste 3 caratteristiche, non contattarmi perché non potrò esserti utile e butterai via dei soldi.

Se le hai contattami e potremo fare un’ottima strategia di marketing.

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia.

 

Lezione di Marketing Personale: non arrendersi mai.

Silvia Migliorini. Marketing e Comunicazione a Modena

La mia definizione di marketing è: trovare il Valore di un’azienda o di un professionista e farlo scoprire ai potenziali clienti giusti per arrivare a raggiungere gli obiettivi aziendali o personali.

Il Valore di cui vi parlo oggi è quello che è all’interno di ogni persona. Le persone si comportano in modo differente quando tutto va bene rispetto a quando tutto o in parte va male e ci sono tanti ostacoli che non permetto di vivere serenamente.

Sono talvolta mal di sentimenti e talvolta mal di materia prima per vivere: soldi

Il consiglio di  marketing di oggi non è per aziende e per professionisti quindi non è un marketing lavorativo ma è un incitamento da una persona, io, che fa marketing e che è sopravvissuta a disastri famigliari ed aziendali che avrebbero potuto rompere anche una lastra del materiale più resistente che c’è. Direi il grafene.

Ho sempre fatto l’imprenditrice in editoria e mi sono formata sulla comunicazione off-line e sull’old marketing.

Pazza come una cavalla ( ad oggi il mio marchio ) ho iniziato un’avventura editoriale a 18 anni senza un euro ma con una carica emotiva e fisica che riusciva a scalfire ogni dubbio, ogni razionale ragionamento sull’impossibilità di raggiungere il mio obiettivo che sentivo così mio, che aveva la mia fisicità, il mio viso, i miei occhi, la mia bocca.

Si, volevo mettere in contatto i privati tra loro per qualsiasi tipo di cerca/ trova e far decollare negozi ed aziende grazie alla loro presenza pubblicitaria sul mio primo ( poi arrivarono a 10 ) giornale di annunci economici gratuiti Il Caffè.

Nulla e nessuno mi fermavano neanche i negozianti dai quali entravo e mi dicevano che non avevano bisogno della macchinetta del caffè.

Ce l’ho fatta nel 1990 e sono partita nel 1981.

Dal 90 fino al 2008 fu tutta una crescita e mi sono formata con esperti coach nella gestione aziendale, gestione del personale, gestione commerciale , comunicazione e marketing.

Come forse si comprende, il lavoro era la mia vita e le mie 53 dipendenti ( 48 donne e 5 uomini ) erano la mia seconda famiglia.

In primis c’erano i miei figli Simone ed Andrea che, a posteriori, comprendo hanno avuto una mamma un pochino troppo lavoratrice.

Nel 2014 l’azienda scompare con un fallimento inaspettato ed io cado in un cratere che arriva al centro della terra e da lì non volevo più muovermi.

Con pazienza, resilienza, non ho voluto morire ma ho voluto ( meglio ho cercato ) di ripartire.

Ed eccomi qua, ripartita nel marketing on-line ed off line, nella comunicazione e nella gestione commerciale.

Studio, imparo, metto a frutto le mie esperienze.

Il mio obiettivo è sempre quello di conoscere aziende piccole e medie nonché professionisti per comprendere i loro obiettivi e farglieli raggiungere.

Non è un obiettivo diverso da quello che avevo a 18 anni.

Ne ho 57 e la voglia prorompente di essere utile all’imprenditore (attenzione che anche un tabaccaio per me è imprenditore ) non è mutata di volume ma è maturata e si è innovata.

Quindi ho ritrovato il mio valore come persona e lo sto mettendo a frutto.

Oggi vorrei dare un barlume di speranza a tutti colori (e sono tanti ) che non hanno un lavoro o che hanno un lavoro che non amano ma anche ad imprenditori che sono soli e stanno cercando di uscire dal tunnel.

Prendetevi il tempo che vi serve, pensate a ciò che vi farebbe felici e cercate il modo di farlo.

Quando faccio consulenze di Marketing e Comunicazione la mia prima attenzione è dedicata alla persona che ho davanti.

Uso empatia ed i suoi problemi diventano i miei, i suoi desideri diventano i miei, le sue difficoltà diventano le mie.

Tutte le ricerche, le analisi. I  tecnicismi e le strategie arrivano solo dopo che ho compreso la persona.

 

Un saluto sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia.

 

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Avere tanti like e cuorini ! Perché si è così vogliosi di averli ?

Tutti noi siamo egocentrici, vogliamo attenzioni, vogliamo consenso!

Ecco perché ci piacciono tanto il Like su Facebook, i Cuoricini su Instagram, i Consiglia su Linkedin.

Carpe Diem! Cogli il tuo attimo di Fama e Gloria!!! Ti senti famoso, e poi?

Se sei un titolare di azienda, un professionista, l’ufficio marketing di un’azienda….mi puoi dire a che cosa ti servono tutti quelle affermazioni sociali che apprezzano i tuoi contenuti?

Solitamente A NULLA! In alcuni frangenti di strategia di marketing e comunicazione possono essere importanti ma solo se sei già Brand.

Quando sei un’azienda od un professionista devi dedicati a fare Marketing e Comunicazione ( per anni ) ed a farti riconoscere ed apprezzare come Brand!( ti puo’ interessare Brand Positionig )

Non sei la Coca Cola, Nutella, Mulino Bianco o Nike. Loro hanno fatto marketing e comunicazione da 50 anni.

Loro sono già Brand e …che Brand, tanto di cappello.

Tu, forse no.

Non fare una comunicazione unicamente rivolta al consenso.

Riprendo un esempio di Riccardo Scandellari www.skande.com che ha trovato il giusto esempio per spiegare anche a chi non è così pratico di marketing gli effetti di una comunicazione unicamente ad ottenere consenso.

“ Giocare al Superenalotto è un’attività irrazionale ed economicamente svantaggiosa: in pratica, hai la certezza di perdere i soldi investiti. Non è un’affermazione personale , lo dicono i matematici, hai 1 possibilità su 600 milioni di vincere.

Molti ne sono consapevoli, eppure, accecati dal loro egocentrismo. Ritengono che mettere in tasca un tagliando che offre questa inconsistente eventualità sia un’operazione appagante e fa sentire momentaneamente bene questi pessimi investitori. Fino al momento dell’estrazione.”

Momentaneamente bene: sono le due parole magiche.

Fare Brand o Personal Brand ( ti può interessare Personal Branding 9 è: le persone ti riconoscono per quello che dici e quello che mostri di apprezzare nell’ambito del tuo prodotto e servizio ed anche il dare buoni e validi consigli sulla tua “materia di business”.

Cerca consenso in questo contesto o nel contesto dei tuoi pensieri personali che, comunque, non siano espressioni di criticismo, rabbia, scalpore postando foto e testi di argomenti del momento.

Intendo: non stare a parlare dei gilet gialli, di Renzi o Salvini, dei femminicidi con improperi . Parlane se sai analizzare il potenziale perché di questi fatti, con spirito professionale, se no lascia perdere.

Quindi, tutte le scorciatoie per  “ diventare protagonisti dei Social “ non funzionano, per la maggioranza dei casi.

“ Le dimensioni del nostro universo si riducono considerevolmente quando ci posizioniamo al centro. E le persone più concentrate su sé stesse sono le meno soddisfatte della vita” Joshua Becker.

 

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia.

 

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Quanti, quanto, perché e come le persone stanno sui Social?

Tantissime persone che mi conoscono, mi chiedono la mia opinione se, davvero, i Social sono così utilizzati e, chi non li utilizza mi chiede anche il perché vengono utilizzati.
Ecco i dati.
Possono essere utili a te che li usi od anche per rispondere a lecite domande di chi non li usa.

Gli Italiani su Facebook e Instagram.

Facebook e Instagram rappresentano 2 dei social più abitati al mondo, ma:
– di che numeri parliamo in Italia?
– quanti sono davvero gli italiani attivi?
– perché usano Facebook e cosa si aspettano dalle aziende che seguono sul social
– quanto incide davvero Instagram sugli acquisti?
Ci sono fonti esterne ai social, molto attendibili che ci danno dei numeri comeHootsuite, WeAreSocial, Agcom e Blogmeter.

Quanti italiani sono presenti su Facebook e Instagram?

Stando agli ultimi dati diffusi da Agcom, ci sono ben 35,7 milioni di utenti attivi su Facebook e 22,3 milioni di utenti su Instagram
Instagram è una delle delle piattaforme social dal più alto potenziale di crescita.
Nonostante ciò che abbiamo pensato un po’ tutti con i vari scandali che hanno colpito Facebook negli ultimi anni, anch’esso continua a salire e a restare leader per utilizzo.
Quanti italiani attivi su Internet usano Facebook e Instagram?
I dati di Report Digital 2019, ci dicono che tra utenti internet dai 16 ai 34 anni, l’81% utilizza Facebook, mentre il 55% usa Instagram. Ai primi posti per utilizzo YouTube e WhatsApp, con rispettivamente l’87% e il 58% degli utenti.

Quanto tempo stanno mediamente ogni giorno gli italiani sui Social Network?

Secondo il report Globalwebindex condotto nel 1° trimestre del 2019, gli italiani trascorrono 1 ora e 46 minuti quotidianamente sui social, mentre secondo il report We are social + Hootsuite 2019, il tempo trascorso è di 1 ora e 51 minuti, risultati molto simili.
Sempre secondo We are social + Hootsuite , il 98% degli utenti social accede ad una piattaforma tutti i giorni.

Che cosa cercano in Facebook e Instagram gli utenti ?

Blogmeter, nella Terza Edizione della ricerca “Italiani e Social Media” riporta Facebook come piattaforma primaria per condividere momenti, informarsi e leggere le recensioni, mentre Instagram è al primo posto per seguire le celebrità e va immediatamente dietro a Facebook nella condivisione di momenti importanti. Entrambi i social figurano nel podio insieme a YouTube come luoghi di svago.
ATTENZIONE AZIENDE MICRO, PICCOLE, MEDIE, GRANDI E PROFESSIONISTI: quasi il 37% degli Italiani usa i social media per leggere recensioni e parlare con aziende o marche ed è un trend cruciale di cui tenere conto per l’importanza che i social rivestono, ogni giorno di più, nel processo di acquisto.

Gli italiani sono attivi o passivi sui social ?

Secondo Bloogmeter una buona percentuale di italiani legge contenuti di altri, ma non ne produce e “solo” il 35% dichiara di scrivere post originali e commentarne di altri.
Sono molte le persone che quindi leggono e seguono, ma meno quelle che partecipano attivamente alla conversazione o pubblicano contenuti propri.Un altro dato presente nel report importante da riportare è che 1 italiano su 3 preferisce guardare Stories anziché leggere post sui social.
Perché gli Italiani utilizzano i Social?
Secondo il report Globalwebindex del 2019, il 42% degli intervistati afferma di usare questi mezzi per restare aggiornato su novità ed eventi, il 36% per seguire i brand che gli piacciono e il 18% per scoprire nuovi brand attraverso i commenti.

Quale tipologia di contenuto gli italiani vogliono vedere da parte dei brand?

Guardando i dati raccolti da Facebook in una ricerca di fine 2018 si comprende come gli italiani che navigano sul Social vogliano in realtà vedere più contenuti autentici da parte delle aziende (46%), creatività (44%) ,informazioni (42%) ed intrattenimento (41%) .La parola d’ordine è, come più volte detto, rilevanza. Se non riusciamo a suscitare un’emozione o rispondere a un bisogno/desiderio di chi ci segue, difficilmente riusciremo a catturarne l’attenzione e l’interesse.
Instagram e acquisti, accoppiata vincente
Su Instagram si sta investendo sempre più in strumenti che permettono l’acquisto immediato, infatti sempre da rilevazioni di Facebook in collaborazione con Ipsos emerge come questo Instagram aiuti gli utenti italiani non solo nella scoperta di nuovi prodotti, ma anche nella ricerca attiva di prodotti e servizi e nella decisione di acquisto.
E cosa fanno le persone nel processo di acquisto dopo che hanno visto un prodotto su Instagram?
Cercano maggiori informazioni (78%), visitano sito o app del brand (63%), procedono direttamente all’acquisto online o offline (41%), visitano lo store del retailer (31%) o seguono il brand online (23%).

Esserci o non esserci ? Questo è il dilemma.
No, nessun dilemma.
Bisogna esserci!

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!

 

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Marketing operativo. Le 9 leve che devi costruire per far guadagnare la tua azienda o il tuo negozio.

 

Dopo aver parlato del marketing strategico ( ti può interessare link marketing strategico e l’Arte della Guerra) torniamo sul marketing operativo ( ti può interessare link interno Marketing operativo : si parte per la battaglia )

Vi parlo oggi delle specifiche leve da utilizzare per un efficace marketing operativo. Sono nove.

 

  • 1 ) Posiziona il Tuo Prodotto

Ribadisco che il tuo marketing operativo deve essere organizzato solo ed esclusivamente dopo la pianificazione del marketing strategico e dopo che hai dedicato tempo studiando quale vuoi che sia il posizionamento del tuo prodotto nella mente del tuo cliente giusto. ( Brand Positioning)

Marketing Strategico: studio di tattiche e strategie. Marketing operativo: studio delle azioni da fare per arrivare agli obiettivi definiti dal marketing strategico che corrispondono agli obiettivi aziendali.

Esempio chiarificatore e dopo non ti confonderai più:

  • Il Marketing Strategico è uguale allo studio da parte dell’allenatore di una squadra di calcio del posizionamento sul campo dei giocatori.
  • Il Marketing operativo è uguale alle singole mosse che i giocatori devono mettere in atto in maniera coordinata per mettere la palla in rete…risultato Marketing Strategico + Marketing Operativo: GOALLLLLL!!!!!

 

  • 2) L’imbuto del marketing operativo

Per acquistare il tuo prodotto, posto che sia ben posizionato, il cliente deve passare attraverso in un imbuto formato da 5 step:

  1. Consapevolezza: il tuo cliente deve avere bisogno di un determinato prodotto o servizio oppure anche solo il desiderio di avere un determinato prodotto o servizio.
  2. Scelta: tra tutti i tipi di prodotti o servizi presenti sul mercato il cliente deve scegliere quello che soddisferà meglio il suo bisogno o desiderio.
  • Scelta: il cliente deve scegliere quale fornitore gli ispira più fiducia od ha più valore al fine di acquistare da lui quel prodotto o quel servizio.
  • Prezzo: il prezzo del prodotto o servizio deve essere considerato corretto e quindi deve essere accettato dal cliente.
  • Essere: il cliente deve essere nel momento giusto per acquistare e quindi trovare una ragione per agire immediatamente e non rimandare.

 

Posso quindi concludere e sarete sicuramente d’accordo che:

Senza un marketing che prende per mano i nuovi potenziali clienti, le nostre vendite si sperderanno uscendo come acqua fresca dai buchi del nostro imbuto.

 

3) Identificare i giusti buyer personas ( target di clientela )

Se mi dici che “ Il tuo prodotto va bene per tutti” , mi metto a piangere ed il trucco mi cola sul viso. Lo so che è un concetto contro-intuitivo ma mettitelo bene nella zucca che il tuo prodotto NON può andare bene per tutti. E’ impossibile.

Se sei ancora convinto che vada bene per tutti, torna al punto 1 e rifai il posizionamento del tuo prodotto.

Supponiamo tu debba aprire una gelateria.

Come deve essere strutturato il tuo piano di marketing operativo e qual è la cosa più importante per fare il botto con la tua gelateria?

  1. Un arredamento del locale che ricorda un Iceberg?
  2. Avere una squadra di persone molto efficienti e motivate?
  3. Comodità di parcheggio?
  4. Panchine fuori dalla gelateria ?
  5. Un ampio parcheggio?
  6. Essere su una strada di forte transito?
  7. Quanti gusti di gelato proponi ?
  8. Un buon prezzo?
  9. Un gelato tanto buono da leccarsi i baffi ?

Se intervisti tanti gelatai, ognuno di loro ti risponderà con una delle caratteristiche qui sopra o con un suo “mix” di esse.

La risposta reale in realtà é: nessuna di queste qui sopra.

Ciò di cui hai bisogno è una folla di gente che sia contemporaneamente amante /drogata di gelato ed in cerca di un alimento rinfrescante.

Quindi non vuoi ad esempio raggiungere persone che non vogliono zuccheri od alle quali il gelato proprio non piace o quelli che amano avere la scorta di gelati confezionati in frezeer e mangiarseli in mutande sul divano. Devi raggiungere il tuo pubblico giusto sia con strumenti off-line es: radio ed on-line es: Facebook . Questi due strumenti li puoi programmare in orari particolari: metà pomeriggio per la merenda e dalle 19 in poi per la passeggiata serale o perché si fermino nella tua gelateria a prendere il kilo di gelato da portare a casa. Devi identificare la squadra di persone amanti/ drogate di gelato ed in cerca di un alimento rinfrescante.

 

4 ) Ottenere la fiducia del cliente

Qualsiasi imprenditore che si trovi a fare marketing, si trova nella condizione di dover ottenere la fiducia del cliente perché lo scetticismo e la reticenza hanno l’asticella molto alta nel’io del cliente.

L’unica possibilità che un’azienda ha, per conquistare fiducia, è quella di sollevare per prima dubbi e perplessità del cliente e dare la soluzione.

Nell’incontro con un cliente per il venditore è possibile rispondere alle obiezioni, superandole. Conosco molto bene anche la vendita.

Nel marketing operativo on ed off line non possiamo dialogare col cliente.

Occorre quindi nel nostro marketing operativo inserire quelle caratteristiche che sono tipiche del lavoro di un venditore vero e proprio, anche se il venditore non c’è.

 

  • 5) Come risolvere le obiezioni anche se il cliente non c’è

Il cliente ha sempre un’infinità di obiezioni.

Per fortuna nel marketing on-line la tecnologia ha fatto grandi passi avanti.

E’ possibile lavorare sui clienti con un piano editoriale per un blog, con video, con piani di email marketing automatizzati etc….

Qualunque sia la via maestra che scegliamo per creare il nostro piano di marketing operativo, dobbiamo sempre ricordarci di risolvere le obiezioni dei potenziali clienti…non ditemi che non sapete le obiezioni che il vostro potenziale cliente potrebbe porre al vostro venditore. Inoltre dobbiamo aggiornare continuamenti il nostro Piano di superamento obiezioni aggiungendo le nuove obiezioni che riscontriamo negli incontri con nuovi clienti.

 

  • 6) Avere referenze positive

 

C’è una frase che spesso i miei clienti dicono ( e sono d’accordo): il miglior marketing è il passaparola vis a vis.La riprova sociale data dai nostri amici e clienti soddisfatti è una delle caratteristiche fondamentali nel nostro marketing operativo ed è importante pubblicarle là dove possono essere pubblicate. ( sito, scheda Google my business, pagina facebook e possono essere anche sotto forma di video.)E’ di vitale importanza raccogliere quante più testimonianze possibili dai nostri clienti.

Se si deve partire con una nuova attività, un nuovo prodotto o servizio, il modo più corretto non è quello di partire al galoppo pensando solo alla vendita.

Talvolta, nelle giuste occasioni, si dovrebbe proporre il proprio prodotto o servizio in modo gratuito anche solo per la formula di vendita di Front End (prodotto o servizio vantaggioso nel prezzo che serve per acquisire per la prima volta un cliente) sotto forma di test gratuito ad un nucleo selezionato di potenziali clienti in cambio di una testimonianza positiva in caso di reale soddisfazione.

Quest’ultima azione, oltre che a raccogliere testimonianze,  ci dà la possibilità di “ aggiustare il tiro” e correggere errori di progettazione, servizio, qualità.

 

  • 7) Regole del marketing operativo in negozio ( in-store )

Perché le grandi aziende vincono la battaglia contro le piccole aziende? Perché possono permettersi di spendere di più per acquisire un cliente? NO.

Perché applicano benissimo il marketing operativo in negozio.

Il piccolo negoziante vuole guadagnare subito dalla prima transazione con il cliente. Vuole marginare subito sul primo oggetto che vende. Il grande negoziante no.

Questo non solo perché ha più potere finanziario ( anche quello incide certo ) ma perché  l’azienda strutturata ha persone all’interno che “fanno i conti” e dicono al reparto marketing quanto può spendere per acquisire un cliente.

Ecco un esempio per chiarire:

Il negozio di abbigliamento ( medio /piccolo )  non fa marketing in store cioè in negozio. Aspetta che, magari essendo in una zona di forte passaggio (…e, cavolo, con l’affitto che paga….) la porta sia aperta dai clienti che guardano la vetrina.

Quando un cliente entra, il negoziante o la commessa vogliono vendergli a 100€ un paio di pantaloni che sono costati 40€, in modo da guadagnare subito 60€.                   ( facciamo i conti della serva per rendere chiaro l’esempio e non mettiamo le spese fisse del negozio ).

La commessa poi chiede al cliente : “ C’è qualche altro capo che le piace e che vuole provare?”

La maggioranza dei clienti risponde “ no grazie” perché non ha voglia di comperare un altro capo a prezzo pieno.

Il grande negozio, le cui commesse hanno ricevuto ordini da chi ha creato il marketing operativo in-store,  si comporta in modo diverso,

Fase iniziale di acquisizione cliente nuovo: ti propongono in offerta un paio di pantaloni da 100€ (che loro pagano 40€) a 50$. In questo modo si pagano il costo dei pantaloni e del marketing (10€ di ads su Fb, simuliamo) perchè lo scopo non è guadagnare dalla prima transazione

Il loro scopo è attirare il cliente nuovo in negozio per acquisirlo come cliente. Non sono interessati ai soldi che il cliente spende.

E a che cosa sono interessati? Sono interessati ad un valore molto più alto del margine operativo.

Vogliono i tuoi dati di contatto per poterti “inseguire con il marketing”.

Poi ti propongono ancora una maglia in tinta con i pantaloni, sempre con la stessa formula.

Cavalcano la tua voglia di acquistare del cliente che poi è felice di uscire dal negozio con un completo molto carino e non solo con un paio di pantaloni.

Poi ti offrono un foulard per completare l’effetto e via altri soldi…

Alla fine, dopo aver upsellato ( aggiunto vendite inerenti al primo acquisto ) , la transazione media per cliente porta il margine all’esercente dell’esercente a 50€ ogni vendita perché:

– qualcuno acquista solo l’offerta a pareggio
– qualcuno acquista qualche cosa d’altro
– qualcuno acquista anche l’impossibile

La media tra i clienti con i quali non guadagno nulla, quelli che mi comprano qualcosa e qualche cliente top che mi compra tantissimo, è di 50 € per ogni vendita.

Quindi, tirando le somme:

il piccolo / medio negozio di abbigliamento margina 60 sul singolo cliente e ipotizziamo che venda a 2/3 clienti al giorno e, tolte tutte le spese, a fine anno ha portato a casa uno stipendio decoroso.

Il grande negozio di abbigliamento invece attirando clienti col marketing operativo vende a una media di 60 clienti al giorno con un margine di 3500 € tutti buoni contro i 120- 180 € di margine giornaliero fatto dal piccolo/ medio negozio di abbigliamento.

Inoltre il grande negozio ha i dati di contatto dei clienti e continuerà a comunicare con loro senza fermarsi mai e li riporterà in negozio senza che debbano tornare a passare, per caso, di fronte alla vetrina.

Quindi, conclusione: ti ho dimostrato come il grande batte il piccolo non perché è pieno di soldi da spendere in spot pubblicitari me perché, conoscendo i suoi numeri, ha creato un imbuto di marketing operativo che funziona e lo fa guadagnare.

 

  • 8)Fidelizzare il cliente

 

Abbiamo parlato fin’ora di acquisizione di clienti nuovi. Benissimo ed importantissimo.

Ma, attenzione a non dimenticare di coccolare i clienti vecchi che sono il vero valore del nostro conto economico quindi prepariamo un piano di marketing operativo per i nostri carissimi vecchi clienti.

In Italia i negozi solitamente aprono la serranda la mattina e sperano che entrino i clienti.

I liberi professionisti aprono lo studio e si affidano al passaparola o al pensiero positivo: arriveranno di sicuro clienti…

Ciò vuol dire che quando aprono negozi o studi di professionisti i titolari a tutto pensano ( architetto, arredi, colori, quadri, grande buffet per l’inaugurazione, etc…) tranne che al marketing. Ho lavorato per tanti anni nell’editoria ed i nuovi negozi  neanche mettevano 500 € a budget per qualche uscita pubblicitaria.Ti dicevano: “ Ho avuto tante spese per l’apertura ed ora dobbiamo aspettare”. Mi veniva da urlare…ma se non fai sapere che ci sei aspetti che il Karma ti porti clienti? Roba da matti.

Digressione a parte diciamo che il 70% circa dei clienti vecchi ci lascia perché  gli ignoriamo. La nostra totale indifferenza nei loro confronti, ci rende poco importanti nella loro vita. Nessuno, o pochi piccoli negozi, raccolgono i dati di contatto, nessuno manda email, what’up, un regalino, gli auguri di compleanno, una news letter ,etc…

 

Una volta almeno mandavano una cartolina per Natale..adesso fanno un post su FB augurando Buon Natale.

Che tristezza!

 

  • 9) Dare una spinta al passa parola

I nostri clienti non pensano che abbiamo bisogno di nuovi clienti.

Bisogna ricordarglielo, nel giusto modo di segnalarci ad amici, conoscenti, parenti etc…

Il passaparola positivo o le referenze bisogna meritarsele.

Mi spiego meglio: ci deve essere, da parte del nostro cliente, una vera e forte soddisfazione per ricordarsi di noi e consigliarci vivamente ad una qualsiasi persona.

Sto pensando a quante attività conosco e dalle quali mi servo con soddisfazione ma non così tanto da indicarlo ad altre persone.

Penso anche a quelle persone che hanno un’attività i cui prodotti o servizi mi entusiasmano e quindi li consiglierei senza neanche pensarci come, ad esempio il mio parrucchiere o la mia estetista.

Voi dovete essere come il mio parrucchiere o la mia estetista.

Non possiamo aspettarci quindi che il passaparola accada in modo spontaneo. Dobbiamo mettere in atto delle azioni che lo “ spingano”.

Ad esempio, possiamo chiedere ai nostri clienti soddisfatti una referenza.

Usa biglietti da visita appositi, ad esempio con la tua pagina Fb o la tua scheda Google My Business ed una frase del tipo: “Sei stato soddisfatto del nostro prodotto o servizio ? Se si, lasceresti una recensione su Fb o Google?”

Puoi creare un piano d’incentivi. Molti clienti non faranno nulla in cambia di qualcosa. Le persone amano segnalare chi li fa star bene e li coccola. Ogni segnalazione può diventare un buono sconto, un premio, un omaggio, etc…

 

Queste 9 azioni sono le fondamenta per costruire un piano di successo di marketing operativo.

Poi si approfondiranno certi aspetti mano a mano che i tempi passano..

Tutto deve essere sotto controllo. Le nostre orecchie ed i nostri occhi devono essere antenne in grado di trasmetterci tutti i cambiamenti di mercato e soprattutto le abitudini di acquisto dei clienti che possono subire variazioni.

Una certezza, che ho sentito anche dal grande Philp Kotler, al Kotler Forum Marketing 2018 , è che, ad oggi, bisogna essere sempre pronti ad:

 IMPARARE/ DISIMPARARE/ REIMPARARE.

Un saluto sorridente qualunque persona, imprenditore o professionista tu sia!!!

 

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Facebook ti fa schifo? Beh, la tua azienda deve comunque esserci!

Eh si, spesso i miei clienti con un faccino schifato mi dicono questa frase.

Comprendo che Facebook possa non piacere ma agli italiani  piace e frequentano il social.

Il tuo potenziale cliente è su questa piattaforma.

Perchè perdi l’occasione di potergli parlare ?

Una volta una pagina sul Corriere della Sera costava 20.000 €, oggi con 5000 € la comperi.

Perchè? Perchè anni fa Il Corriere della Sera era comperato dai tuoi potenziali clienti, oggi molto molto molto meno.

Quindi il buon Mark ha creato la Piazza e, poichè tutti vanno in Piazza, si fa pagare e tu ci devi essere.

Partiamo da : STRATEGIA E PIANIFICAZIONE DEL MARKETING DIGITALE: Che cos’è ?

La strategia e pianificazione del marketing digitale è un Processo d’integrazione delle attività di digital marketing, grazie al quale possiamo creare un piano di esecuzione di una campagna di pubbliciataria di successo,misurabile e che dia un ritorno positivo sul business.

 

IL PRINCIPIO DELLE 3 I : che cos‘è ?

Il principio delle 3i ( Iniziare,Iterare,Integrare) costituiscono il fondamento di tutte le metodologie del Digital Marketing e sono la chiave per qualsiasi strategia di successo.

Il principio d‘ iniziare dice che il cliente è il punto di partenza e di arrivo per ogni attività di marketing digitale. Per ogni domanda la risposta è: lascia decidere al cliente come ti vuole trovare.

Il principio d’iterare significa che, dopo un medio periodo, da quando è stato pubblicato un annuncio possiamo vedere quanti sono gli utenti che hanno fatto clic sull’annuncio stesso e quanti hanno risposto all’azione proposta dall’annuncio.

Questa possibilità permette di arrivare al punto 3 che è Integrare cioè andare a modificare ciò che non sta funzionando come risposta che vorremmo da parte del cliente, in modo da prendere decisioni di modifica sui mezzi o sui tipi di contenuti di mktg digitale.

 

COS’E’ E COME SI DEVE OPERARE IN UNA CAMPAGNA FACEBOOK


Le campagne Facebook hanno tutt’altro obiettivo rispetto ai siti e soprattutto alle  ricerche Google ( con il sito e con gli strumenti a pagamento di Google come, ad esempio una campagna ADWORDS l’obiettivo è quello d’intercettare e poi inseguire, volendo, il potenziale cliente,  quando quest’ultimo fa una ricerca diretta mettendo una domanda sulla barra di Google)

Nelle campagne Social l’obiettivo è quello di catturare l’attenzione del potenziale fruitore dei nostri servizi o prodotti mentre naviga su Facebook per diletto. In questo modo andiamo a trovare/colpire/attrarre coloro che hanno un bisogno latente e tale bisogno corrisponde ad uno dei nostri prodotti/ servizi.

I Social, ad oggi, sono strumenti molto potenti ma devono essere usati in modo efficace.

Il punto è che dobbiamo comprendere che non è sufficiente pensare di “fare pubblicità su Facebook ” ma FARLA CON UNA STRATEGIA EDITORIALE e con IL GIUSTO MESSAGGIO

( POST ) attrattivo e con espressioni impattanti e pagando una campagna di FaceBook Ads.

Face Book ha , ad oggi, una portata organica inferiore al 4% rispetto ai like che abbiamo sulla pagina.

Questo significa, ad esempio, che se abbiamo 1000 like sulla pagina, si pensa che il nostro messaggio arrivi sotto agli occhi dei nostri 1000 fans, invece, arriverà sotto agli occhi di 30/40 fans.

Quindi, gli strumenti social sono indispensabili ma se non vengono utilizzati in modo corretto si dirà che la pubblicità su Facebook non funziona.

Che cosa significa avere una strategia ben definita?

Occorre rispondere a domande tipo:

  • A cosa mi serve la mia pagina FB/ Instagram? Se, ad esempio, la risposta è: ad attirare clienti allora continuo rispondendo ad altre domande.
  • Chi è la mia concorrenza ?
  • Che tipo di clienti?
  • Quali sono le abitudini dei miei clienti?
  • Con che immagini e parole posso attrarre le persone sulla mia pagina Fb e poi sul mio sito?
  • Quali sono i bisogni/ desideri dei miei clienti?
  • In che cosa vogliono essere rassicurati i miei clienti?

Quindi è fondamentale:

  • capire qual’è IL NOSTRO PUBBLICO capire qual’è il giusto MESSAGGIO CREATIVO E DI PAROLE E CALL TO ACTION per avere ENGAGEMENT ( attrazione ) per il nostro tipo di pubblico.
  • Investire su Facebook/ Instagram ADS per riuscire a monitorare il ritorno della Facebook ha 31.000.000 di utenti attivi ed in Italia ed è il Social più potente.

Osservando più da vicino le caratteristiche anagrafiche degli utenti italiani iscritti a FB, secondo gli ultimi rilevamenti, la presenza maschile supera (seppur di poco) quella femminile: sulla totalità degli utenti, infatti, il 53% degli iscritti è uomo, mentre il 46% è donna.

Per quanto riguarda le fasce d’età che utilizzano in modo più massiccio il social network, a sorpresa, il primato non va alla fascia dei giovanissimi! Al primo posto troviamo la fascia di età tra i 36 ed i 45 anni, seguita a ruota dai più giovani (19/24 anni).

 

 Tutto questo per farti comprendere come, prima d’iniziare una campagna Social, occorra fare dei ragionamenti sul Brand , sul posizionamento dello stesso e sul tuo Pubblico.

Ogni tua attività sui social dove essere quindi inserita in una più ampia strategia.

La condivisione di contenuti di valore che si connettono con fan e potenziali clienti è ciò su cui devi investire in prima battuta quindi valuta e pianifica il tuo mix di contenuti

Ti consiglio d’ iniziare scegliendo la regola 80/20 o la regola dei terzi.

Se segui la regola 80-20, utilizzerai l’80% dei post di Facebook per informare, educare e intrattenere e l’altro 20% per promuovere il tuo marchio.

L’uso di Facebook per il business si fonda sulla costruzione di relazioni e l’autocelebrazione non è assolutamente consigliato.

Ma se fornisci un valore sufficiente, il tuo pubblico sarà predisposto e propenso a conoscere i tuoi prodotti e servizi in quel 20% di post che sono maggiormente focalizzati sulleL’algoritmo di Facebook penalizza i marchi che spingono troppo le vendite.

L’ algoritmo “vuole” che i feed delle notizie degli utenti siano pieni di contenuti utili, che gli utenti amano e sono spinti a condividere.

Un altro punto fondamentale di un piano di marketing Facebook è determinare quando e quanto spesso pubblicare. Ciò richiederà alcune prove ed errori da definire per la tua attività specifica (utilizzando i dati di coinvolgimento ottenuti da Page Insights). Poiché è importante pubblicare in modo coerente, crea un calendario editoriale per aiutarti a bilanciare il tuo mix di tipi di contenuti e mantieni traccia della tua pianificazione dei post.

Insomma attrai e regala contenuti di valore ai tuoi potenziali clienti.

Saranno felici di scoprirti su Fb.

Un saluto sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia !

 

 

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Marketing&Obiettivi Aziendali

Il Marketing senza obiettivi aziendali non serve a nulla.

Un buon marketing strategico e poi operativo stanno al tuo successo aziendale come l’acqua sta agli essere umani, animali e vegetali per la sopravvivenza.

Vale per tutti gli imprenditori micro, piccoli medi e grandi.

Vuoi fare marketing perché le voci di corridoio ti dicono che per avere successo devi fare Marketing?

Si. Bene, fai bene a voler fare marketing.

Domanda sempre presente nei miei incontri: quali sono gli obiettivi aziendali a medio/breve termine( dai 3 ai 5 anni) ?

Le risposte più frequenti:

  • Vendere di più
  • Aumentare il fatturato
  • Essere più conosciuto

Ok, ho capito.

Partiamo dall’inizio.

Perché senza gli Obiettivi Aziendali non fai nessuna Strategia Marketing ed il successo, se arriva, arriva perché sei molto fortunato o perché il mercato ti è stato favorevole ?

Che cos’è un Obiettivo?

Un obiettivo è un risultato misurabile e raggiungibile entro un determinato periodo di tempo

Che cos’è un Obiettivo Aziendale ?

Un obiettivi aziendale è il risultato raggiungibile e misurabile che un’azienda vuole ottenere in un determinato periodo di tempo.

Vendere di più non è un obiettivo aziendale

Voglio che la mia azienda venda 20.000 capi di abbigliamento in più rispetto al 2019 entro il 31/12/2020: questo è un obiettivo aziendale.

Aumentare il fatturato non è un obiettivo.

Voglio che la mia azienda entro il 31/12/2020 aumenti di 200.000 € il fatturato che dovrà essere di 1.200.000 invece di 1.000.000 di fatturato del 2019: questo è un obiettivo aziendale.

Essere più conosciuto non è un obiettivo aziendale.

Il mio marchio di profumeria a Modena deve essere conosciuto e riconosciuto dall’80% delle donne modenesi entro il 31/12/2020 come il marchio di profumeria più glamour della città: questo è un obiettivo aziendale.

Qualsiasi azienda deve pianificare i propri obiettivi. Non facendolo, infatti, lavorerebbe in modo del tutto casuale. Con il rischio di portare l’imprenditore all’insoddisfazione, a difficoltà economiche ma soprattutto A NON POTER INTRODURRE DEI CORRETTIVI NELLA PROPRIA STRATEGIA AZIENDALE PER CAMBIARE IL TREND NEGATIVO CHE SI E’ CREATO RISPETTO ALL’ OBIETTIVO AZIENDALE.

Ti svelo un segreto che, magari, ti consolerà. State sbagliando tutti ( o quasi )!!!!!!!

Non  è colpa tua.  Nessuno te ne ha mai parlato.

Pianificare gli obiettivi aziendali è una attività spesso poco considerata da professionisti, artigiani e titolari di micro imprese. Ma sviluppare il proprio business non è frutto di scelte casuali ma il risultato di un preciso piano di impresa e della relativa sua attuazione.

Perché nelle micro e piccole imprese non si fissano gli obiettivi aziendali? Perché non si dedica del tempo a pianificare gli obiettivi aziendali?

 Semplicemente perché alcuni professionisti, artigiani o titolari di una piccola impresa non sanno fare una pianificazione strategica e fissare degli obiettivi aziendali.

Se nessuno gliel’ha detto, come potrebbero saperlo?

Devo, per forza, parlarti un attimo della Pianificazione Strategica perché è la pianificazione strategica che per mette di definire gli obiettivi aziendali.

Concretamente cosa significa definire la pianificazione strategica, gli obiettivi aziendali con l’obiettivo di sviluppare il proprio business?

 Per essere più chiara riassumo per punti la pianificazione strategica

  • Definire gli obiettivi (strategici, operativi e di numeri)
  • Definire il piano operativo per raggiungere quegli obiettivi
  • Misurare i risultati effettivi del piano (controllo)
  • Correggere la rotta (se necessario)

Definire gli obiettivi (strategici, operativi e di numeri)

 Gli obiettivi strategici sono quelli di medio-lungo termine (3/5 anni )  Per esempio, un obiettivo di medio lungo termine, potrebbe essere raggiungere un fatturato di tre milioni di euro partendo dal fatturato attuale di un milione e mezzo di euro; oppure pianificare in 3 anni l’acquisto di un capannone di proprietà per il quale occorrono 2.milioni  di euro, pagandolo in parte in contanti ed in parte con un finanziamento bancario.

Occorre partire dall’analisi della situazione iniziale e della sua possibile evoluzione, sottolineando i punti di forza e di debolezza dell’azienda  e formalizzando così gli obiettivi e le relative strategie per arrivarci.

Qui spunta come per incanto il marketing !!!

Perché il marketing definiti la brand position, ( ti può interessare Che cos’è la Brand Positioning )  i buyer personas ( ti può interessare Il tuo cliente potenziale deve diventare un cliente nuovo )e gli obiettivi aziendali deve cominciare ad agire.

Il marketing è il mezzo che ogni micro, piccolo, medio e grande imprenditore ha a disposizione per raggiungere gli obiettivi aziendali.

Grazie al marketing, misuri i risultati effettivi del piano e programmi dei correttivi nella strategia marketing se non si stanno raggiungendo gli obiettivi.

I principali obiettivi da darsi e tenere sotto controllo

Redditività

Devi creare reddito. Le entrate devono essere maggiori dei costi. Devi tenere sotto controllo i singoli costi ed i singoli ricavi. ( Potresti scoprire che di cancelleria spendi € 3.000 all’anno e, cambiando fornitore, ne puoi spendere 1000). Potresti anche scoprire che il cliente che ti da maggior fatturato l’anno è quello sul quale tra costi per la sua produzione e ricavi, non hai nessun margine.

Formazione e Fidelizzazione dei dipendenti

La formazione dei dipendenti, sia nelle soft skills, sia nel migliorare le tipiche skill del loro lavoro, sia nel far comprendere gli obiettivi aziendali sotto forma di mission e vision è un costo di produzione che darà ottimi risultati,  se ben fatto.

Il livello di serenità e soddisfazione nella tua azienda deve essere rivolto anche ai tuoi clienti interni: i tuoi dipendenti e collaboratori. Un ricambio frequente costa tempo per l’inserimento e tempo per dedicarsi a ricerche di personale mentre il mantenimento dei vecchi dipendenti permette una redditività più alta oltre a non far scappare i talenti.

Ogni impresa di successo fa molta attenzione a questo aspetto.

Assistenza clienti

Un buon servizio clienti aiuta a creare fidelizzazione.  Questo ti serve sia per avere uno zoccolo duro di fatturato, sia per il passaparola in quanto i tuoi clienti devono essere tranquilli con te come fornitore. Basta farti una chiamata e gli risolvi il problema.

Mantenimento di buoni rapporti con il sistema creditizio

Anche se la tua azienda ha un ottimi flusso finanziario deve mantenere ottimi rapporti con le banche al fine di poter attenere ottimi finanziamenti e, comunque deve mantenere ottimi rapporti con gli istituti di credito per avere le migliori condizioni. Interessi e spese bancarie possono influire molto sul tuo bilancio. Ti potrebbe interessare Strategia Bancaria per essere facilitato nei rapporti con gli Istituti di credito.

Importantissimo : essere pronti al cambiamento.

Guarda ed osserva sempre i cambiamenti che vedi nel tuo mercato e soprattutto nelle modalità di acquisto dei tuoi clienti o potenziali clienti e controlla le nuove richieste di prodotti o servizi del tuo settore.

Ad oggi, ciò che andava bene ieri, non è detto che vada bene domani e tu devi essere pronto.

La regola d’oro è : IMPARARE, DISIMPARARE ED IMPARARE DI NUOVO…..e non stancarsi mai. 

Analisi competitiva

Anche l’analisi completa delle attività della concorrenza è un obiettivo aziendale primario. Capire dove posizionare i prodotti sul mercato ti aiuta a determinare ed a diversificare meglio la tua posizione tra i consumatori. Ti potrebbe interessare Brand Positioning.

Il marketing racchiude tutte le fasi descritte fino ad ora.

Un buon marketing strategico e poi operativo stanno al tuo successo aziendale come l’acqua sta agli essere umani, animali e vegetali per la sopravvivenza.

Silvia Migliorini Marketing

Un in bocca al lupo sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia!

 

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