Perche’ faccio marketing?

Dichiarare il perché si è scelto un lavoro, un’attività od una professione è alla base per fare comprendere ai tuoi potenziali clienti se possono cominciare a fidarsi di te.

Spiego più che volentieri il mio Perché.

Prova a farlo anche tu come esercizio propedeutico per il rapporto relazionale con i tuoi potenziali clienti.

Il mio Perchè

Dal 1970 ( sono un 1962) sul divano di casa esattamente di fronte al divano dove era seduto mio papà, prendevo il mio blocco “di lavoro”, immaginavo un prodotto ( ad esempio un detersivo) e mi impegnano per fare una pubblicità: disegnavo il prodotto e cercavo uno slogan per attirare le persone all’acquisto.

Mio papà Claudio era direttore commerciale e marketing della Fini Spa azienda di eccellenze alimentarI di Modena e tutte, tutte, tutte le sere lavorava scrivendo sul suo blocco a quadretti con la sua scrittura perfetta, cose di lavoro da fare per la parte commerciale, di marketing e comunicazione. Ero attratta da questa figura paterna che, pur essendo sempre presente per me e mia mamma, era dedito all’azienda per la quale lavorava. Per la nostra famiglia l’azienda FINI spa non era solo un marchio ed un brand ( allora molto conosciuto solo a Modena ed in Emilia) ma erano persone in carne ed ossa che ci volevano bene.

Erano il Dott. Giorgio Fini e la Sig.ra Augusta Fini. C’era un’estrema affettività e quando facevi parte dell’azienda, facevi parte della famiglia.

L’energia positiva di lavorare per loro dava una spinta così forte a mio papà nel dedicarvi tempo per avere idee innovative per nuovi prodotti, il loro naming, la loro diffusione, che sentivo di apprezzarlo così tanto e di crescere pensando di imitarlo. Claudio era utile alla Fini spa e lavorava per dare soddisfazione e risultato al Dott. Giorgio che tanto credeva in lui.

Ricordo una sera sui nostri divani, uno di fronte all’altro, che dissi a mio papa: “sai papà che il mondo della pubblicità penso sia molto bello perché aiuta le aziende ad avere successo.”

Lui mi disse: “si, si Silvia è un lavoro gratificante”. Ed io, orgogliosa el suo assenso, continuavo il mio lavoro di pubblicitaria bambina su prodotti di fantasia.

Claudio mi raccontava la sera anche degli incontri con un’agenzia pubblicitaria di Milano e degli incontri con il design Tovaglia di Milano per mettere a punto il marchio Fini, il pay off, il colore.

E poi set fotografici per brochure e cataloghi natalizi con tutti i prodotti emiliani della Fini. Un tripudio di cibo perfettamente posizionato e fotografato. Mi portò anche sul set di una trasmissione televisiva nella quale Alma De Angelis cucinava con i prodotti della Fini.

Poi arrivarono i grill in Autostrada ed un pochino più grandicella ( 13 anni) mi portò ad un incontro all’autogrill Fini di Modena Nord per un meeting con 3 clienti inglesi e, poiché me la cavano bene con quella lingua, feci  da interprete.

Sono cresciuta con mio papa come pigmalione della gestione commerciale dei rappresentanti, della parte di comunicazione, e con ( ed allora non lo sapevo) la messa in pratica delle 4 P del marketing.

In certi periodi dell’anno Claudio tornava a casa all’1 di notte. Erano i mesi di novembre e dicembre nel quale si preparavano in stabilimento le ceste natalizie ed i cartoni regalo.

 

Claudio arrivò a sviluppare l’export della FINI e cominciò i viaggi all’estero con il Dott Giorgio: creò la rete dei commerciali, organizzò la presenza in Fiere, apri Pv. in Europa e negli U.S.A.

Mi porto ad una fiera a N.Y.

Sono cresciuta con un DNA che ti porta alla normalità del pensiero; devo essere l’artefice del successo di un’azienda.

Utilità, la mia persona deve essere utile e deve dare grandi soddisfazione alla proprietà.

Ebbi solo un piccolo dubbio quando sentii parlare degli assistenti sociali e dissi che mi sarebbe piaciuto lavorare per aiutare gli altri.

Utilità ed aiuto che portano soddisfazione a titolari e persone era, stringi stringi, il mio percorso lavorativo. Da allora non è mai cambiato, se mai, si è rafforzato.

Non se ne è mai andata la mia voglia spasmodica di essere utile ad una o più aziende come era stato mio papa’.

Nasce nel 1980 a Modena un giornale di annunci economici il” Mo”.

Fu un successo. Pubblicava annunci gratuiti e pubblicità a pagamento e la distribuzione era gratuita porta a porta.

Su Modena ebbe un successo tale che ci venne in mente di buttarci nell’editoria e pubblicarne uno anche noi.

Non sapevo nulla di editoria.

Trovai un collaboratore pratico del settore. Un giornalista de Il Resto del Carlino: Alessandro Malpelo.

Non avevo un’auto ma un bel motorino Ciao. Andavo in motorino a vendere sul mio giornale Il Caffè e la prima risposta era: grazie ma non vogliamo la macchinetta del caffè.

Eh, dai,dai,dai….passarono 10 anni di ” sopravvivenza ” ma io sentivo che con il mio giornale sarei stata utile ed importante per i cittadini e le aziende modenesi.

Accadde nel 1990 che sfondai il muro di Berlino dei dubbi delle aziende ed arrivavano clienti a pioggia.

Si stava avverando un sogno ed i clienti ringraziano perché esistevamo.

Molti mi dicevano che eravamo stati la leva del loro successo aziendale.

La mia soddisfazione sprizzava da tutti i pori.

La mia azienda,la cui ragione sociale era Apple Press Group, nel 2005 vedeva 53 persone assunte ( 48 donne e 5 uomini) con un fatturato di 5milioni di euro.

Avevo aperto altre testate ,un’agenzia di Comunicazione “Apple Comunica” e 5 portali di annunci e un ramo d’azienda per il web.

Tutto bene finché non arrivò la crisi del 2008.

Calo di fatturato, milioni di euro di insolvenze.

La mia famiglia vista anche la patrimonializzazione d’immobili che l’azienda aveva mise quasi tutto il patrimonio personale in azienda e fece firme alle banche.

Il piano di salvataggio c’era ma il blocco del mercato immobiliare non ci aiutò.

Fu dichiarato fallimento il 28 luglio del 2014 ed io andai in un mondo di tenebre.

Dalla mattina alla sera mi ritrovai senza nulla.

Ho lavorato poi per Il Resto del Carlino ma non era il mio mondo.

Nel 2016 mi approccio al marketing a 360 gradi e studio, studio e mi propongo alle aziende.

Funziona ed io ritrovo la felicità perché sono di nuovo utile.

Evviva.

Ecco la mia storia e perché faccio marketing.

Sono ora : ” una consulente marketing che fa strategia marketing per micro, piccole, medie imprese e professionisti. Parlo e ti spiego il perché della strategia che scelgo per te in lingua italiana.

Studio la strategia marketing e so chi, tra web agency e liberi professionisti del marketing operativo, è il più giusto per sviluppare sia online che offline la strategia marketing sia per capacità che per budget .

Affianco e controllo il loro operato con costanza e correggo quando sbagliano. Sono un segugio.

Tutto questo a differenza di web agency e professionisti del settore che sono solo produttori di strumenti di comunicazione e parlano in inglese senza studiare una strategia.

Sono la tua stratega di marketing interessata al successo della tua azienda proprio come lo sei tu. 

 

Se vuoi, per la tua azienda o professione, una consulente marketing appassionata

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Strategie di Marketing on e off line

 

 

Le 4 P del Marketing. La P di Prezzo ( Price )

Prezzo alto Vs prezzo basso

 Il prezzo è la croce e la delizia di ogni azienda.

 Il prezzo è un fattore determinante nel posizionamento di un’azienda, un prodotto, un servizio e persino di un professionista.

Il prezzo fa parte della strategia di marketing ed è parte integrante della percezione del di un’azienda.

 Il prezzo basso non da’ un carattere distintivo al tuo prodotto o servizio.

Sei un “senza sale”, come dico io.

 Se hai intenzione di creare un business a medio e lungo termine e non di fare un’ azienda “ arraffa, arraffa “ il prezzo basso non caratterizza la tua azienda, prodotto o servizio.

Il prezzo basso non è qualche cosa che aumenta le vendite.

Questo perche’ il prezzo e’ parte integrante del tuo business, non per nulla è tra le prime 4 P del marketing.

Il prezzo influenza la percezione ed il posizionamento che il potenziale cliente si crea nella sua mente circa la tua azienda.

Un prezzo basso ti posiziona immediatamente nella mente del cliente come un’azienda di prodotti non di qualità, scarsi e di poco valore.

 Al contrario il prezzo alto diventa percezione di qualità quando riesci a far apprezzare la tua azienda e, di conseguenza, aumenti la sua predisposizione a spendere.

Infatti quello che devi sempre ricordare è LA PERCEZIONE che il tuo cliente avrà della tua azienda, prodotto o servizio.

E’ automatico che l’abbinamento mentale del tuo potenziale cliente sia:

Prezzo basso = poca qualità

Prezzo alto= alta qualità

Strategia di Marketing del prezzo basso

Nessuna persona crede più al ragionamento che tu sei migliore della tua concorrenza perché riesci a praticare un prezzo basso ma la tua qualità è migliore di quella degli altri.

Non fare mai leva su di un concetto come quello appena espresso.

NON FUNZIONA PIU’. L’unica cosa che rimarrà nella mente del cliente è che tu hai un prezzo basso.

Lo stesso concetto vale per i continui sconti su sconti.

 Hai presente Poltrone&Sofà, artigiani della qualità?

 Ecco, la politica dell’azienda si basa sullo sconto continuo, finisce una promozione e ne inizia un’altra.

Che cosa ti rimane di Poltrone&Sofà?

Sconti e non qualità.

 

Hai presente Spiky, l’app che propone offerte scontatissime e di prezzo ridicolo di un prodotto od un servizio?

Magari funziona anche all’inizio ma certo la percezione che ha chi acquista il buono è di un prodotto o servizio basso e la frase che si crea nella mente del cliente è:

“ Dai, provo! Costa così poco!”

Questo cliente non è cliente della tua azienda ma è un cliente del prezzo.

Non appena su Spiky si presenterà un prodotto od un servizio con il costo più basso del tuo, il cliente ti lascerà per il nuovo prezzo basso e così via.

Diventa una guerra al ribasso che spesso porta anche alla chiusura od ad un fallimento dell’azienda.

Strategia di Marketing del prezzo alto

 Quando riesci a far apprezzare il tuo prodotto o servizio, stai alzando il valore percepito dal cliente e quindi anche la sua predisposizione a spendere di più per il tuo prodotto o servizio.

 Come fare per far percepire il valore?

Non dare nulla per scontato, racconta dettagli che sembrano insignificanti, ma che in realtà hanno valore per il cliente, tanto valore.

 Fornici giustificazione del prezzo alto ed i potenziali clienti non avranno dubbi nel comperarti. (ricordati che i clienti vogliono comperare e non vogliono che sia tu a vendergli qualche cosa).

Il prezzo non riguarda solo i costi e quindi i conti di un buon business plan che ti porti ad avere dei margini di profitto a fine anno.

Il prezzo è percezione e la percezione riesci a farla sorgere nella mente del tuo potenziale cliente tramite la comunicazione e la comunicazione fa parte del marketing.

Quando ti dedichi allo studio del prezzo non coinvolgere solo il responsabile amministrativo dando rilevanza solo al controllo di gestione.

Convoca in riunione anche l’ufficio marketing che ti potrà indicare la strada della

“ Strategia del prezzo” permettendoti di far percepire il tuo valore e di raggiungere margini che magari non avresti potuto preventivare.

 

Un saluto sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia!

 

 

Vuoi idee, hai idee di come far crescere la tua azienda o professione? CONFRONTIAMOCI!

Contenuti per fare marketing! MA FALLI!

Pubblicare contenuti è il fondamento per fare Marketing!

Ma che contenuti pubblicare?

Esempio: le tue competenze, le tue esperienze, lo scopo del tuo lavoro! Se non lo fai tu, chi lo potrebbe fare?

Sono certa che tante persone sono vulcani dentro riguardo ai tempi sopracitati ma hanno paura del giudizio degli altri e di ricevere critiche.

Fatelo e buttatevi. Potete magari chiedere qualche consulenza. Migliorerete col tempo e soprattutto acquisirete sicurezza e la vostra autostima aumenterà.

Scrivete sul vostro Blog e pubblicate  e post su  Facebook, Instagram, You Tube.

Non ingabbiate la vostra creatività. Così facendo non prenderete mai il volo delle Aquile.

 

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Da un post di Riccardo Scandellari le 5 principali ansie e conseguenze:

  • Paura di non avere talento. La creatività è un muscolo che va allenato tutti i giorni. Non ti devi aspettare di vedere risultati apprezzabili dopo qualche post. Servono curiosità, fiducia e pazienza per migliorare se stessi ogni giorno.
  • Paura di aver esaurito le idee. Le idee non si esauriscono. Se solleciti il cervello rimanendo attento a ciò che ti circonda, gli stimoli non mancheranno mai.
  • Paura di essere criticato. La critica è inevitabile, specialmente se farai qualcosa di originale o controverso. La critica è anche una metrica che il tuo contenuto ha avuto successo, perché arriva solo se ha un pubblico. Le critiche servono anche a migliorarti e a comprendere di più il tuo pubblico e aiutano a coinvolgere anche persone che, diversamente, non sarebbero intervenute.
  • Paura di avere idee scontate. Certo, lo sono quasi sempre. Le persone hanno desiderio di conoscere il tuo parere, magari conoscono abbastanza bene l’argomento che tratti, ma a loro interessa come la pensi tu e come affronti il tuo lavoro, o il singolo problema.
  • Paura che qualcuno l’abbia detto prima o meglio di te. Hai la certezza che qualcuno abbia già raccontato bene la stessa cosa. Anche se è plausibile che il tuo post non venga letto dalle stesse persone e, se anche fosse, non è una gara a chi la racconta meglio. L’impegno consiste nel trasferire informazioni ed emozioni. La tecnica narrativa verrà con il tempo.

 

Siate rilassante mentre vi proponete.

Un consiglio che do sempre ai miei clienti lo trovate qua sotto.

“Nella calma si trovano tutte le risposte. Non fare niente, quando non si sa cosa fare, è la soluzione.

Per quanto possa sembrare contro intuitivo e illogico, questo antico consiglio buddista potrebbe essere la soluzione ai problemi.

Ma cosa vuol dire restare calmi? Ci si riferisce sopratutto alla calma mentale, al silenzio.

All’essere capaci di eliminare dalla testa il “suono” che ci impedisce di ascoltare la soluzione.

Può sembrare contraddittorio, perché quando ci troviamo di fronte ad un problema, ci dedichiamo a cercare la soluzione nel minor tempo possibile.

Ed è proprio in questo momento che la testa comincia a fare mille giri, bloccando qualsiasi atto creativo che si possa mostrare. La chiave è questa: saper mantenere la calma nel bel mezzo della tempesta.

Fate Contenuti e  buttatevi. Potete magari chiedere qualche consulenza. Migliorerete col tempo e soprattutto acquisirete sicurezza e la vostra autostima aumenterà.o 

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Che cos’è il Modello di Business e perché è necessario?

Il modello di business non è altro che il brogliaccio di come si vuole sviluppare un’idea di azienda: idea, scopo, utile, attività, marketing e comunicazione.

Ecco la parola chiave che sta sopra al modello di business: IDEA.

Il modello di business si sviluppo in un diario nel quale scrivi la storia del progetto di business che hai nella mente.

 Se l’idea non corrisponde ad una effettiva esigenza di un gruppo di potenziali clienti o non ha differenze rispetto ad aziende dello stesso settore, è meglio lasciare perdere.

 Il business plan è, invece, una previsione di attività e passività quindi costi, ricavi e utile su prospettive di 3/5 anni.

 Perché prima il Modello di Business e poi il Business Plan.

 Il modello di business ti offre una visione d’insieme della realizzazione del progetto e ti permettere di comprendere se vale la pena iniziare o dove modificare l’idea iniziale.

Se, a monte, comprendi grazie al business model che l’idea non funzionerà, che senso ha fare un business plan, perché scrivere un business model?

 Che cosa ti permette di valutare il Modello di Business ?

 Chiarezza: nel business model scrivi con chiarezza bianco su nero tutti gli aspetti del progetto compresi i punti di debolezza.

 Vantaggi nel business model è importante individuare quale sia la differenza rispetto alle altre attività del settore.

 Esposizione: il business model ti serve per condividere con altre persone il tuo progetto. Devi farlo quindi in modo chiaro affinchè soci finanziatori, banche, fornitori possano comprenderlo e     valutarlo.

 Per concludere: il business model ti permette di chiarire tutti gli aspetti, dalle fondamenta alla costruzione finita, della tua azienda. Un modello di business chiaro è il Business Model Canvas, semplice e venne ideato da Alexander Osterwalder nella sua tesi di laurea.

 

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 In breve i 9 importanti aspetti di cui tener conto nel modello di business.

  1. Segmenti di Clientela
  2. Valore Offerto
  3. Canali
  4. Relazioni con i Clienti
  5. Flussi di Ricavi
  6. Risorse Chiave
  7. Attività Chiave
  8. Partnership Chiave
  9. Struttura dei Costi

 

1- Segmenti di Clientela

Chi saranno i clienti?

Definire uno o più segmenti di clientela ( Buyer Personas) e classificarli per sesso, età, reddito, hobbies, desideri, stile di vita etc.

2- Valore Offerto

Qual è il tuo valore?

Il tuo valore deve esserela soluzione ad un problema od ad un desiderio dei tuoi segmenti di clientela che devono scegliere te invece di un’altra azienda del settore.

3- Canali

Quali canali di distribuzione del tuo prodotto servizio o d’informazione?

Dove farai conoscere i tuoi prodotti o servizi? Ti potrai rispondere se avrai ben studiato i tuoi Buyer Personas perché avrai risposto alla domanda: come e dove acquistano?

4- Relazioni con i Clienti

Come comunicherai con i tuoi clienti e prospect (potenziali clienti)?

Come passare il giusto messaggio ai tuoi Buyer Personas. Che linguaggio usare e quali i punti di forza del tuo prodotto o servizio da sottolineare per ognuno di essi. Stiamo quindi parlando di Strategie di Marketing e Comunicazione

5 – Flussi di Ricavi

Quali i flussi dei ricavi che derivano dal valore offerto ai clienti?

Quali sono i “Flussi di Ricavi” che i “Segmenti di Clientela” pagheranno per il “Valore offerto”. Quali prezzi applicare e quali le modalità di pagamento. Le variabili da considerare nei flussi e ricavi sono: i prezzi che possono

6- Risorse Chiave

Quali sono le risorse necessarie per offrire e distribuire il tuo prodotto o servizio?

Nelle risorse strategiche dovrai prevedere:

  • le risorse umane (forza lavoro).
  • fisiche (punti vendita, impianti, macchinari).
  • intellettuali (software, licenze d’uso, diritti d’autore) e finanziarie (prestiti, linee di credito, denaro contante).

Una digressione sulle Risorse Umane: fai molta attenzione perché devi scegliere le persone che sono valide, capaci, competenti ma che amano il lavoro che tu proponi loro. Potrai avere gli uffici più belli del globo ma se sbagli le persone farai un flop disastroso.

7- Attività Chiave

Quali le attività fondamentali per gestire e utilizzare le risorse chiave?

Come gestirai le risorse umane, come e chi gestirà i punti vendita, gli impianti, i macchinari, le banche e le risorse finanziarie? Scrivi tutte le attività necessarie per avere l’eccellenza al fine di ottenere il valore che hai definito.

8- Partnership Chiave

Quali sono le attività che fari gestire all’esterno?

Fai ricerche, incontra persone e stila una rete di fornitori e partners per poter ottenere il tuo valore. ( punto 2 )

9- Struttura dei Costi

Quali sono i costi e i ricavi?

Qui entra in gioco il business plan nel quale si indicheranno costi fissi e variabili quindi ad esempio: risorse umane, affitti, leasing, acquisti, utenze, marketing e comunicazione.

Ricorda: Il modello di business è un diario nel quale scrivi la storia del progetto di business che hai nella mente.

 Se l’idea non corrisponde ad una effettiva esigenza di un gruppo di potenziali clienti o non ha differenze rispetto ad aziende dello stesso settore, è meglio lasciare perdere.

 Contattami per valutare il tuo modello di business!

 

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Marketing con contenuti: i semplici segreti!

Dare informazione e/o intrattenimento! Sono due valori semplici per un contenuto di successo.

Non è solo l’articolo di un Blog che può provocarvi qualche raptus da foglio bianco e successivo spegnimento del computer!

Sono anche post di riflessione sui social, ( Fb, Instagram, Telegram, Linkedin) ed spesso anche i commenti che voi fate ai post di altri, ai post che leggete sui Social!

Scrivete Post veloci ma importanti nella loro semplicità.

Soffermatevi sui post di altri, leggeteli con attenzione e mettete un “ mi piace” ma soprattutto commentate.

E’ poco qualitativo per voi come azienda o professionista mettere solo un mia piace con un veloce click! Commentate, date il vostro contributo, aggiungete info e precisazioni circa il vostro punto di vista.

Farete comprendere chi siete, come la pensate e quanto siete competenti nei confronti di quell’argomento.

Gli utenti che partecipano alla conversazione, esperienza personale, vi assicuro che leggono anche i commenti e, se appropriati, interessanti ed acuti avrete anche molte visualizzazioni del vostro profilo.

Della serie: ..ma fammi vedere chi è questa o quello e di che cosa si occupa nella vita!

Può arrivare anche da lì il tuo futuro cliente.

Siate corretti.

Scrivete quello che pensate davvero, non create stereotipi o non createvi una doppia personalità.

Come fate a portare avanti una parte da attrice/ attore che non vi appartiene?

Siete persone e fatevi vedere, sentire e percepire come siete nella realtà.

Sarà sempre un punto a vostro favore.

Non lavorate sulla quantità ma lavorate sulla qualità. Se riuscite ad abbinare quantità a qualità sarete, con il tempo, vincenti.

La parola più ricercata nei motori di ricerca è “come”. Gli utenti sono curiosi. Hanno capito che mamma Google ti può informare su ogni argomento.

Lo sa mio nipote di 10 anni ed agisce direttamente su smartphone, tablet o computer.

Lo sa mio papà alla veneranda età di 90 ed agisce su smartphone e Tablet come niente fosse e lo sa mia mamma alla bella età ( se mi legge, mi uccide ) di 86 anni che non agisce ma mi dice: Silvia, puoi andare sul telefonino a vedere che cosa dicono della diverticolite ? Puoi guardare sul telefonino e vedere che professionisti ci sono per osteoporosi e che cosa ognuno di essi consiglia? Puoi andare sul telefonino e vedere il nome degli ortopedici a Modena?                   Ecco. Siamo alla ricerca d’informazioni.

I contenuti educativi vi posizionano come esperti di un settore, rafforzano la fiducia degli utenti e vi mettono in linea con la vostra nicchia.

Torniamo all’esempio di mia mamma: ha il problema dell’osteoporosi e male alla schiena. E’ alla ricerca di un ortopedico. Faccio la ricerca con parole chiave diverse tra loro e tra queste utilizzo” ortopedici a Modena”. Trovo uno specialista con un sito web, verifico i social e la presenza su di essi è sporadica. Ne trovo uno con una costante presenza on-line. Sito con Blog e molti articoli inseriti, pagina Facebook aggiornata, presenza su Linkedin costante ed anche video nei quali informa e fa esempi di problemi e cure.

Quale dei due ortopedici scelgo secondo voi? Il secondo, ovviamente. Come farebbe il 99% degli utenti. E sapete perché? Semplicemente perché ha condiviso con me contenuti educativi.

La presenza web di questo tipo permette all’ortopedico ed a voi di distinguervi dai competitor e di acquisire clienti più caldi.

Quando scrivete ed informate, il vostro obiettivo non deve essere quello di acquisire clienti. Deve essere quello di dare aiuto alle persone che possono avere bisogno di voi. Vale per i professionisti e per qualsiasi azienda di qualsiasi dimensione.

Intrattenimento

Se non ve la sentite di condividere contenuti educativi, allora potete condividere contenuti di Intrattenimento.

Diverse aziende amano intrattenere il pubblico mettendo sui loro canali social, le persone che lavorano in azienda o case study di clienti. Si connettono con i potenziali clienti ma in un modo differente rispetto all’ informazione.

Creare contenuti che sanno intrattenere senza diventare banali è difficile. Si confonde spesso intrattenimento con divertimento e l’umorismo deve essere capito dal chi ci legge. Difficilissimo!

Meglio intrattenere quindi con storie, raccontare storie. (non inteso come bugie eh?).

Strutturate una storia con:

– un personaggio

– un obiettivo (o un bersaglio) per il personaggio

– un ostacolo che impedisca al personaggio di raggiungere il suo obiettivo

– come il personaggio riesce a superare l’ostacolo.

Gli utenti si devono identificare nel vostro personaggio. Questo è fondamentale.

Non c’è bisogno di inventare. Utilizzate storie che davvero avvengono in azienda con clienti! Senza bisogno di fare nomi e cognomi, raccontatela o chiedete il permesso al cliente di nominarlo e di portarlo come esempio nel web.

Come ogni giorno verifico sempre di più, non si può fare a meno del web, del blog, dei video, di raccontare, raccontarsi, informare e così via!

Non stancatevi mai di scrivere contenuti e non arrendetevi! E’ lungo, ma possibile, creare un’azienda conosciuta e con una buona reputazione ma dovete dare tanto!

Un saluto sorridente chiunque tu sia!

 

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Marketing: azienda XY, ma chi sei? Perché devo comperare da te prodotti o servizi?

Azienda ma chi sei? Perchè mi devo fidare di te?

Seth Godin: “Il marketing fatto interrompendo le persone, non è così efficace rispetto ai costi sostenuti. Non sarete efficaci distribuendo tonnellate di messaggi di marketing non richiesti, sperando che qualcuno acquisti. Al contrario, il futuro appartiene a quegli uomini di marketing che pongono le basi per un processo in cui le persone interessate possono comprendere quando convenga a loro ciò che proponete. Quando le persone inizieranno a parlare di voi senza essere stimolate”

Il bello è che queste tonnellate di messaggi non richiesti ( interruption marketing ) li trovi anche nel digitale: you tube, google, siti di quotidiani, app ed etc, sono stracolmi di messaggi pubblicitari che interrompono una tua richiesta ben specifica nel web. INSOPPORTABILI.

A questo aggiungi che oggi c’è la possibilità di una modalità diversa per essere notati.

Seth Godin insegna che oggi vendi se hanno compreso chi sei, quanto sei diverso, quanto sei attento alla sostenibilità, quanto sei innovativo: insomma trova un perchè esisti che porti nuovi vantaggi al tuo potenziale cliente. Tanti propongono prodotti o servizi ma pochi parlano della propria visione.

Un esempio di come ha fatti Seth Godin con il suo libro“Unleashing the Idea Virus”( trad. Sprigionare un’idea virale)

Il libro “Unleashing the Idea Virus” fu regalato da Seth Godin sul suo Blog nel 2001. è Ha ottenuto 4.000.000 download. E’ stato un successo editoriale eclatante tanto che altri scrittori lo criticarono dicendo: “va bene, ma come fa a vivere facendo questo?”. Ecco come ha fatto Seth. L’anno successivo ( 2012 ) lo stesso libro contenente le stesse identiche parole ma con copertina rigida e dal costo di 40$, diventò un best seller mondiale.
Consideriamo anche il valore dei 4.000.000 di download che hanno permesso a Seth di avere 4.000.000 di indirizzi mail.

Il marketing nello spazio temporale di una vendita viene prima della stessa.

Il marketing prepara il terreno alla vendita con lo scopo di farla accadere in modo naturale.

E’ improbabile vendere solo con una sponsorizzata di Facebook od Instagram o solo per avere messo on-line un e-commerce. ( quest’ultimo caso poi è  improponibile).

Il marketing dal titolare o imprenditore spesso viene percepito come:

  • Inutile
  • Troppo faticoso
  • Troppo costoso
  • Troppo lungo
  • Lontano dalla vendita

Ecco perché il 99% delle aziende ( di ogni ordine e grado NON fa marketing).

Quello che io considero FONDAMENTALE nel marketing è trovare un VALORE dell’azienda da far percepire al giusto pubblico.

Il Valore deve essere studiato a tavolino ma non solo; stare tra il pubblico e studiare e capire come quel pubblico si comporta su tutto l’web.

All’inizio cedi VALORE gratuitamente (vedi Seth con il suo libro ) e poi sarai comperato proprio per quel VALORE.

Nel caso dell’e-commerce che ho definito poco fa IMPROPONIBILE come semplice messa on-line e poi vendita quasi automatica (aspetto a braccia incrociate davanti al computer è profondamente sbagliata) ti dico che spot televisivi che recitano circa così:“ Incomincia a vendere da subito con il tuo sito on-line e paga tra 3 mesi”, sarebbero da proibire.

Le parole di questo spot non fanno che dare forza alla falsa idea che si è diffusa grazie al lock down che basta un e-commerce, qualche campagna Facebook ed Instagram ed un po’ di Google Ads. Non nego che occorra questo tipo di pubblicità ma dopo che avrai dato consigli di valore, dopo che ti sarai esposto con la tu mission, dopo che avrai spiegato perché esisti e dopo che avrai risposto a commenti negativi e positivi sotto ai tuoi post. Anni di duro lavoro che ti portano ad essere conosciuto dal tuo pubblico e degno di fiducia.

Riassumendo:

  1. “Il marketing fatto interrompendo le persone, non è così efficace rispetto ai costi sostenuti. Non sarete efficaci distribuendo tonnellate di messaggi di marketing non richiesti, sperando che qualcuno acquisti. Al contrario, il futuro appartiene a quegli uomini di marketing che pongono le basi per un processo in cui le persone interessate possono comprendere quando convenga a loro ciò che proponete. Quando le persone inizieranno a parlare di voi senza essere stimolate”
  2. Il marketing nello spazio temporale di una vendita viene prima della stessa
  3. Venderai dopo che avrai fatto marketing: consigli di valore, mission dichiarata, il perché esisti dichiarato ed avrai conquistato la fiducia dei tuoi potenziali clienti con anni di duro Marketing.

Se hai voglia di avere successo: Fai cose che gli altri non fanno!

 

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Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Professionista o Imprenditore tu sia!

 

 

 

 

Incontro micro, piccoli e medi imprenditori tutti i giorni!

Ti racconto in breve le due macro aree d’imprenditori nei quali posso dire di essere riuscita a ricomprenderli.

E tu che imprenditore/imprenditrice sei?

 

Breve articolo che può essere utile per riflettere.

Alcuni affrontano con energia ed entusiasmo anche le situazioni più complesse ed altri perdono sia energia che entusiasmo anche in situazioni semplici.

Che differenze ho riscontrato in questi 2 tipi di imprenditori?

Le differenze risiedono nell’ Interiorità degli imprenditori in quanto persone.

 

ENERGIA ED ENTUSIASMO

  • POSITIVI
  • RESILIENTI
  • ALTA AUTOSTIMA
  • CONCRETI

 

NO ENERGIA ED ENTUSIASMO

  • SOGNATORI
  • IDEALISTI
  • NON FANNO

Questi ultimi, se lo vogliono davvero, possono cambiare. Devono partire dalle loro abitudini.

 

3 Abitudini per avere Energia ed Entusiasmo

 

  1. Praticare la gratitudine: essere grati per ciò che si è ( prima del ciò che materialmente si ha) permette di ritrovare la via della positività, riduce le paure, il terrore, il non senso della propria vita. Quante volte hai cercato la leggerezza nel reagire agli avvenimenti? Praticando la gratitudine troverai anche la leggerezza del tuo io.
  2. Non giudicare e non lamentarsi: essere in grado di concentrarsi sul miglioramento della propria vita non lascia tempo né per il giudizio verso gli altri, né per le lamentele. Occorre andare verso l’alto e non nei bassi e miseri rivoli dei pettegolezzi.
  3. Influire concretamente sulla propria giornata: giusta alimentazione, sana attività fisica, meditazione, divertimento e riposo.

Anche io, di natura energica ed entusiasta, ho avuto i miei momenti difficili nei quali le energie e l’entusiasmo si erano dileguati nel nulla.

Con tanta pazienza e resilienza sono riuscita a ri-programmarmi ed a ri-trovarmi.

Talvolta ci si perde.

Quando ci si perde bisogna orientare il proprio pensiero sul fatto che ci si ritroverà.

Ri-programmarsi può essere utile in momenti come questo nel quale, in tanti imprenditori, hanno perso la loro mappa. Il territorio è sempre più arido e con tanta salita.

Una volta che ti sarai ri-trovato, si potrà ri-cominciare ad agire anche nella tua micro, piccola o media azienda.

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!

 

Vuoi idee, hai idee di come far crescere la tua azienda o professione? CONFRONTIAMOCI!

 

 

Il Marketing che funziona? La differenza la fai Tu!

E’ quello se si lavora con micro, piccoli, medi imprenditori che hanno aspettative su loro stessi!

Sai che cosa accade se riduci le tue aspettative perché tanto non c’è niente che tu possa fare per arrivare dove sognavi?

  • non stai più sognando, immaginando, visualizzando.
  • diminuisce la possibilità che tu arrivi ad un risultato.

Quel risultato che qualche tempo prima era entusiasmo per te stesso: lo si vedeva fuori e lo sentivi dentro. Energia allo stato puro.

Adesso vuoi vendere con il Black Friday in luglio (snaturando ancora di più il mercato o meglio, distruggendolo).

Nel distruggere il mercato stai distruggendo te stesso, la tua persona, la tua micro, piccola, media o grande impesa.

Dimentichi del tuo Valore o pensi di non averlo!

Il tuo Valore non è più in linea con il mercato…?

Cercane uno nuovo che ben si ambienti nel contesto del momento.

Non è una missione impossibile ma è continuare a creare Valore ed a proporlo sul mercato ad un prezzo che sia remunerativo per la tua attività.

Se ti viene proposto qualche cosa gratis, sminuisci il valore di ciò che ti viene dato e se tu diminuisci i prezzi o il tuo business è lo sconto dalla nascita o verrai valutato poco o niente. Il prezzo basso offusca il Valore.

Frase d’ordine: non ridurre le tue aspettative e non sminuirti mai!

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!

 

 

 

Vuoi idee, hai idee di come far crescere la tua azienda o professione? CONFRONTIAMOCI!

 

 

 

 

 

 

Il Terrore del Budget Marketing nei clienti è vecchio come il Terrore dei bambini del lupo nella Favola di Cappuccetto Rosso.

Il Terrore del Budget

Il Terrore del Budget Marketing è proprio come il Terrore del Lupo: una favola.

Iniziare una Strategia Marketing dopo aver spremuto il cliente come un limone, tante le domande che gli hai fatto, conoscendo il budget del cliente è un grosso errore.

Anni fa chiedevo al cliente: che budget ha per questa operazione?

Risposte: “Non lo so, me lo dica lei quanto ci vuole” oppure “ Lo so ma non glielo dico perché lei e’ avvantaggiata”!

Ad oggi la domanda non la faccio neanche più perché sia a me che al cliente non deve interessare il budget marketing.

Ti sembra strano vero?

Ora provo a spiegarmi!

Se dobbiamo regalare un portafoglio ad una nostra amica per il suo compleanno, pensiamo prima al nostro portafoglio e cioè a quanto possiamo/vogliamo spendere.

Andiamo da Louis Vuitton, dal negozio famoso di pelletteria nel centro storico, ad una bancarella del mercato o dai cinesi?

Ecco, in base al budget scegliamo.

Errore enorme fare questo ragionamento in un budget marketing/ comunicazione.

Nel fare la Strategia di Marketing/ Comunicazione non dobbiamo pensare al budget oppure dobbiamo pensare di avere un budget senza limiti.

Sono cosciente che anche FCA non ha un budget infinito. Anche questa enorme azienda ha un budget limite ed essendo quindi un limite, non dobbiamo pensarci perché ci limita.

Il budget reale lo possiamo concretamente trovare solo dopo aver lavorato di strategia senza limite di budget. Facciamo un esempio concreto, così magari risulto più chiaro.

Ho visitato la scorsa settimana un mio cliente con idee chiare al quale ho proposto di iniziare il rapporto con una Strategia Marketing e Comunicazione che avrei dovuto studiare in base ad una miriade di variabili con allegata preventivazione step by step.

Il suo Terrore: il budget che ne sarebbe risultato in totale.

Gli ho spiegato che io e la mia squadra per lavorare bene e presentargli una strategia vincente non dovevamo avere un budget nella mente.

Perché?

Perché io & Co avremmo lavorato non per arrivare alla Strategia Migliore ma per arrivare ad una stiracchiata e stropicciata strategia per stare dentro al budget ed accontentare il cliente!

Ma questo non sarebbe stato un lavoro di Strategia eticamente ben fatto.

Infatti avremmo cercato di lavorare ad una strategia delimitata dal budget che non sarebbe stata ( al 90% ) la Strategia Migliore.

Concordi?

Scommetto che tu micro, piccolo, medio e grande imprenditore che stai leggendo vorresti sapere quale è il miglior investimento per arrivare a raggiungere gli obbiettivi che mi hai raccontato.

Io devo essere in grado di darti risposte certe, anche sul budget necessario, e tu imprenditore valuterai vantaggi/svantaggi di quell’investimento. (si tratta di investimento e non di costo infatti).

Se io ragionassi in modo classico, partendo dal budget, non sarei in grado di darti la possibilità di valutare. 

Come faccio a fare i budget realizzabili dal mio cliente?

  1. Definisco il Budget Ideale che corrisponde alla Strategia Migliore.
  2. Chiarisco con il cliente il Budget che ha a disposizione
  3. Il mio cliente è cosciente di quanta è la differenza tra Budget Ideale e Budget Reale
  4. Insieme valutiamo quali sono i primi step della Strategia da realizzare basandoci sui concetti di importanza ed urgenza.
  5. Valutiamo quali azioni devono essere fatte al meglio e su quali ci si può accontentare di un livello medio e più smart.

Difficilmente la Strategia Migliore si può iniziare mettendo a terra tutte le azioni che devono essere fatte. E’ normale e tu imprenditore non devi demoralizzarti o demotivarti. La Strategia Marketing/Comunicazione non deve mettere in difficoltà la parte finanziaria dell’azienda, anzi.

Quello che non è fattibile quest’anno, sarà fattibile il prossimo anno.

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!

Hai una Strategia Marketing/Comunicazione da realizzare?

 

Vuoi idee, hai idee di come far crescere la tua azienda o professione? CONFRONTIAMOCI!

❤Un appello ai micro, piccoli e medi imprenditori.💓

È un argomento che scotta e toglie il fiato ma va affrontato.
Lo so affrontare perché io ho già passato e sono uscita vincente dal fallimento del 2014.

Non sono uscita vincente perché non sono fallita con la mia azienda che aveva 34 anni ma sono riuscita a vincere perché sono rimasta viva.

Trovi a fatica nuove strade e vivi nuove esperienze.

Ritrovi la strada, fidati.

Ti parlo di questa mia diretta esperienza affinché tu tragga la forza e la resilienza per traghettare te stesso nel ” dopo”.

Non deve fallire per capire.

Mi comprendi anche solo con la paura che succeda.

Lo so che dopo il discorso di Conte del 27 aprile siete passati dalla paura al terrore del fallimento.

Attenzione in questo tipo di crisi, molto diversa da quella del 2008, il Governo deve intervenire.

È tremendamente in ritardo ma deve arrivare.

Quindi sii forte, pensa a quanta carica avevi quando hai aperto la tua attività.

Visualizza quel momento, rivivilo e riprova lo emozioni. Riuscirai a trovare la carica giusta.

Potrai ripensare al tuo business ed ad apportare miglioramenti con marketing, comunicazione e una sana consulenza finanziaria.( quindi non delle banche ) ma di professionisti del credito o meglio di coloro che sanno come trattare con le banche.

Ieri ho avuto notizia di un ragazzo di 40 anni che aveva da poco finito di ristrutturare il suo piccolo ristorante e si è suicidato.

Chissà se ce ne sono altri. Nessuno ne parla.
Il gesto che vi ho appena raccontato mi ha portato a fare questo post.

Se avevo qualche dubbio nel farlo, il discorso di Conte è stato un segnale forte: dovevo farlo.
Forza, tenete duro e ce la farete.

La mia missione è sempre stata: essere u.tile agli altri e ci sono riuscita per 34 anni nel far incontrare domanda ed offerta con i miei giornali di annunci economici.

Ero utile a privati ed ad aziende alcune delle quali sono cresciute tantissimo grazie alla mia idea di comunicazione!

La mia mission di utilità continua con le mie consulenze di Marketing e Comunicazione!

Un saluto sorridente ed un abbraccio qualsiasi Persona, Imprenditore o professionista tu sia.😘😘😘

 

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Neuromarketing nel Dopo Coronavirus! Una leva di Marketing importante per chi ha relazioni con i clienti.

La mancanza di relazioni di questi mesi è un altro aspetto pericoloso ed importante per la psiche delle persone.

Non ricordo l’ultima volta che ho potuto salutare una persona amica od cliente con una stretta di mano e due o tre baci sulla guancia, che ho potuto dare una pacca sulla spalla, che ho potuto abbracciare una persona amica.

Tu lo ricordi?

Da un post di Martin Lindstrom ( il papà del neuromarketing potrebbe interessanti  Neuromarketing non manipolazione ) riporto gli esperimenti fatti due anni fa dal Dott. John Benjiamin  presso il centro medico dell’Università del Colorado.

Il dottore diede a due gruppi di topi strumenti identici per la sopravvivenza: cibo, acqua e uno spazio di vita sicuro. L’unica differenza era che i ratti di un gruppo venivano accarezzati e accarezzati, mentre l’altro veniva largamente ignorato. Il risultato? I topi accarezzati impararono e crebbero più velocemente.

Il tocco, ha dimostrato lo studio, è una chiave per la sopravvivenza. 

Lindstrom ci insegna come la parola “tocco” racchiuda un significato molto ampio per le persone.

Le persone tramite il “tocco” esprimono emozioni di piacere o di disgusto. Ci sentiamo “toccati” da gesti di cura e preoccupazione, ed esprimiamo disgusto dicendo: “Non lo toccherei neanche se mi pagano tanto”.

Arriviamo al problema della mancanza di relazioni vere!

Le chiamate via Skype possono soddisfare il nostro desiderio visivo e auditivo ma, al termine delle stesse, ci sentiamo un po’ vuoti e scarichi anche se la videochiamata ha dato risultati soddisfacenti.

Quando io esco da un incontro con un cliente vis a vis sono entusiasta, carica e comprendo di aver fatto buon uso del tempo del cliente e del mio. C’è una scambio diretto di emozioni, c’è condivisione, c’è partecipazione. Questo in una chiamata Skype non c’è e non c’è neanche quando compro da un e-commerce.

Certo, meno male che c’è la tecnologia e, come ho scritto in un altro post, l’uso obbligatorio della tecnologia per rimanere visivamente in contatto, è importantissimo e ben venga che tutti lo abbiano capito, bene che le attività al dettaglio abbiano scoperto e fatto vendite on line anche senza avere un  e-commerce. La consegna a domicilio potrebbe, infatti essere,  un nuovo canale di distribuzione per il dettaglio.

Se stai leggendo ed hai un’attività al dettaglio ti conviene, insieme a me, soffermarti in un altro concetto dell’ultimo libro di Martin Lindstrom, Small Data.

Il concetto è: le persone sono tutte un po’ fuori equilibrio.

Questo Lindstrom lo diceva in momento non sospetti del Corona Virus.

Ma ti immagino, ad oggi, il Fuori Equilibrio, quanto è aumentato?

Il Fuori Equilibrio vale per tutti come persone che siano esse dipendenti, professionisti, casalinghe, pensionati, etc…e quindi tutti coloro che sono tuoi potenziali clienti.

I tuoi clienti quindi, sia vecchi che nuovi quando verranno in negozio da te avranno sete di attenzioni e coccole.

Preparati e trova idee per tempo perché non potrai ancora abbracciarli e baciarli.

Forse, oggi, grazie a questa pandemia ci siamo tutti accorti quanto siamo importanti gli uni per gli altri.

Ci manchiamo.

Quindi tu che hai la fortuna di avere clienti che vengono in negozio da te devi sempre emozionare oltre ad avere un valido prodotto.

Pensa che quella persona che apre la porta del tuo negozio ti ha già dedicato parte del suo tempo:

  • Aveva bisogno di quel prodotto che tu vendi ed ha pensato a te!
  • Si è vestita e preparata per venire nel tuo negozio!
  • Ha preso l’auto, fatto della strada per arrivare fino a te!
  • Ha cercato parcheggio facendo tre giri dell’isolato magari mettendo anche degli eurini per il parcheggio.

…..vuoi non darle un benvenuta davvero entusiasta!!!

Possiamo parlare insieme e trovare una soluzione perché se coccoli ed emozioni, ti preferiranno ai tuoi concorrenti.

Un saluto qualsiasi Persona. Imprenditore o Professionista tu sia!

 

Vuoi idee, hai idee di come far crescere la tua azienda o professione? CONFRONTIAMOCI!

 

 

 

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L’obiettivo aziendale e professionale, nel 2020 anno del Covid 19, è rimanere in vita e passare al 2021.

Cari micro, piccoli, medi e grandi Imprenditori sono , Silvia Migliorini, sono nella vostra stessa situazione d’insicurezza.

E’ inutile che noi professionisti del Marketing e della Comunicazione facciamo i “ fighi” e vogliamo farci percepire come i risolutori con la bacchetta magica.

Sono una libera professionista del Marketing e della Comunicazione che sta cercando di capire come muoversi per essere utile.

Vi assicuro che i fantomatici corsi miracolosi che vedo in numero impressionante di Facebook ed Instagram, mi spaventano.

Stanno spuntando nello stesso numero dei contagi giorno per giorno.

Li ho osservati e studiati e sono creati “ ad egoismo”, non per aiutare ma  per guadagnare senza etica sulla vostra paura: “ ma come faro’ ad andare avanti? E vi spillano soldi.

Io, come voi, non sono in un momento semplice ma so che non bisogna demordere nell’osservare, immaginare i potenziali scenari, ognuno per il suo settore ed essere certi che una soluzione c’è.

Sono passata anche, come forse tanti di voi, nella crisi 2008.

Non senza dolori e fallimenti, sono rinata e mi sono rimessa in gioco.

La data della ipotetica riapertura è il 4 maggio.

Bene. Prendiamola per buona anche se sarà rimandata.

Il punto non è avere la certezza della data di riapertura ma avere almeno un’idea di strategia da mettere in atto.

Le persone ma anche le aziende sono nella Fase 1 ma devono pensare ora per allora a quale potrebbe essere lo scenario della Fase 2.

Da che cosa occorre partire?

Dalla Strategia.

Oggi ho pubblicato su Facebook e Linkedin questo post. Interessa il Paese e quindi anche voi:

L’italia è anche un’azienda.

Come tale va gestita.

Qual’e il punto di partenza del valido marketing di ogni azienda?

La Strategia.

Ora lo è anche per L’italia.

 Dal momento in cui si inizia a studiare una Strategia passa tempo prima di metterla in atto e per l’azienda Italia in questo momento ne occorre molto più del solito.

 Operazioni: – osservare le varie tipolologie di target ( pensate L’italia quante ne ha).

 – osservare le tipologie di target in base a dati CERTI epidemiologici ( ipotizzare più scenari)

 – Geolocalizzazione in base alle regioni ed anche in base alle province. –

Scrivere una chiara Dichiarazione d’intenti da comunicare a tutti i target. Semplice, chiara e rassicurante. – Dichiarare un budget certo necessario.

 – Sono solo alcune delle operazioni da studiare.

Il più grosso problema è che ci sono troppe teste, troppe voci, troppe notizie che trapelano, troppa confusione, errori di comunicazione.

 Il tutto per dire che, peri i motivi di cui sopra, occorre pensare alla Fase 2 anche se siamo nella Fase 1. Dare il via alla Fase 2 , giusto per fare, e senza strategia, vuol dire ammazzare l’Azienda Italia. Le Aziende sono fatte da persone che è la 5 P del marketing. Io, personalmente, l’ho sempre ritenuta la più importante.

Volevo quindi dirvi che la soluzione c’è ma nessun esperto di marketing e comunicazione ha la bacchetta magica perché nessuno di noi marketer si è mai trovato in questa situazione.

Quindi stop ai geni del Marketing e della Comunicazione.

L’unica soluzione è osservare lo scenario giorno per giorno e confrontarsi tra marketer ed imprenditori micro, piccolo, medi e grandi, per fare vere riunioni per capire come si potrà fare,

Per questo motivo ho creato un brand , sempre mio, ma parallelo e con uno scopo diverso.

Incontrare e fare consulenza a chi di voi vorrà, via skype da subito o, fissando un appuntamento dopo il 4 maggio per ascoltarvi nelle vostre problematiche e, talvolta, potervi suggerirvi anche consulenti diversi da me ma che sono più adatti per il vostro bisogno.

IL servizio è La Marketer in Affitto.

Mi chiami quando hai bisogno di confronto, di sfogo, di idee e di supporto per strategie da pensare ora per allora.

L’invetimento è davvero da Corona: € 50 orarie con emissione fattura dopo bonifico e senza iva aggiuntiva.

Ti aspetto per un confronto.

Tu imprenditore non sei solo. Io ci sono.

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Professionista od Imprenditore tu sia.

 

Vuoi idee, hai idee di come far crescere la tua azienda o professione? CONFRONTIAMOCI!

 

 

 

Raggiungere gli obbiettivi aziendali Dopo Covid 19 E se il corona virus ammazzasse Amazon ?

Diversi sono i modi, ma ci sono.

Bisogna studiare, ingegnarsi, usare il pensiero laterale, il cuore ed il cervello.

Oggi ti voglio dare uno spunto sulla 3° P del Marketing e cioè: Placement ( luoghi di distribuzione o meglio ancora : In che luoghi sono in vendita i tuoi prodotti?)

Tantissimi i fattori da valutare e tantissime le tipologie di prodotti e servizi.

Oggi parto dal Retail che è uno dei settore anche prima del Corona Virus, più in difficoltà.

A chi con arringhe, rabbia, disappunto i titolari attribuiscono la responsabilità di questa difficoltà di vendite? AD AMAZON

E se il corona virus ammazzasse Amazon?

Ma devi agire anche tu.
Seguimi!

Il contesto ed il bisogno attuale ( quindi nel periodo Corona Virus) , portano modifiche nel business di negozi ed attività varie.

Il retail s’ingegna!

Non ho visto solo la ristorazione e gli alimentari fare consegne a domicilio ( Riso Scotti, Gdo, medi e piccoli negozi alimentari di quartiere, negozi di frutta e verdura, panifici,gelaterie, etc.) ma anche una serie di attività con punto vendita locale che si sono letteralmente mossi ed hanno accettato una sfida: le consegne a domicilio.

Abbigliamento, scarpe , materassi, bigiotteria, etc…e quante altre attività del retail potrebbero farlo?
Come lo comunicano asesso ?

Fanno il fai da te: Facebook ed Instagram sono i piu’ gettonati.
Foto, video e dirette fatte in casa.
Scrivi in whatsapp puoi ordinare e ti porto il prodotto a casa.
Nessun e-commerce.

Da sempre polemiche con Amazon.
Ora state facendo come Amazon a livello locale.

Al bando pigrizia e lamentele, finalmente!

Gli ostacoli ci vengono dati per essere superati!

 Riflettete quindi anche sul Dopo Corona Virus sulla 3 P del marketing: placement cioè canali di distribuzione.

Riaprirete il vostro negozio certo e poi? Che cosa cambierete ?

Riflettete anche sull’utilizzo degli strumenti di Marketing e Comunicazione.

Per ora il cliente vi perdona ( foto, testi, video e dirette inguardabili ) ma poi il vostro Marketing e la vostra Comunicazione dovranno essere perfette e non potrete più fare il fai da te.

Amazon, del resto è Maestro anche in questo !

Pensa ora al Dopo Corona Virus.

Contattami e
1) ti preparo sulla 3 P del marketing: placement cioè canali di distribuzione
2) ti preparo sul tuo marketing e sulla tua comunicazione che dovranno essere perfette.

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!😀😀😀

 Prendiamo già un appuntamento per il 4 maggio!!!!

 

Vuoi idee, hai idee di come far crescere la tua azienda o professione? CONFRONTIAMOCI!

 

 

 

L’Home Working anche dopo il Corona Virus? Ed il marketing dopo il Corona Virus?

Tutti noi grazie all’ Home Working ci siamo, forse, già accorti che quest’ultimo riduce i costi e, di conseguenza, aumenta la produttività.

Questo è successo perché siamo stati obbligati ad adeguarci al digitale, alla gestione a distanza di dipendenti, collaboratori, clienti e fornitori.

Attenzione.

Quando torneremo alla normalità ci sarà un diffondersi di alcune domande fondamentali che cambieranno il nostro pensare.

Prima fra tutte lo scopo del nostro lavoro da casa.

La socializzazione è il cibo che nutre la felicità.

Il digitale, certo, ci ha permesso di rimanere in contatto con le persone ma è un palliativo al bisogno umano di senso di appartenenza e di connessione umana reale.

Non facciamoci ingannare completamente da tutta la comunicazione che ci dice con pesantezza ed alto volume che siamo connessi comunque, con i genitori, con i nonni, con gli amici, con i dipendenti, etc.

Diciamoci che abbiamo finalmente usato ad utilizzare il digitale, che continueremo ad usarlo ma con equilibrio tra il virtuale e reale.

Questo vale anche nel Marketing

Non possiamo pensare che tutto venga automatizzato e che non ci siano più relazioni in per chiudere un accordo commerciale o che tutti i negozi vendano on-line.

In tutte le strategie che ho portato avanti per i miei clienti, anche nel marketing d’attrazione ( Inbound Marketing) la stessa finiva con una relazione tra un commerciale ed il cliente.( e-commerce a parte anche se ho cercato di umanizzare il processo d’acquisto).

Il marketing ( tutto il marketing sia digitale che tradizionale ) sarà sempre fondamentale per far conoscere un’azienda od un professionista ma non potrà mai fare a meno del corpo commerciale di un’azienda.

Anzi, le persone marketing ed i commerciali  dovranno sempre confrontarsi e parlare tra loro.

E’ per questo che alle mie consulenze marketing abbino, se necessario, quelle della vendita.

Tu che cosa stai facendo per migliorare le relazioni tra marketing e vendita che portino ad un maggior profitto per la tua azienda?

Contattami e ne parliamo!

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia.

 

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3 Scenari del mercato delle tue vendite nel dopo Corona Virus

Attenzione: pensaci ora per allora.

Una riflessione sulla situazione che tutti stiamo vivendo e sul generalizzato Sblocco, quasi totale, delle attività.

 

Alcuni di noi stanno lavorando anche se in un contesto diverso: quello di un paese con una gravissima pandemia.

C’è chi lavora in smart working, chi lavora con consegne a domicilio, chi lavora con call skype.

Lo stai già facendo, forse, anche tu.

 

La riflessione di oggi non riguarda il presente ma il futuro.

 

Si, perché un futuro c’è e bisogna pensarci ora.

Ci sarà un momento X che corrisponderà alla rinascita.

 

Una rinascita molto lenta, a scaglioni, sia per le aziende che per le persone.

 

Bisognerà comunque essere molto attenti nel momento in cui tutto e tutti ricominceremo ad andare.

Certo è che le aziende riapriranno i battenti, le persone gireranno ed i tuoi clienti torneranno ad avere bisogno dei tuoi prodotti o dei tuoi servizi.

Gli scenari che potrebbe esserci.

Ne ho individuati 3:

  • Micro, piccole e medie imprese che in uno stato di umore ansioso, si riaffacceranno sul mercato.

I titolari avranno un solo pensiero: incassare.

Il pensiero generale potrebbe essere quello dell’attesa di clienti che entrano in negozio o telefonano in azienda per chiedere un incontro con un commerciale o di vecchi clienti che mandano una mail per un ordine.

Nessuno vorrà investire in marketing e comunicazione o rivedere il proprio business.

Insomma, tutti aspetteranno pregando chd la manna dal cielo.

 

  • Entusiasmo e positività.

Micro, piccole e medie imprese che con entusiasmo affronteranno la riapertura e la vivranno come una rinascita.

Volontà di migliorare il business e di diffonderlo con operazioni di marketing e comunicazione.

Voglia di tornare a respirare grazie al nuovo ossigeno che nasce dal ritorno alla vita lavorativa.

I titolari penseranno si ad incassare ma saranno pronti anche ad investire.

 

  • Un mix: chi su paura, chi su entusiasmo e positività

 

Penso che lo scenario n. 3 sia il più probabile!

Gli imprenditori che saranno su entusiasmo e positività tenendo i comportamenti sopra descritti saranno coloro che ce la faranno e torneranno al successo.

Con i dovuti tempi naturalmente.

Costoro saranno anche quelli che avranno sfruttato il tempo della quarantena per riflettere, pensare e rinnovare il business.

Saranno coloro che sono rimasti attivi nella mente dei loro clienti e potenziali clienti con articoli, video, campagne Fb ma anche inviando mail e whast’s up ai loro clienti per sapere come stanno.

I tuoi potenziali clienti ripartiranno dal web.

 I tuoi potenziali clienti ripartiranno sicuramente con ricerche sul web.

Questo per comodità e per continuare a rimanere in sicurezza a casa.

L’web sarà prioritario per la tua azienda .

Potrai farti trovare.

 

Per essere pronto devi lavorare ora per allora

Devi lavorare già ora sul tuo sito, ad esempio.

Verifica che sia ben fatto sotto tanti aspetti (mobile, seo, facile, fruibile, chiaro, semplice, comprensibile nei testi, con post utili e di valore nel blog)


– Chi avrà lavorato bene sul sito avrà un vantaggio competitivo enorme.

– Chi avrà lavorato bene sulla scheda Google My Business idem.

– Chi avrà lavorato bene sui Social idem.

– Chi avrà tenuto relazioni con i propri clienti idem

 

Chi non lo avrà fatto dovrà correre a farlo.

Questi sono solo esempi.

Tanto altro si può fare.

Subito.

Se non vuoi farlo subito, intanto ti consiglio di riflettere sui concetti che ti ho espresso.

 Un saluto sorridente qualsiasi Perdona, Imprenditore o Profesionista tu sia!

 

Se vuoi ne parliamo insieme via Skype già da ora.

 

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o professionista tu sia.

 

 

 

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Cosa manca di più agli Imprenditori nei giorni del Corona Virus?

Anche gli imprenditori di ogni ordine e grado hanno bisogno di ossigeno.

La maggioranza degli Imprenditori è Fermo.
Essi sono abituati a svegliarsi tutte le mattine e sono proattivi nei confronti della giornata e degli impegni che hanno.

Alla fine della giornata talvolta sono soddisfatti, talvolta no.
Si sono comunque ossigenati.

Quindi, ad Oggi, per continuare ad ossigenarvi e quindi a non far morire il vostro spirito libero imprenditoriale, NON dovete ESSERE duri e rigidi.

Fate conto che sulla vostra strada sia caduto un enorme masso.
Vi blocca il passaggio.

Le soluzioni sono 2.
1) vi irrigidite , fate i duri e cominciate a prendere a testate ed a calci il grande masso. Così facendo morirete.

2) cercate  di superare l”ostacolo aggirandolo certi che , con calma , respirando e pensando utilizzando sia razionalità che emotività troverete la soluzione per aggirarlo.
Così facendo continuerete  a vivere.

Conclusione; cercate  di essere morbidi e resilienti.
Avrete ossigeno e vivrete meglio questo momento di film horror.

 

Un saluto sorridente a qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!

 

Vuoi idee, hai idee di come far crescere la tua azienda o professione? CONFRONTIAMOCI!

 

Come utilizzare in modo utile i social nei giorni del Coronavirus

Cerchiamo tutti di sfruttare i social in modo utile in questi giorni nei quali dobbiamo restare a casa.

Ricordate che:  meglio annoiati che intubati.

Magari non pubblicate post simil scientifici sul Corona Virus e verificate sempre le notizie che spesso arrivano su what’s up e che sono l’ennesimo inoltro e la fonte non è certa.

Consiglio di verificare le notizie su Google e controllare la fonte.

Dobbiamo essere in grado di utilizzare tutti i fantastici strumenti che abbiamo in modo utile.

Le persone hanno un’ incredibile voglia di comunicare in questi giorni di isolamento e questo è un dato estremamente positivo.

Pensate se nessuno vi scrivesse o registrasse what’s pensando a voi….ci rimarreste male. Dove sono finiti tutti i miei “amici”?

Quindi anche voi pensate e scrivete a loro, qualsiasi sia il social di comunicazione che avete scelto.

C’è anche un effetto positivo per il vostro lavoro.

AVETE IL TEMPO DI COMUNICARE CON CALMA E SENZA FRETTA CON I VOSTRI CLIENTI.

Oltre a fare campagne social ( che non vanno fermate ma vanno talvolta adattate al contesto in cui siamo) potete scrivere what’s, mail ma anche telefonare.

Non mi sto riferendo a comunicazioni di lavoro ma ad una comunicazione da persona a persona.

Chiedete come stanno loro e la famiglia, come passano il tempo, come si sentono dentro.

E’ la volta buona per essere umani.

Poi se è il cliente a chiedervi cose di lavoro, ben venga.

Un’altra operazione importante che potete fare è pensare ai vostri clienti uno ad uno, pensare al loro business e verificare se ci può essere qualche idea per farli lavorare oggi o su come comportarsi in modo efficace al loro rientro.

Siate utili e non per emettere fatture ma per far sentire la vostra vicinanza social a tutte le persone e sorridete, mandate un sorriso od un abbraccio virtuale.

Mai come ora con il vostro comportamento e la vostra comunicazione potete dimostrate i vostri valori e dare beneficio agli altri.

Un sorriso qualunque Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!

 

Vuoi idee, hai idee di come far crescere la tua azienda o professione? CONFRONTIAMOCI!

 

 

 

 

 

 

 

 

3 LEVE DI COMUNICAZIONE AZIENDALE VALIDE ANCHE NEI GIORNI DEL CORONA VIRUS .

Attenzione: Siete chiusi che è molto diverso dall’avete chiuso!

Se non foste chiusi ma se aveste chiuso non vi scriverei.

In questi giorni i principali pensieri di tutte le persone sono la salute propria, dei propri cari, di amici e conoscenti.

Stiamo a casa.  E’ciò che dobbiamo fare.

Sono sacrifici perché la nostra quotidianità è stata profondamente cambiata ma il pericolo è reale e quindi meglio isolati che intubati.

Mi rivolgo in questo post a tutte le attività miei clienti o potenziali clienti: micro, piccole, medie imprese e professionisti.

Il vostro mondo si è fermato, certo, ma MOMENTANEAMENTE.

Per prima cosa pensate che si è fermato per tutti.

Pensate anche che non tutto della vostra azienda si è fermato.

Potete continuare a comunicare tramite siti, blog, campagne Fb, Instagram, You tube, televisione, giornali.

I miei clienti mi chiedono: Silvia, dobbiamo fermare la campagna ( qualsiasi campagna sia) ?

No, dico io e ti spiego il perché.

La comunicazione ha 3 leve principali.

  • INFORMARE
  • PERSUADERE
  • RICORDARE

 

INFORMARE

“Le parole ‘informazione’ e ‘comunicazione’ sono spesso usate come sinonimi, ma significano cose molto diverse. Attraverso le informazioni butti fuori; con la comunicazione ottieni un ritorno – Sydney J. Harris

Continuate a buttare fuori contenuti informativi per il target dei vostri clienti.

Anche loro restano a casa ma ORA RESTANO A CASA. Misura provvisoria.

 PERSUADERE

 La persuasione veniva definita dal grande filosofo Aristotele come l’arte di indurre le persone a compiere azioni che normalmente non compierebbero se non lo chiedessimo loro.

Quindi continuate a persuadere con una comunicazione che sia anche adatta al momento in cui siamo e non fate scivoloni.

 RICORDARE

 ECCOCI AL PUNTO CRUCIALE.

Il ricordo è la leva principale della comunicazione.

Perché oggi io potrei non avere bisogno o non essere matura per acquistare in supermercati biologici.

Tra un mese cambio il mio punto di vita sull’alimentazione e penso a nomi di supermercati biologici.

Quale mi viene in mente? Mi viene in mente chi ha spinto di più nel farsi vedere in comunicazione sui giusti canali pubblicitari.

Quindi RICORDO….NON TI SCORDAR DI ME!!!

Ad oggi ricordare che ci siete, che cosa fate, aggiornare il sito, scrivere nel blog è un’operazione che tutti

voi aziende dovete fare.,

Questa è da sempre la leva principale della comunicazione e mai come ora è valida.

Ricordate che tra poco dovrete ripartire e chi si sarà fatto ricordare meglio degli altri, non ripartirà da zero.

Se volete approfondire contattatemi e potrò darvi consulenza via telefono o via Skype.

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia.

‘Ricorda che : VA tutto bene e non ANDRA’ tutto bene.

 

 

 

 

 

 

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Marketing è cultura sociale

Che cosa fa la differenza in ambito imprenditoriale?

La differenza in imprenditoria, nell’ambito marketing, la fa la cultura che è sensibilità verso la società intesa come capacità di attenzione e studio degli atteggiamenti delle persone.

Perché è cultura?

Perché si cerca di comprendere in modo sempre più approfondito i bisogni delle persone, le loro necessità, le loro paure e che cosa non hanno ancora trovato sul mercato.

Una volta compresi i bisogni occorre creare le soluzioni più adatte a loro.

Create le soluzioni, il punto focale è costruire la fiducia tra la tua impresa e la parte di società alla quale ti rivolgi.

Ho tratto spunto per questo post da un post di Riccardo Scandellari che è professionista attento e capace.

Scandellari dice:  (www.skande.com ) da Il Marketing è questione di cultura.

Quanto sei disposto a pagare?

Nel marketing è facile distinguere un’operazione di successo. Questione di piccole percentuali.
Se i tuoi costi si sono limitati al 90% dei guadagni è stato un trionfo, se i tuoi costi superano il 100% dei tuoi guadagni rischi di chiudere. La differenza tra prosperare e chiudere si limita a un misero 10% sul totale delle tue azioni e del tuo fatturato.
Per un singolo professionista, l’investimento più oneroso, che incide moltissimo su questa diabolica percentuale, è il tempo più che il denaro. Per un’azienda la logica è contraria: prima viene il denaro con cui acquistare risorse, strumenti e servizi. Il tempo ha una rilevanza inferiore in quanto viene acquistato anch’esso attraverso l’assunzione dei dipendenti.
Sia per i professionisti che per le aziende, l’eterna lotta consiste nel ridurre i costi e il tempo sotto la fatidica soglia del 100%. Maggiore sarà la distanza, superiore sarà il guadagno.

So cosa stai pensando: che non ho detto nulla di nuovo; questa logica è vecchia come il mondo, tuttavia essendo così nota molti cercano di perseguirla risparmiando. Ciò che è poco noto, addirittura controintuitivo, è che ogni azione ha un effetto sul costo.
Succede che se risparmi nella promozione, accetti un compromesso: qualcuno ti propone una scorciatoia a basso prezzo, la ritieni utile e interessante per contenere i costi sotto la soglia del 100%. In realtà potresti accorgerti, dopo qualche mese, di aver perso più tempo e di conseguenza soldi, intaccando considerevolmente i costi che ritenevi inizialmente vantaggiosi.
Il problema con i clienti consiste nel conoscere il loro prezzo di acquisizione. Certo, perché anche i clienti si pagano. Hanno un costo che devi essere pronto a pagare per ottenerli. Decidi tu con che moneta ripagarli. Potrebbe essere la tua attenzione, il servizio, prodotti omaggio, informazioni, sconti, cene e aperitivi, un sorriso o un costo di acquisizione su una piattaforma di advertising.

Il marketing è semplice: ci sono le persone e i luoghi in cui si ritrovano.
A te il compito di conoscere bene il contesto, le sue regole e come metterti in evidenza al meglio. Ma soprattutto dovrai conoscere le persone, cosa le gratifica, cosa cercano e di cosa hanno timore. Questi due elementi si gestiscono meglio se hai sviluppato una conoscenza approfondita di te stesso e di ciò che spinge le persone ad attivarsi. Si chiama cultura.
Il marketing è semplicemente questione di cultura.

  • Nel marketing è facile distinguere un’operazione di successo. Questione di piccole percentuali.
    Se i tuoi costi si sono limitati al 90% dei guadagni è stato un trionfo, se i tuoi costi superano il 100% dei tuoi guadagni rischi di chiudere. La differenza tra prosperare e chiudere si limita a un misero 10% sul totale delle tue azioni e del tuo fatturato.
    Per un singolo professionista, l’investimento più oneroso, che incide moltissimo su questa diabolica percentuale, è il tempo più che il denaro. Per un’azienda la logica è contraria: prima viene il denaro con cui acquistare risorse, strumenti e servizi. Il tempo ha una rilevanza inferiore in quanto viene acquistato anch’esso attraverso l’assunzione dei dipendenti.
    Sia per i professionisti che per le aziende, l’eterna lotta consiste nel ridurre i costi e il tempo sotto la fatidica soglia del 100%. Maggiore sarà la distanza, superiore sarà il guadagno. Da www.skande.com

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Io ho aggiunto a Cultura l’aggettivo Sociale

Perché è la nostra società che dobbiamo conoscere e la conosci stando con esse, osservando e facendoti tante domande che iniziano con Perché?

Poi pensi, ragioni, spremi le meningi per tante ore ed alla fine arrivi a delle giuste conclusioni che sono quelle che ti servono per fare un buon marketing.

Perché voi aziende e voi imprenditori non siete tutti uguali.

Possiamo parlare di te e della tua azienda.

Contattami senza impegno.

Un saluto sorridente qualunque Persona, Imprenditore o Professionista tu sia.

 

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Quali strumenti di marketing devo utilizzare per la mia azienda?

La risposta è: dipende.

Dipende da che obiettivi vuoi raggiungere, da come sei posizionato sul mercato, da chi sono i tuoi potenziali clienti, da chi è la tua concorrenza, da come si muove la tua concorrenza, da che servizi e prodotti proponi, da che budget hai e da un’altra serie di variabili.

Prima di pensare agli strumenti devi pensare alla Strategia da applicare.

La strategia deve essere studiata da un marketer che entra in azienda, chiedendo permesso ed usando educazione, ma con grande curiosità per comprendere il tuo tipo di business, facendo domande, guardandosi intorno, osservando ed ascoltando.

Il bravo marketer deve, ad esempio se hai più punti vendita, andare presso gli stessi in veste di cliente e notare ciò che funziona, ciò che non funziona e che abbassa le vendite.

Il bravo marketer deve andare dalla tua concorrenza e fingersi cliente verificando come lavora e quali sono i punti di forza che utilizza e che magari tu non hai.

Il marketer non deve vederti, come purtroppo accade, come un pollo da spennare, ma come un imprenditore che si rende conto di dover fare operazioni marketing e comunicazione per vivere bene sul mercato e per conquistare sempre più quote.

Marketing digitale e Marketing tradizionale

I potenziali clienti, nel primo contatto telefonico, mi chiedono:

“Silvia, tu utilizzi il marketing digitale o il marketing tradizionale?”

Specifico he Il Marketing è Uno solo.

Il Marketing nasce anni ed anni fa e le fondamenta dello stesso, anche con l’avvento del digitale sono sempre quelle.

Non puoi prescindere dalle basi del marketing come, ad esempio, l’identità di marca, il perché esiste la tua azienda, la mission, la vision, lo stile di comunicazione.

Ad oggi è vero che esistono nuovi strumenti da utilizzare.

Perché esistono?

Perché c’è stato l’avvento di internet e, con la grande diffusione del suo utilizzo, sono nati nuovi canali pubblicitari che devono essere utilizzati con i giusti metodi.

Quando nacquero i giornali, nel tempo, diventarono grandi e validi mezzi di comunicazione al servizio di strategie di marketing.

Il bravo marketer deve riconoscere il valore che ogni strumento ha per sviluppare il tipo di strategia studiato.

Il marketer non deve essere legato al proporre lo strumento che gli è più familiare o che gli piace di più.

Chi si occupa di marketing, di strategia di marketing, deve riconoscere il valore che ogni canale o strumento ha per l’azienda.

L’errore che non devi fare è cercare nella barra di Google, ad esempio:

Come fare marketing con Facebook?

Come fare marketing con Google?

Come fare marketing con Instagram?

Come fare marketing con You tube?

Queste ricerche sono profondamente sbagliate.

Non devi cercare il Canale per fare marketing, devi trovare il modo, la strategia per farlo e, di conseguenza, capirai quali strumenti usare.

La Strategia parte sempre dal sistema di acquisto dei tuoi clienti e poi approfondisce.

Occorre, in primis, una sinergia di lavoro tra l’imprenditore e il marketer per, a titolo esemplificativo:

  • Conoscere i tuoi clienti giusti (quelli che ora vengono chiamati Buyer Personas)
  • Studiare e capire dove cercano informazioni per acquistare.
  • Dove effettivamente acquistano.
  • Qual’ è o quali sono il problemi principali da risolvere.
  • Quali sono i loro desideri.

Solo dopo aver compreso tutto ciò di cui sopra (ed anche altro ma il punto di parenza è questo) il marketer potrà:

  • Studiare e creare la giusta Strategia a di marketing per raggiungere il tuo cliente e vendere il tuo prodotto
  • Scegliere i canali di comunicazioni digitali o tradizionali od entrambi.
  • Decidere quanto Investire su questi canali.
  • Verificare i risultati anche durante la campagna per comprendere se bisogna portare correttivi. (questo lo si può fare con gli strumenti digitali ).

 

Hai domande? Vuoi approfondire?

 

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Un saluto sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia.

 

 

Vendere di più per negozi ed aziende. Si, è possibile. Attenti al nuovo sgambetto di Amazon.

Trova il valore del tuo prodotto o servizio e comunicalo con i canali e metodi giusti al tuo pubblico: sia quello che ti conosce sia a quello che non ti conosce. quello che ti conosce ancora. Questo è il mio marketing per i miei clienti.

Vuoi più persone che entrano in negozio che guardano i tuoi prodotti ed acquistano?

Vuoi dei commerciali che vanno agli incontri e, opportunamente addestrati, portano a casa dei contratti?

Fai come ti ho scritto nella prima frase e poi fai anche altro.

I negozi sono sempre più in crisi, si lamentano, sono rabbiosi per lo scarso numero di persone che entrano ad acquistare.

I responsabili commerciali delle aziende sono sempre più frustrati e riversano le loro frustrazioni sui commerciali che visitano aziende e negozi per vendere i loro prodotti e non chiudono contratti.

Poi c’è un MAL COMUNE DENOMINATORE CHE SI CHIAMA AMAZON!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Besoz ha un modello di business invidiabile, ha visto avanti e riesce a fare lo sgambetto a negozi ed aziende.

Perché è riuscito a fare lo sgambetto e ne sta facendo ancora?

Perché si è trovato davanti un pubblico di titolari di negozi e titolari di aziende che non hanno fatto le contromosse giuste.

  • Fate un elenco di quelli che sono i vantaggi per gli acquirenti di acquistare da Amazon piuttosto che in negozio o dal vostro commerciale.
  • Fate un elenco di quelli che sono i vantaggi per gli acquirenti di acquistare nel vostro negozio o dal vostro commerciale.

 

Io l’ho fatto e ci sono 2 punti a favore di negozi e commerciali :

  • Relazione
  • Consulenza

 

Relazione.

Sei in vantaggio rispetto ad Amazon perché hai un potenziale acquirente che è entrato nel tuo negozio o che stai incontrando, lo vedi, ti vede e vi potete conoscere.

Non fermarti alla prima impressione della persona che hai davanti e ti crea pregiudizi del tipo: questo è un rompiscatole che mi fa scaravoltare il negozio e poi non comprerà nulla; guarda come è vestito e come è trascurato nell’aspetto, questo è un poveraccio; guarda che brutta espressione burbera, questa è antipatica e la stessa cosa vale per i commerciali che vanno da clienti.

Sei tu negoziante o commerciale che devi iniziare la relazione senza avere pregiudizio e mentre crei relazione non devi pensare ai tuoi problemi aziendali e personali.

Sorridi, sii gentile, presentati ben vestito e profumato, Ti sembra una sciocchezza? Pensaci, spesso non lo fai e sento tante lamentele o le leggo sui social di persone che trovano commessi, titolari o commerciali tristiiiii, scorbutici, imbronciati, poco educati e che sembrano infastiditi dai clienti.

Entra in contatto con il tuo cliente sorridendo e facendo domande con il tono e nel modo giusto. Non fargli un interrogatorio.

Consulenza

Devi pensare a che tipo di consulenza puoi dare alla tua tipologia di cliente. Apri la mente.

Dare informazioni riguardo all’utilizzo del tuo prodotto in determinati contesti. Apri la mente.

Se molti clienti entrano in negozio e non comperano, il problema è tuo, nella maggioranza dei casi.

Se i clienti non comprano da te commerciale all’appuntamento, il problema è tuo, nella maggioranza dei casi.

La consulenza devi considerarla come un modo per farti conoscere prima che il cliente entri in negozio o prima della visita del commerciale.

Ci sono ad oggi tutti gli strumenti web che puoi usare per farti conoscere, diffondere il nome del tuo negozio o della tua azienda.

Devi usarli bene seguendo i consigli di un professionista che sia davvero interessato a te e tu devi avere:

COSTANZA

PAZIENZA

TENACIA

Perché il professionista, se tale è, ti darà le giuste indicazioni ma il risultato non può arrivare subito. Ci vuole tempo. Tutti coloro che ti dicono che in 30 giorni il successo assicurato sono dei fuffa marketing.

Ed ora la bomba….

Amazon ha introdotto da pochi giorni i PAGAMENTI A RATE.

Amazon avanza sempre. E’ un brand di successo ma non si ferma nel migliorare ( e che le aziende che hanno bilanci positivi e non fanno marketing ne prendano bene nota ) il servizio e cercare di attrarre ancor più clienti. Dopo essere riuscito a cambiare le abitudini della maggioranza dei consumatori ora tenta un colpo per metter KO il mercato ed aggiunge anche in Italia la modalità di pagamento rateale.

Tale modalità è già presente nel Regno Unito, Usa, Canada e Germania ed in Italia è in fase di test.

Può essere richiesta solo per alcune tipologie di prodotti.

Come funziona il pagamento a rate di Amazon

Su quali business può aver ripercussioni questo tipo di pagamento

1)Diminuzione dell’acquisto di determinati prodotti nei negozi che utilizzano le finanziarie.

Secondo una ricerca di Mister Credit, la linea di servizi di CRIF dedicata ai consumatori, nel 2018 il 44,7% dei prestiti attivati dagli italiani riguardavano quelli destinati all’acquisto di beni e servizi quali auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, articoli di arredamento e non solo.

Escludendo auto e moto (per adesso), sulle altre categorie di prodotto Amazon è già forte.

2) Diminuzione del lavoro per le finanziarie. Amazon permette di dilazionare la spesa in 5 rate mensili, senza interessi o costi aggiuntivi.
Avete letto bene? SENZA INTERESSI O COSTI AGGIUNTIVI,

Entrando più nello specifico la modalità di pagamento a rate su Amazon è semplice: l’utente, dopo aver scelto il prodotto da comprare, deve verificare che tra le opzioni di acquisto ci sia anche quella relativa al pagamento a rate. Selezionerà la possibilità di dilazionare la spesa in 5 rate mensili.  Essendo in una fase di test, non tutti i prodotti in vendita sull’e-commerce fondato da Bezos possono essere acquistati a rate, ma al momento solamente quelli a brand Amazon.

Chi può richiedere il pagamento a rate su Amazon?

La possibilità di pagare a rate su Amazon, come si legge sul sito, è usufruibile solo da chi:

  • è residente in Italia;
  • ha un account Amazon attivo da almeno un anno;
  • è titolare di una carta di credito o di debito valida associata al proprio account Amazon;
  • si è dimostrato affidabile nel rispettare tempi e termini di pagamento in passato (per questo farà fede la cronologia dei pagamenti).

Il cliente inoltre non potrà attivare questa modalità di pagamento per più prodotti della stessa categoria, ma solo per uno alla volta. Ciò significa che se si acquista una televisione a rate, il servizio non potrà essere contemporaneamente attivato per un altro dispositivo di quella categoria, ma solamente quando saranno pagate tutte le rate del primo acquisto.

 

Ti consiglio di rivedere subito in modo costruttivo il tuo business.

In tanti hanno già perso il treno. Non perderlo tu.

Un saluto sorridente qualsiasi Persona od Imprenditore tu sia.

Contattami e ne parliamo.

 

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Chi vince tra aziende concorrenti ? Vince chi sa Comunicare Meglio.

 

Ipotesi: abbiamo due aziende che producono un detersivo per lavastoviglie.

  • I prodotti sono esattamente di pari livello di qualità: lavano alla perfezione, biodegradabili al 100%, ecologici, liquidi, non richiedono brillantante, sono dello stesso colore ed hanno lo stesso profumo.
  • I piatti, le stoviglie ed i bicchieri risultano puliti allo stesso modo.
  • I piatti, le stoviglie ed i bicchieri risultano brillanti allo stesso modo.
  • I piatti, le stoviglie ed i bicchieri risultano disinfettati allo stesso modo.
  • I piatti, le stoviglie ed i bicchieri profumano di pulito allo stesso modo.
  • I detersivi a parità di quantità hanno lo stesso prezzo.
  • Nessuno dei due prodotti è in promozione.

Si tratta quindi di due aziende serie che davvero producono due detersivi di Qualità e la Qualità è identica.

Utilizzano gli stessi canali di comunicazione.

Investono la stessa cifra annua in marketing e comunicazione

Quale dei 2 prodotti vince sul mercato? Quale dei due prodotti conquista il primo posto nella mente dei consumatori? Quale dei due prodotti vende di più?

Vince : 1) chi ha scelto un nome ed un marchio che attraggono la donna ma anche l’uomo , visti i tempi, che ha necessità di un detersivo per lavastoviglie.

2) chi comunica meglio il prodotto.

Lo dico dal 1990 ed oggi sento un video di Rudy Bandiera, uno dei più grandi comunicatori di oggi,  che dice esattamente la stessa cosa.

Lo dicevo quando ero responsabile dell’agenzia di comunicazione Apple Comunica e lo dico tutt’oggi nel mio ruolo di consulente marketing e comunicazione.

E’ un concetto semplice ma che la maggioranza degli imprenditori di qualsiasi calibro non considera.

Forse non ci pensa perché il suo compito e ciò che sa fare cioè Intraprendere.

Deve essere consigliato e quindi ci deve essere una persona in azienda od un esterno che gli aprono occhi ed orecchie.

 

La Comunicazione ha un ruolo da Prima Donna e si merita questo titolo perchè le Prime Donne sanno sempre farsi notare.

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia.

 

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Marketing – Vedi le mie meches rosa? Ti piacciono ?

Sono la prova che il passaparola è il miglior marketing.

Nulla di più vero fu mai detto.

Tutti i marketer ti rispondono ( io compresa ) che è vero ma che il passaparola crea troppi pochi contatti per arrivare al fatturato che  necessita ad un’azienda o ad un negozio.

Mi hanno parlato di Luciana, una parrucchiera specializzata in colori ( sai quei colori arcobaleno o fortissimi dal viola al giallo al verde che alcune ragazze portano con disinvoltura ).

Avevo voglia di rinnovare un pochino il mio look e sono andata da Luciana. Le ho spiegato il mio desiderio di rimanere fine ma di rafforzare la mia impronta personale.

Ecco, il passaparola per Luciana ha funzionato ed io sono diventata sua cliente.

Ma a Luciana non basta questo passaparola per portare avanti il suo negozio di parrucchiera.

Quindi deve affiancare al passaparola, una strategia di marketing e comunicazione che crei attrazione, attenzione, fiducia e storie.

L’attrazione iniziale la conquisti con un bel titolo attrattivo e si trova all’inizio del trenino del marketing. Da attrazione la persona deve arrivare a darti attenzione (continua a leggere il tuo post od ad ascoltare il tuo video etc..) .

Ma non basta 1 post a settimana sul tuo blog per 1/2/3/4 settimane nel quale dai informazioni utili al tuo potenziale cliente, non basta condividerli su Face Book od su altri social per tre mesi.

Bravi i guru del marketing che ti danno validissime informazioni teoriche e pratiche di come fare marketing, forti i grandi guru che ti portano esempi di come grandi Brand hanno sviluppato strategie di marketing vincenti…ma tu non sei un brand (ancora), non ti hanno spiegato come, nella tua attività puoi attrarre, poi ottenere attenzione, poi come conquistare fiducia e come creare storie che facciano sentire fighi, importanti, attraenti i tuoi clienti ( ho usato tre aggettivi a caso ).

Ecco Luciana è come te. Ha infarinature di marketing ma mi ha chiesto: Silvia, come faccio a applicare questi concetti di marketing alla mia attività?

Luciana è’ stanca di sentire parlare di Apple, Nike, Nutella, Barilla, Amazon etc.

Bene allora dico a Luciana, come dico a te, che hai un negozio, uno studio professionale, una piccola o media impresa che anche tu puoi attrarre, ottenere attenzione, conquistare fiducia e creare una storia.

Non è solo per i grandi …è anche per i piccoli/ medi imprenditori ed essendo io in contatto con essi tutti i giorni, caspita come ti capisco nella confusione mentale che hai.

Ti svelo tre caratteristiche che tu devi per forza avere per riuscire a diventare Brand, Personal Brand e per distinguerti dalla tua concorrenza: 1 ) tenacia, 2 ) costanza 3) pazienza.

Se non hai queste 3 caratteristiche, non contattarmi perché non potrò esserti utile e butterai via dei soldi.

Se le hai contattami e potremo fare un’ottima strategia di marketing.

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia.

 

Lezione di Marketing Personale: non arrendersi mai.

Silvia Migliorini. Marketing e Comunicazione a Modena

La mia definizione di marketing è: trovare il Valore di un’azienda o di un professionista e farlo scoprire ai potenziali clienti giusti per arrivare a raggiungere gli obiettivi aziendali o personali.

Il Valore di cui vi parlo oggi è quello che è all’interno di ogni persona. Le persone si comportano in modo differente quando tutto va bene rispetto a quando tutto o in parte va male e ci sono tanti ostacoli che non permetto di vivere serenamente.

Sono talvolta mal di sentimenti e talvolta mal di materia prima per vivere: soldi

Il consiglio di  marketing di oggi non è per aziende e per professionisti quindi non è un marketing lavorativo ma è un incitamento da una persona, io, che fa marketing e che è sopravvissuta a disastri famigliari ed aziendali che avrebbero potuto rompere anche una lastra del materiale più resistente che c’è. Direi il grafene.

Ho sempre fatto l’imprenditrice in editoria e mi sono formata sulla comunicazione off-line e sull’old marketing.

Pazza come una cavalla ( ad oggi il mio marchio ) ho iniziato un’avventura editoriale a 18 anni senza un euro ma con una carica emotiva e fisica che riusciva a scalfire ogni dubbio, ogni razionale ragionamento sull’impossibilità di raggiungere il mio obiettivo che sentivo così mio, che aveva la mia fisicità, il mio viso, i miei occhi, la mia bocca.

Si, volevo mettere in contatto i privati tra loro per qualsiasi tipo di cerca/ trova e far decollare negozi ed aziende grazie alla loro presenza pubblicitaria sul mio primo ( poi arrivarono a 10 ) giornale di annunci economici gratuiti Il Caffè.

Nulla e nessuno mi fermavano neanche i negozianti dai quali entravo e mi dicevano che non avevano bisogno della macchinetta del caffè.

Ce l’ho fatta nel 1990 e sono partita nel 1981.

Dal 90 fino al 2008 fu tutta una crescita e mi sono formata con esperti coach nella gestione aziendale, gestione del personale, gestione commerciale , comunicazione e marketing.

Come forse si comprende, il lavoro era la mia vita e le mie 53 dipendenti ( 48 donne e 5 uomini ) erano la mia seconda famiglia.

In primis c’erano i miei figli Simone ed Andrea che, a posteriori, comprendo hanno avuto una mamma un pochino troppo lavoratrice.

Nel 2014 l’azienda scompare con un fallimento inaspettato ed io cado in un cratere che arriva al centro della terra e da lì non volevo più muovermi.

Con pazienza, resilienza, non ho voluto morire ma ho voluto ( meglio ho cercato ) di ripartire.

Ed eccomi qua, ripartita nel marketing on-line ed off line, nella comunicazione e nella gestione commerciale.

Studio, imparo, metto a frutto le mie esperienze.

Il mio obiettivo è sempre quello di conoscere aziende piccole e medie nonché professionisti per comprendere i loro obiettivi e farglieli raggiungere.

Non è un obiettivo diverso da quello che avevo a 18 anni.

Ne ho 57 e la voglia prorompente di essere utile all’imprenditore (attenzione che anche un tabaccaio per me è imprenditore ) non è mutata di volume ma è maturata e si è innovata.

Quindi ho ritrovato il mio valore come persona e lo sto mettendo a frutto.

Oggi vorrei dare un barlume di speranza a tutti colori (e sono tanti ) che non hanno un lavoro o che hanno un lavoro che non amano ma anche ad imprenditori che sono soli e stanno cercando di uscire dal tunnel.

Prendetevi il tempo che vi serve, pensate a ciò che vi farebbe felici e cercate il modo di farlo.

Quando faccio consulenze di Marketing e Comunicazione la mia prima attenzione è dedicata alla persona che ho davanti.

Uso empatia ed i suoi problemi diventano i miei, i suoi desideri diventano i miei, le sue difficoltà diventano le mie.

Tutte le ricerche, le analisi. I  tecnicismi e le strategie arrivano solo dopo che ho compreso la persona.

 

Un saluto sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia.

 

Vuoi idee, hai idee di come far crescere la tua azienda o professione? CONFRONTIAMOCI!

 

 

 

 

Il Marketing & Comunicazione, fatti con passione, sono un’ottima cura dimagrante. Perché lavorare con passione è una cura dimagrante.

Non vorrei apparire tra i risultati di ricerca di Google con la frase: Cura dimagrante ma con la frase di ricerca: Il Marketing con Passione o Come si fa a lavorare con Passione.

Fare buon Marketing e fare buona comunicazione non è un lavoro semplice e non è un lavoro per tutti.

Due gli aspetti:

  • 1) Fare consulenze Marketing & Comunicazione, fare azioni Marketing & Comunicazione presuppone una, prima buona, poi ottima conoscenza del mercato di riferimento, del cliente per il quale lavori e dei pubblico giusto del tuo cliente.

Devi comprendere l’obiettivo del tuo cliente e FARLO TUO.

  • 2) Guardarti sempre intorno con curiosità e osservare, comprendere, analizzare…perché tutto è Marketing & Comunicazione.

Considerando i due aspetti di cui sopra, la mente è perennemente occupata e nasce in me una totale immedesimazione in tutte le persone mie clienti.

In quest’ottica e vivendo in questo modo la mia professione, c’è un dimagrimento fisiologico.

 

Aspetto 1)

I loro desideri diventano i miei, i loro obiettivi diventano i miei, le loro problematiche da risolvere diventano le mie e, sia del loro mercato che del loro prodotto o servizio, che dei loro clienti voglio sapere tutto e di più.

Ritengo che ogni dipendente o collaboratore debba vivere così la propria azienda.

Deve essere un’azienda che dà oltre a chiedere e non parlo di denaro ma bensì di crescita personale, d’interesse nei confronti dei problemi della persona, del creare una vera squadra.

Sei una microazienda ed hai solo un dipendente? Bene, fate squadra tu titolare insieme al tuo dipendente.

Aspetto 2 )

Guardo e osservo le persone, i prodotti e tutto ciò che mi circonda con gli occhi di chi fa Marketing & Comunicazione e vedo il Marketing ovunque dalle tabaccherie ai supermercati, ai centri estetici, alle parrucchiere.

Guardo gli spot televisivi dal punto di vista della comunicazione ed il mio cervello frulla sempre.

Seguo un grande del marketing e della comunicazione che è Rudy Bandiera www.rudybandiera.com

E’ uscito da poco un suo post ( video + post ) che mi ha colpito in modo particolare.

Nel post afferma : “ Dobbiamo tutti capire l’importanza di creare un buon ecosistema di marketing e comunicazione, perché ciò che usiamo, ciò che facciamo e le decisioni che prendiamo nella nostra vita, nel mondo:

                                                sono tutte scelte di marketing”

Ho letto e mi sono detta : “ cavolo, è proprio vero”.

Ecco perché vivo così la mia professione: tutto è marketing.

Rudy Bandiera riporta nel post un articolo di una persona che definisce genialoide ( concordo ) che si chiama Seth Godin.

Lo riporta ed io lo riporto a mia volta perché merita.

Seth Godin dice nel suo post “ la democrazia è un problema di marketing, la salute è un problema di marketing, il cambiamento climatico è un problema di marketing, far crescere la tua organizzazione, spargere la voce, fare il lavoro di cui sei orgoglioso, non sono problemi di ingegneria, sono questioni di marketing, quando gli umani fanno delle scelte, è marketing. Il marketing è il difficile del lavoro, di raccontare una storia che possa risuonare, possa in qualche modo fare un eco nel cervello delle persone, di portare una serie di promesse agli individui che vogliono ascoltare” Seth Godin.

Genialissimo!

Ecco un esempio: il prosciutto crudo, ai tempi in cui mio papà lavorava alla Fini spa di Modena, si vendeva in salumeria e nei primi supermercati al taglio nel banco salumeria che poi è diventato banco gastronomia.

Il salumiere, con camice bianco e cappello, chiedeva alla signora Maria, casalinga di professione, quanti etti di salume voleva, fette sottili o spesse, con o senza grasso etc.!

La signora Maria a casa metteva il suo bel pacchetto in frigo che doveva essere consumato velocemente in quel tipo di confezione.

Sono arrivate le vaschette confezionate di prosciutto e non solo: salame, mortadella, bresaola etc…

E’ stato superato il problema della confezione del salumiere che aveva una durata breve in frigo per mantenere freschezza e sapore!

La vaschetta in plastica, per la donna che lavora e fa la spesa al sabato, è stata una salvezza, anzi, ne fa la scorta e ne compera di più perché all’occorrenza, prosciutto, salame, mortadella e bresaola sono sempre freschi in tavola!

Anche questa è una scelta di marketing!

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia.

 

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E-Commerce: si o no ? Se si, come aumentare le vendite?

La prima importantissima valutazione da fare è: mi conviene avere un e-commerce?

Te lo dico perché spesso si sottovalutano e non vengono presi in considerazione aspetti base per la proficuità di un e-commerce per la propria attività che sia di prodotti o di servizi.

5 Aspetti da valutare prima di aprire un e-commerce

  • Chi è la mia azienda per essere cercata sul web e per essere presa in considerazione? Per dirla in altre parole: si fidano del nome della mia azienda?
  • Quali Brand del mio settore sono già presenti sul web e la fanno da padroni?
  • Quanto denaro occorre per riuscire ad entrare nella mente dei potenziali clienti e per essere quindi cercato, per ottenere fiducia, per avere visibilità nei canali giusti?
  • Che cosa ho di diverso rispetto agli altri e-commerce del mio settore? Per quale motivo, anche se non sono ancora nella mente dei miei potenziali clienti, vedendomi sul web dovrebbero fare un ordine? Riesco ad essere attrattivo e persuasivo nella mia comunicazione?
  • Ho il potenziale per seguire gli aggiornamenti dell’e-commerce, i carichi e le spedizioni?

Ecco, una volta che hai risposto positivamente a tutte queste domande puoi cominciare a organizzare il tuo e-commerce.

 

8 Strategie di Marketing che possono esserti utili per aumentare le vendite del tuo e-commerce.

1) Prevedi la sezione Blog nel tuo e-Commerce

 

Il Blog è una sezione molto impegnativa. Il Blog deve essere uno spazio nel quale pubblichi argomenti che interessano al tuo target clienti o meglio Buyer Personas( ti può interessare Il tuo Cliente Potenziale deve diventare un Cliente Nuovo) e riesci ad ottenere la loro fiducia. Anche se in cerca di un prodotto le persone amano saperne di più di quel prodotto o dell’ambito merceologico nel quale è inserito. Quindi il Blog è uno strumento che può rivelarsi importante ed utile per spingere i tuoi clienti all’acquisto. Perché il Blog sia propedeutico per canalizzare l’interesse dei tuoi clienti verso il tuo brand, devi scrivere articoli ottimizzati per la Seo. Qui sarebbe bene l’intervento di un/una professionista che ti indica con che frasi e parole, devi esprimerti ed anche che concetti devi spiegare ed approfondire.

2 ) Utilizza bene i canali Social

I Social possono aiutarti ad incrementare l’attrazione del pubblico giusto (inbound marketing ). Il primo passo riguarda la scelta dei Social più idonei da attivare. Non tutti possono essere adatti al tuo tipo di business.

Anche per l’utilizzo dei Social è opportuno affidarsi ad una persona esperta in tal senso. Piano editoriale, contenuti, foto, video, costanza di pubblicazione, tipo di sponsorizzazione incidono moltissimo sull’ intercettare l’interesse del tuo pubblico giusto che dal post deve passare al sito od ad una pagina di atterraggio ( Landing Page ) apposita per un determinato prodotto o servizio.

Fai remarketing anche sui Social. ( il meccanismo di riproporre il tuo post a chi ha già interagito )

 

3) Fai E-Mail Marketing

Tassativo: non comperare liste di indirizzi mail anche se ti firmano col sangue che corrispondono esattamente al tuo target.

Inserisci in un sistema di automazione d’invio mail ( marketing automation ). La scelta di questi sistemi è molto ampia: Mailchimp, GetResponse, Hobspot.

Inserisci il data base dei tuoi clienti e poi trova una strategia che ti permetta di avere mail valide dei tuoi potenziali clienti giusti.

Questa operazione riesci a farla con il tuo Blog , con degli e-book gratuiti da scaricare etc. e con la costruzione di pagine di atterraggio ben costruite che invoglino il tuo cliente giusto ad inviarti la loro mail più valida

 

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4) Utilizza campagne pubblicitarie su Google.

Google, la piattaforma regina, ti offre la possibilità di pubblicizzare il tuo e-commerce con Adwords che puoi utilizzare con campagne di annunci “ a parole “ ( search ) o con banner pubblicitari ( display ) posizionati nei canali più efficaci ( sempre in rapporto al tuo business. Adwords  ti permette di portare visite qualificate, contatti e traffico.

La display è più adatta se devi far conoscere la tua marca ( brand awarness ).

Fai remarketing sui tuoi visitatori. Il remarketing è quella funzione che ripropone la tua comunicazione agli utenti che hanno già visitato il tuo sito e per un qualsiasi motivo sono usciti prima di acquistare.

 

5) Studia un e-commerce fruibile, usabile e autorevole

Mettiti nei panni di una persona che deve acquistare : oltre ad infondere fiducia devi agevolare e rendere semplice l’acquisto. Devi dare delle garanzie per qualità e per resi. Il cliente deve essere sempre soddisfatto di tutto. Il tuo cliente deve lasciare recensioni positive vere e reali.

6) Utilizza Analytics per monitorare il comportamento dei tuoi clienti

Analytics è uno strumento potente per capire se c’è qualche cosa che non funziona nel tuo e-commerce.

Quante persone entrano ogni giorno, che percorso fanno, che pagine visitano, quante persone riempiono il carrello e lo abbandonano prima di terminare il pagamento?

Analytics ti può dare tutte le risposte a queste domande.

Anche nel fissare gli obiettivi da monitorare sarebbe bene avvalersi di chi conosce bene i meccanismi di utilizzo e di lettura dei dati.

 

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7) Dai il Benvenuto di persona ai tuoi clienti

Ogni volta che un cliente si registra al tuo e-commerce, fagli telefonare da una persona che con una voce sorridente che lo ringrazi per la registrazione e gli dica che dietro ad una schermata di un e-commerce ci sono persone che sono a sua disposizione al n 234567oppure che possono scrivere ad una mail……..per qualsiasi problema.

8) Fai delle promozioni

Sopratutto se sei da poco on-line crea promozioni magri solo su alcuni prodotti e fai la spedizione ed il reso gratis

Morale: attenzione a spendere soldi per creare un e-commerce e i soldi sono sempre tanti perché al di là della realizzazione dello stesso da parte di un’agenzia ( che deve sapere alla perfezione come si crea una buona piattaforma di e-commerce) devi anche avere le persone giuste che ( prima della realizzazione del sito ) ti spieghino le “ di marketing e comunicazione che dovranno essere fatte dopo la messa on-line e delle cifre che dovrai investire.

Gli acquisti on-line ci saranno se saprai come gestire la strategia e se hai molti soldi da investire.

Non annebbiare la tua decisione di avere un e-commerce solo perché c’è Amazon e perché tutti ti dicono che il mondo gira sul web.

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!

 

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Che cos’è il blog aziendale e 3 ragioni per averlo.

Pensa a quanto sei bravo nel proporre il tuo prodotto o servizio ad una persona che, per la prima volta, ti conosce personalmente nel tuo ambito lavorativo.

Stai dando alla persona davanti a te una vera e propria consulenza con tanto di consigli e di esempi in modo che il tuo interlocutore comprenda ciò che tu puoi fare per risolvere il suo bisogno.

La persona comprende che sei una persona che conosce bene il settore in cui opera e che può quindi essere davvero utile per lui e ti darà importanza e fiducia come esperto del settore e considererà valido il tuo prodotto o servizio.

So che, mentre fai questa consulenza personale, sei carico come una molla e lo fai anche per il piacere di essere riconosciuto come competente.

Vedi la persona che ti ascolta con interesse, ti guarda dritto negli occhi, annuisce con la testa e ti segue.

Questa per te è una soddisfazione enorme, non pensi neanche più alla vendita del tuo prodotto od alla consulenza che vorresti lui acquistasse.

Tutto questo, lo puoi fare anche tramite il web.

Entra nel ruolo e NON PENSARE ALLA VENDITA DEL TUO PRODOTTO O DELLA TUA CONSULENZA. 

Come fare?

Semplice, con il tuo sito con un blog.

Il tuo sito, sicuramente ( non tanto sicuramente )  fatto secondo le regole del marketing, ( se non sai quali sono, chiamami)  e’ composto da testo, foto e magari video che ti rappresentano ma che più di tanto non danno consulenza al cliente e non fanno comprendere a chi lo visita il tuo valore di consulente, di produttore, di negoziante, etc…

Ecco, tramite il blog lo puoi fare.

Scrivi e spiega, spiega e scrivi.

Hai dei dubbi su che cosa scrivere?

Toglieteli subito dalla testa perché  u, con la tua esperienza, sai che cosa i clienti ti hanno chiesto negli anni, sai che cosa a loro non è chiaro e ricordi quante cose hai spiegato ai tuoi clienti negli ultimi anni o ultimi mesi.

Ecco, cerca di utilizzare il blog come uno spazio disponibile nell’etere che permette a te come persona capace nella sua professione od attività di “dialogare” con un tuo potenziale cliente dandogli le risposte che hai dato negli anni o negli ultimi mesi ai clienti con i quali sei entrato in contatto con incontri personali.

Ti ho spiegato in modo chiaro ed usando solo parole italiane, il modo più semplice ed immediato sul come affrontare un blog: il blog è il dialogo con il tuo cliente solo che invece di avvenire di persona, avviene tramite una schermo.

Ci sono anche altre cose da imparare sul Come prepararsi per scrivere un Post ( articolo) ma le affronteremo in un altro articolo:

Un tema da affrontare subito  affinchè il tuo blog funzioni nel tempo.

Un blog aziendale di successo dovrà rispettare una regola affinchè possa avere successo ed il primo ingrediente che devi avere è la pazienza. ( ci vogliono minimo 6 mesi prima che il blog dia risultati)

 

Regola: avere un piano editoriale che permetta a te di essere più organizzato e consapevole di quali sono gli argomenti che più sono utili ai tuoi potenziali clienti.

Per piano editoriale intendo: fare un elenco dei titoli degli argomenti che vorrai trattare nei prossimi due mesi e definire la data di pubblicazione.

L’ideale è un post a settimana e sempre nello stesso giorno.

Meglio nei primi tre giorni della settimana.

Attenzione: qua entra in gioco la tua disciplina e tenacia.

Perché ? Perché se vuoi avere risultati devi sempre pubblicare nel giorno che hai stabilito, costi quel che costi, che fuori grandini o ci sia il sole, che tu abbia un impegno improvviso o no ( l’unica eccezione è un certificato di malattia) . Tu sai che entro le 24 h del giorno che hai deciso, devi pubblicare.

 

3 ragioni per avere un blog aziendale.

 

  • diffusione e conoscenza della tua marca ( Brand ) o del tuo nome come professionista ( Personal Brand).

Il blog, spero di avertelo fatto comprendere, ma ora te lo esplicito è: la vetrina delle tue competenze.

I post ( cioè gli articoli ) devono essere devono  essere scritti in modo corretto ed avere contenuti che siano davvero interessanti e di valore per i tuoi clienti o potenziali clienti.

Così facendo sarai ritenuto una marca importante ( brand nel caso di azienda, negozio, ettività etc.. o Personal Brand nel caso di un consulente o professionista)  e rilevante in quel determinato contesto. Ci sarà chi parlerà di te ad amici e conoscenti o lascerà una recensione positiva sulla tua pagina Facebook o sulla scheda Google My  Business.

Diventerai quindi un Brand od un personal Brand forte.

 

2) acquisire nuovi clienti e seo

Un blog con articoli ( post ), ben fatti ( segui sempre il concetto di importanza e valore per il tuo lettore)  porta anche ad aumentare il traffico organico ( quello gratuito )  sul tuo sito.

Tutte le persone che faranno una ricerca sulla barra di Google, potrebbero vedersi apparire nella pagina dei risultati di ricerca ( serp ) direttamente il tuo articolo e non, magari, l’indirizzo del tuo sito. Va benissimo comunque, perché entrando nel tuo articolo, saranno comunque sul tuo sito.

La seo che è nel titolo di questo punto 2, non è altro che la visibilità gratuita che ti darà Google premiandoti perché il tuo contenuto del post ( sistematicamente analizzato dai suoi ragnetti) verrà cliccato dagli utenti.

 

 

  • fidelizzare i vecchi clienti

La creazione di contenuti di valore ti servirà anche a fidelizzare i tuoi clienti già acquisiti.

Questi ultimi già ti conoscono e, se tu continuerai ad informarli inviando il tuo post come newsletter, acquisiranno ancor più fiducia in te e rimarrai nella loro memoria.

 

Mi fermo qui per non crearti confusione.

Spero di essermi espressa chiaramente e, se vuoi approfondire e desideri un aiuto per rendere il tuo sito, un sito che segue i criteri di marketing ed avere più informazioni sul blog aziendale, scrivimi e potremo incontrarci.

 

Un saluto sorridente qualsiasi persona, professionista o imprenditore tu sia.

 

 

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Che cosa sono il marketing e la comunicazione H2H ?

Te lo spiego subito, chiaramente ed in italiano,  ma prima devo dirti una cosa:

  • il marketing e la comunicazione H2H comprendono il marketing e la comunicazione BTB e BTC.

Chiariamo, anche perché io, a differenza della maggioranza dei miei colleghi mi spiego e tratto il marketing e la comunicazione con parole italiane.

– marketing BTC = marketing che parte da un’azienda ( B cioè Business ) verso il consumatore ( C cioè consumatore)

– marketing BTB = marketing che parte da un’azienda ( B cioè business ) verso un’altra azienda ( B cioè business )

Domandatevi : che differenza c’è tra un’azienda che parla ad un consumatore ed un’azienda che parla ad un’altra azienda? 

Risposta: non c’è alcuna differenza perché un’azienda, qualsiasi servizio o prodotto venda si rivolge ad UNA PERSONA che lavora per un’altra azienda.

Questa Persona può essere, ad esempio, un responsabile acquisti di un’azienda quindi una PERSONA.

Da questo ragionamento molto semplice nascono il marketing  e la comunicazione H2H cioè da Persona a Persona.

Questo è quello che tutti dobbiamo ricordare.

Esempio:

Quando la mia commerciale Sara è molto agitata prima di un incontro con una persona dal ruolo importante, ad esempio, il direttore marketing di una catena di grande distribuzione, io le dico sempre:

“ Non essere agitata  Sara, ricorda che il Sig. XY, che ricopre un ruolo molto importante è una persona come te. Ha 1 testa, 2 braccia, 2 mani, 2 gambe, 2 piedi etc…e come te è sensibile alle emozioni. Vuole solo sentirsi importante e vuole avere la netta sensazione che tu possa aiutarlo a risolvere qualche problema in azienda o per la sua azienda. Il Sig. XY, avrà degli obiettivi e dovrà capire se tu sei in grado di aiutarlo a raggiungerli.Il responsabile marketing con il quale hai appuntamento Sara è un essere umano, cioè una persona in carne ed ossa, non un mostro computerizzato”.

Sara mi guarda con la bocca aperta e gli occhi spalancati e, dopo qualche  secondo di silenzio, mi dice:

“Ma sai Silvia che non ci avevo pensato ? E’ proprio vero, vado a parlare con una persona come me”.

Quindi, ad oggi, non ci sono più tante differenze nel marketing come nella comunicazione tra:

-un’azienda che offre i suoi prodotti o servizi ad un’altra azienda e

– tra un’azienda che offre i suoi prodotti o servizi ad un consumatore privato.

Dobbiamo sempre pensare sia nel marketing che nella comunicazione al HUMAN 2 HUMAN: da persona a persona.

Il marketing e la comunicazione devono parlare ad un singolo e comprendere i suoi bisogni e dargli soluzioni.

Se fai i Buyer Personas ( ti può interessare Il tuo cliende potenziale deve diventare un nuovo cliente .) di un’azienda farai dei buyer personas che sono PERSONE e non MURI AZIENDALI.

Adesso che te l’ho spiegato ti potrà sembrare quasi banale questo H2H ( Human 2 human) ma non lo è evidentemente se, per anni, si è parlato solo di BTC e BTB.

Devi far “ sentire”a quella persona che ricopre il ruolo di responsabile ufficio acquisti che vorresti entrare in contatto con lui per aiutarlo, per essergli utile e per dargli soluzioni.

Le imprese non hanno emozioni. Le persone hanno emozioni.

Per farti conoscere, che tu sia un’azienda od un professionista, devi umanizzarti nel modo di presentarti, devi parlare anche di te, dei tuoi errori, dei tuoi successi o dei tuoi fallimenti.

Se non ti fai sentire un’azienda umana, come fai a farti percepire tale da un potenziale cliente?

Parla dei tuoi dipendenti, di che programmi state facendo in azienda per la loro crescita personale e farli sentire non come dei numeri ma come delle persone.

Come si dice che dietro ad ogni grande uomo, c’è sempre una grande donna, diciamo anche che dietro una grande marca ci sono grandi persone.

Ti faccio un esempio.

Dovevo fare il sito ad un’azienda di trasporti. L’azienda di trasporti, chiaramente, si doveva rivolgere ad altre aziende che avevano necessità di trasporti.

In prima pagina di un sito cerco sempre di mettere i Buyer Personas ( ti può interessare Il Tuo potenziale Cliente deve diventare un nuovo cliente ) dell’azienda.

Prima ho spiegato, non solo al titolare ma anche ai dipendenti, che cosa sono i Buyer Personas ed ho preparato delle schede per identificarli.

Ti assicuro che, pur avendomi seguito bene nella presentazione dei Buyer Personas mi guardavano con due occhioni sgranati ogni volta che incominciavo una scheda chiedendo “ :-

“ Come si chiama questo Buyer Personas ? “

Al termine del mio lavoro e cioè quando ho studiato le schede, fatto ricerche ed ho presentato loro i 3 buyer personas delle aziende loro clienti mi hanno detto : “ Wow ma è proprio vero che la maggiornaza dei nostri clienti è tra queste tre PERSONE…”

Risultarono questi 3 tipi di Buyer Personas che sono dipendenti di un’azienda ma ,ognuno di loro, pur avendo bisogno di un trasporto, aveva un bisogno diverso con emozioni e problematiche diverse.

Ne risultarono:

Per Trasporti immediati e veloci

Godi la giornata! Lavora Tranquillo e pensa alla cena al ristorante stasera con gli amici. Il tuo cliente ti chiede un trasporto adesso per adesso? Ti concede 15/30/45 minuti per organizzarlo?
Non preoccuparti. Noi di Autotrasporti XY siamo organizzati per farlo.

Clicca qui!

Per Trasporti programmati ( Prima Buyer Persona )

Non temere nulla e sorridi ogni giorno! Tutto sarà come i tuoi clienti si aspettano. Per Te che hai la responsabilità di mantenere ciò che la tua azienda ha promesso: le programmazioni regolari e puntuali di qualsiasi tipo di trasporto in tutta Italia con Autotrasporti XY sono una certezza.

Clicca qui!

Per Trasporti su misura ( Seconda Buyer Persona)

Vivi sereno! Stasera sarai in palestra puntuale. Hai tanti clienti da soddisfare che ogni giorno attendono i tuoi materiali? Niente ansie! Organizzare consegne in sequenza in più luoghi con anche variazioni di percorso noi di Autotrasporti XY lo sappiamo fare bene.

Per Trasporti immediati e veloci ( Terza Buyer Persona )

Godi la giornata! Lavora Tranquillo e pensa alla cena al ristorante stasera con gli amici. Il tuo cliente ti chiede un trasporto adesso per adesso? Ti concede 15/30/45 minuti per organizzarlo?
Non preoccuparti. Noi di Autotrasporti XY siamo organizzati per farlo.

Clicca qui!

Insomma, concludendo, sei un essere umano che si rivolge ad un altro essere umano.

Facile no ?

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!

Vuoi parlare con me del tuo marketing o della tua comunicazione ?

 

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Scheda Google My Business: Tante Foto, Tanti Contatti e 12 vantaggi per la tua attività.

La Scheda Google My Business è, per le attività locali, una manna scesa dal cielo anzi, scesa da Google, che permette alle attività locali di ottenere tanti, tantissimi nuovi contatti locali.

Grazie Google !!!

Ho già trattato l’argomento in Hai un’attività locale? Utilizza il Local Marketing ma voglio aggiungere un’azione importantissima che ho scoperto per far aumentare ancora i vostri nuovi contatti che vi ricordo si devono trasformare in contratti o in vendite.

Il segreto per migliorare radicalmente la vostra attività su Google My Business è pubblicare Molte Molte Moltissime foto.

Secondo una ricerca fatta su 15.000 schede Google My Business chi pubblica più di 100 foto su Google My Business decuplica i click al Sito, le richieste sulle Mappe, triplica le telefonate e rende almeno 5 volte più visibile il tuo business su Google.

Quintuplica…avete capito bene!!!!!

Pubblicare molte buone foto su Google My Business, almeno 1 al giorno, può far fare letteralmente un balzo in avanti al tuo business, come magari non sei riuscito a fare con Facebook ed Instagran.

Inoltre sulla scheda Google My Business puoi pubblicare non solo foto ma anche post con foto e Google è così efficiente e gentile da avvisarti con una mail quando il tuo post sta per scadere.

Quanto tempo stai dedicando a Google My Business? 

Google, non so se mi spiego, il potente Google ha messo al tuo servizio Google My Business proprio con l’intento di dare un aiuto allo sviluppo delle attività commerciali locali.

Google My Business è stato creato nel 2014 e riunisce i vecchi servizi di Google come Google Place ( Maps ) , Google Business e Google Local.

Dal 2014 sono stati fatti passi da gigante e non avere e soprattutto non curare la propria scheda Google My Business significa non riuscire a raggiungere nuovi contatti  e quindi PERDERE una gran fetta di potenziali clienti.

Da gennaio 2018 è inoltre possibile caricare sulla scheda anche video.

Aspetta, aspetta …ti dico altri 12 vantaggi porta alla tua attività avere e tenere aggiornata la scheda Google My Business.

  • E’ gratis
  • Porta ad una maggiore conoscenza della tua attività ( gergo marketing crea Brand Awarness )
  • Local SEO: se hai e curi bene la tua scheda Google My Business ne consegue che il tuo sito, nelle ricerche locali, migliorerà il posizionamento.
  • Visibilità dal cellulare: ci sono ancora molti siti non visibile da cellulare. La tua scheda Google My Business è visibile anche da cellulare.
  • Tutte le tuo info in un’unica scheda: in Google My Business è possibile dare all’utente tutte le info di base della tua attività: il tuo indirizzo, i tuoi contatti, in quali orari sei aperto e la scheda mostra le recensioni dei tuoi clienti.
  • Statistiche per tanti dati: grazie alla Scheda Google My Business puoi avere il controllo di diversi dati: numero di visualizzazioni, numero di click, numero chiamate e richieste di indicazioni stradali per arrivare da te.
  • Possibilità di pubblicare video
  • Pubblicare post con foto o con video
  • Google Maps: sei collegato a Google Maps e le persone ti raggiungeranno facilmente.
  • Più visite al sito web.
  • Gli utenti possono fare una telefonata semplicemente cliccando sul pulsante Chiama
  • Gli utenti possono inviarti un messaggio diretto semplicemente attivando la funzionalità messaggio.

Tutto questo per te creato da GRATIS da Google !!!

Non è che sei tra quelli che se una cosa è gratis vale poco vero?

Mi auguro per te di no.

Comunque sia, attiva e tieni aggiornata la tua scheda Google My Business!

Sempre!

Un saluto sorridente qualunque persona, imprenditore o professionista tu sia!

 

 

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Quanti, quanto, perché e come le persone stanno sui Social?

Tantissime persone che mi conoscono, mi chiedono la mia opinione se, davvero, i Social sono così utilizzati e, chi non li utilizza mi chiede anche il perché vengono utilizzati.
Ecco i dati.
Possono essere utili a te che li usi od anche per rispondere a lecite domande di chi non li usa.

Gli Italiani su Facebook e Instagram.

Facebook e Instagram rappresentano 2 dei social più abitati al mondo, ma:
– di che numeri parliamo in Italia?
– quanti sono davvero gli italiani attivi?
– perché usano Facebook e cosa si aspettano dalle aziende che seguono sul social
– quanto incide davvero Instagram sugli acquisti?
Ci sono fonti esterne ai social, molto attendibili che ci danno dei numeri comeHootsuite, WeAreSocial, Agcom e Blogmeter.

Quanti italiani sono presenti su Facebook e Instagram?

Stando agli ultimi dati diffusi da Agcom, ci sono ben 35,7 milioni di utenti attivi su Facebook e 22,3 milioni di utenti su Instagram
Instagram è una delle delle piattaforme social dal più alto potenziale di crescita.
Nonostante ciò che abbiamo pensato un po’ tutti con i vari scandali che hanno colpito Facebook negli ultimi anni, anch’esso continua a salire e a restare leader per utilizzo.
Quanti italiani attivi su Internet usano Facebook e Instagram?
I dati di Report Digital 2019, ci dicono che tra utenti internet dai 16 ai 34 anni, l’81% utilizza Facebook, mentre il 55% usa Instagram. Ai primi posti per utilizzo YouTube e WhatsApp, con rispettivamente l’87% e il 58% degli utenti.

Quanto tempo stanno mediamente ogni giorno gli italiani sui Social Network?

Secondo il report Globalwebindex condotto nel 1° trimestre del 2019, gli italiani trascorrono 1 ora e 46 minuti quotidianamente sui social, mentre secondo il report We are social + Hootsuite 2019, il tempo trascorso è di 1 ora e 51 minuti, risultati molto simili.
Sempre secondo We are social + Hootsuite , il 98% degli utenti social accede ad una piattaforma tutti i giorni.

Che cosa cercano in Facebook e Instagram gli utenti ?

Blogmeter, nella Terza Edizione della ricerca “Italiani e Social Media” riporta Facebook come piattaforma primaria per condividere momenti, informarsi e leggere le recensioni, mentre Instagram è al primo posto per seguire le celebrità e va immediatamente dietro a Facebook nella condivisione di momenti importanti. Entrambi i social figurano nel podio insieme a YouTube come luoghi di svago.
ATTENZIONE AZIENDE MICRO, PICCOLE, MEDIE, GRANDI E PROFESSIONISTI: quasi il 37% degli Italiani usa i social media per leggere recensioni e parlare con aziende o marche ed è un trend cruciale di cui tenere conto per l’importanza che i social rivestono, ogni giorno di più, nel processo di acquisto.

Gli italiani sono attivi o passivi sui social ?

Secondo Bloogmeter una buona percentuale di italiani legge contenuti di altri, ma non ne produce e “solo” il 35% dichiara di scrivere post originali e commentarne di altri.
Sono molte le persone che quindi leggono e seguono, ma meno quelle che partecipano attivamente alla conversazione o pubblicano contenuti propri.Un altro dato presente nel report importante da riportare è che 1 italiano su 3 preferisce guardare Stories anziché leggere post sui social.
Perché gli Italiani utilizzano i Social?
Secondo il report Globalwebindex del 2019, il 42% degli intervistati afferma di usare questi mezzi per restare aggiornato su novità ed eventi, il 36% per seguire i brand che gli piacciono e il 18% per scoprire nuovi brand attraverso i commenti.

Quale tipologia di contenuto gli italiani vogliono vedere da parte dei brand?

Guardando i dati raccolti da Facebook in una ricerca di fine 2018 si comprende come gli italiani che navigano sul Social vogliano in realtà vedere più contenuti autentici da parte delle aziende (46%), creatività (44%) ,informazioni (42%) ed intrattenimento (41%) .La parola d’ordine è, come più volte detto, rilevanza. Se non riusciamo a suscitare un’emozione o rispondere a un bisogno/desiderio di chi ci segue, difficilmente riusciremo a catturarne l’attenzione e l’interesse.
Instagram e acquisti, accoppiata vincente
Su Instagram si sta investendo sempre più in strumenti che permettono l’acquisto immediato, infatti sempre da rilevazioni di Facebook in collaborazione con Ipsos emerge come questo Instagram aiuti gli utenti italiani non solo nella scoperta di nuovi prodotti, ma anche nella ricerca attiva di prodotti e servizi e nella decisione di acquisto.
E cosa fanno le persone nel processo di acquisto dopo che hanno visto un prodotto su Instagram?
Cercano maggiori informazioni (78%), visitano sito o app del brand (63%), procedono direttamente all’acquisto online o offline (41%), visitano lo store del retailer (31%) o seguono il brand online (23%).

Esserci o non esserci ? Questo è il dilemma.
No, nessun dilemma.
Bisogna esserci!

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!

 

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Personal Branding: è un marketing lumaca. Niente fretta, tanto impegno ma risultati eccezionali.

Mi chiama Francesca, una mia cara amica che due anni fa è diventata avvocato.

Da qualche mese ha aperto un suo studio e nella telefonata mi dice: ” Silvia, mi devo differenziare dai miei colleghi , ho bisogno di te perché  voglio creare il mio Personal Branding..VELOCEMENTE”.

Il progetto mi piace, anzi, ne sono entusiasta,  ma mi spaventa una parolina che ha detto: VELOCEMENTE.

Fissiamo un incontro dove le spiego che tutte le strategie di marketing e quindi anche quella di Personal Branding, si applicano senza fretta e con tanta pazienza e costanza.

Si deve prima identificare la strategia e poi sia io che Francesca dovremo lavorare alacremente tante ore.

Ognuno deve fare la sua parte.

Gli 8 Principi del Personal Branding.

1) Avere una specializzazione
2) Avere Leadership
3) Avere un marchio personale
4) Dichiarare esplicitamente una distinzione dalla concorrenza
5) Visibilità : essere costantemente visibili nei canali di comunicazione che più sono adatti per il suo target ( buyer personas)
6) Costanza
7) Perseveranza
8) Coerenza

Questi sono 8 principi e tante attività sono connesse ad essi.

Da questi 8 punti potete dedurre che il Personal Branding non si può fare VELOCEMENTE.

Ieri leggo in interessantissimo post del maestro Riccardo Scandellari www.skande.it che, guarda, guarda, cade proprio a fagiolo sulle tempistiche che occorrono per le 4 principali attività per fare Personal Branding.

Vi riporto integralmente le parole di Riccardo Scandellari sulle 4 attività principali da fare. 

1) Essere trovato: ( 2/4 ore al mese ) ( H3)
Questa è l’attività meno impegnativa dal punto di vista contenutistico e rappresenta la base di qualsiasi professionista,
Se qualcuno parla di te o ti segnala, dove può reperire informazioni su di te e come contattarti?
Anche questa attività ha livelli crescenti di impegno e difficoltà: puoi partire con un profilo Linkedin per arrivare ad avere un sito con il tuo nome e tutte le informazioni che ti riguardano. L’importante è che tu ti faccia trovare agevolmente dove ti cercano, in base al tuo settore. Questo presupposto è un buon punto di partenza che ti differenzia dal 90% dei tuoi colleghi.

2) Proporti ad un determinato pubblico ( 30 minuti al giorno ).H3 Oltre ad essere trovato, puoi facilitare l’ottenimento di attenzione creando occasioni per essere visto: ad esempio la condivisione di contenuti di altri oppure piccoli post in cui racconti una tua esperienza o quello che pensi di un determinato argomento professionale, L’errore più comune consiste nel cercare like più che rendersi credibili dal punto di vista lavorativo, rendendo inutile o addirittura deleteria la propria comunicazione.

3) Generare aspettative ( 1/2 ore al giorno)H3
Questa è l’attività ideale, quella che spinge anche a me a creare contenuti ogni giorno. Si tratta di pubblicare tutorial o articoli in cui aiuti il mercato a formarsi, rendi consapevoli le persone e le aziende e tenti di elargire soluzioni ai più comuni problemi. Di fatto, facendo questo, chi ti nota non potrà fare a meno di ritenerti un professionista capace, in grado di risolvere una sua criticità.

4) Essere un Opinion Leader ( 4/8 ore al giorno) H3
Non credo tu possa partire da questo obiettivo che è più una conseguenza di anni di produzione di contenuti finalizzati all’effettiva generazione di pubblico. Per essere “Guru” del proprio settore , l’impegno dedicato ai contenuti, alla cura di contatti e relazioni, alla auto formazione e alla sperimentazione occuperà gran parte della giornata . Si tratta di generare e distribuire in modo molto serrato, video, post, libri e motivi di attrazione rivolti ad un grande pubblico. In pratica si tratta di diventare un professionista esposto mediaticamente che punta a vivere di corsi, eventi, infoprodotti ed editoria professionale.

Sono 4 punti descritti da Sandellari che valgono oro.Grazie maestro.
L’articolo integrale www.skande.it

 

Impegnatevi tutti e fatene buon uso.

 

Dimenticavo: nell’incontro Francesca ha compreso che la parolina velocemente era da eliminare e sto preparando la strategia al fine di Far Comprendere il Valore dell’ Avvocato Francesca facendo Personal Branding.

 

Un saluto sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia!😃😃

 

 

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Neuromarketing non manipolazione

“Hai il cervello fuso”.

Quante volte hai detto, ti sei sentito dire o hai sentito questa frase?

Beh, fuso o non fuso, è sbagliata.

Si dovrebbe dire : “ hai tutti e tre i cervelli fusi “

Si, abbiamo 3 cervelli, scientificamente provato:

  • Cervello antico: è il primo ad entrare in azione. Regola funzioni di base come il respirare, la sensazione di pericolo o di sicurezza, il sesso e la sensazione di fame.
  • Cervello intermedio: è nel sistema limbico ed è la parte più nascosta del nostro cervello. E’ ancestrale, automatico ed è la sede dell’amigdala che ci fa provare le sensazioni di paura, fiducia ed è anche la sede del talamo ( felicità, tristezza e disgusto), nonché sede della dopamina, ormone del piacere e dell’appagamento.
  • Cervello recente/ razionale: questo cervello è presente solo nell’uomo ed in esso risiedono le funzioni cognitive evolute, la pianificazione, il problem solving, l’apprendimento , il linguaggio,etc…

Nelle nostre scelte d’acquisto il  cervello razionale è perdente nel senso che è quello che entra in azione per ultimo.

Per questo motivo nel Marketing ed anche nella Comunicazione di dedica tanto spazio allo studio del Neuromarketing.

Neuromarketing, cos’è e come ha cambiato il Marketing. Un inchino ai maestri Martin Lindstrom e David Goleman.

Il Neuromarketing, l’avrete capito dall’apertura dedicata ai 3 cervelli, studia la risposta emotiva a una pubblicità, ad uno spot, ad un sito, ad un marchio, etc., analizzando le immagini del cervello attraverso tecniche come la risonanza magnetica.

Il neuromarketing si focalizza su come funziona la mente umana quando ci troviamo a risolvere problemi che riguardano il denaro in nostro possesso, come ad esempio un acquisto, e che tenta d’ individuare ed attrarre l’attenzione ed influenzare i processi decisionali del nostro cervello.

Il Neuromarketing è quindi uno strumento a disposizione dei marketer ( e delle aziende ) che permette di “entrare nella mente dei consumatori” per scoprire le emozioni che guidano le scelte d’acquisto.

« Martin Lindstrom, il guru del Neuromarketing, ci dice che oltre il 30% dei 100 marchi di Fortune sta utilizzando il Neuromarketing per la ricerca strategica. Il Neuromarketing ha dimostrato che oggi non bisogna più vendere prodotti, ma piuttosto di sedurre i clienti».La funzione del Marketing è infatti trovare nuove strade per spingere le persone a fare un’azione come, ad esempio, comperare qualche cosa.  Capire i meccanismi della mente umana è stato sempre un mistero difficile da comprendere. Per questo, negli ultimi dieci anni gli esperti di marketing si sono sempre più appassionati al cervello umano. È in questo contesto che il Neuromarketing viene in aiuto.

Ogni volta che acquistiamo, anche se pensiamo di farlo per una ragione razionale, lo stiamo facendo per una scelta emotiva

«La ragione – spiega Daniel Goleman, il noto studioso e autore di bestseller sull’Intelligenza emotiva – è che il nostro cervello è progettato, quando ci troviamo di fronte ad una decisione, per valutare e soppesare emotivamente ciascuna opzione. Nessuna decisione nella vita prescinde dall’emozione, a meno che non siamo nell’ambito della matematica, che è un universo puramente teorico. È un’emozione tacita, impercettibile, ma molto rilevante».

Chi lavora nel marketing e nella comunicazione per le imprese che siamo micro, piccole , medie o grandi, deve comprendere come stimolare la capacità di evocare una risposta emotiva, per esempio,  da uno spot o da una promozione.

«Non è possibile chiedere alla gente la loro impressione su un odore o una sensazione tattile o un sapore – spiega – Lindstrom – È difficile verbalizzare una sensazione, perché ancora non abbiamo il vocabolario giusto per farlo. Nel 2008, ho condotto il più grande esperimento di neuromarketing nel mondo usando la risonanza magnetica funzionale per la scansione del cervello dei consumatori per capire cosa succede veramente nella nostra parte inconscia del cervello. L’idea di base di questo esperimento è che se siamo in grado di dare un senso alla parte inconscia del nostro cervello – che gestisce l’85% di tutto quello che facciamo tutti i giorni – allora saremo più vicini a scoprire che cosa sentiamo veramente quando viviamo e acquistiamo cose tutti i giorni. E sulla base di questo, potremmo forse creare campagne pubblicitarie che abbiano un po’ più di successo di quanto non ne abbiano oggi».

Fantastico vero?

«La pubblicità non funziona più – afferma senza mezzi termini Lindstrom – . I marketer spendono una quantità enorme di soldi e la gente non ricorda veramente nulla. Ovviamente, qualcosa succede. Forse memorizziamo le conoscenze a livello inconscio, che è quello che stiamo cercando di capire, o forse vanno solo in un buco nero: io fondamentalmente non credo che ci dimentichiamo tutto, ma che archiviamo le informazioni da qualche parte. Il neuromarketing aiuta a capire dove vanno questi messaggi e come influiscono su di noi, ed è probabilmente la migliore e l’unica scelta che abbiamo in questo momento nella comprensione del consumatore e del futuro della pubblicità».

Il Marker somatico

 

I marcatori somatici possono essere definiti l’origine dei nostri pensieri e delle nostre azioni.

I marcatori somatici si trovano nel cervello ed intervengono nelle nostre decisioni di acquisto. La loro funzione è quella di salvare nel nostro software cerebrale le nostre esperienze e utilizzarle quando dobbiamo decidere che cosa acquistare o come scegliere o come prendere una decisione..

I marker somatici sono generati a partire dalle emozioni secondarie cioè a emozioni che sono state registrate nel nostro cervello tramite le esperienze della vita e l’apprendimento..

Essi, danno quindi un SEGNO quando dobbiamo prendere una decisione in base alle esperienza pregresse: NEGATIVO – allarme o POSITIVO – tranquillità.

Le aziende dovrebbero costruire il proprio Brand in modo da rimanere impresse nella nostra mente. Quando dobbiamo acquistare un vasetto di crema al cioccolato, nella nostra mente appare il brand Nutella, per quanto ci possano essere creme al cioccolato altrettanto buono e magari più genuino ma non così impresso nella nostra mente.

Nutella ha giocato una grande partita di Brand Positioning e l’ha vinta. Oltretutto non abbandona la presa. Nutella è sempre presente in spot e campagne pubblicitarie. Mia nonna la comperava a mia mamma e mia mamma la comperava a me e via così .

Un altro esempio che ho trovato sul web è quello di Orange.

Orange è una società di telecomunicazioni degli Stati Uniti che ha offerto a tutti gli studenti di verniciare gratis le loro automobili con il colore arancione. Idea ingegnosa , creativa e fuori dai soliti schemi di comunicazione. All’improvviso sono comparse 5 mila vetture arancioni in giro per San Francisco, che hanno creato così un marcatore somatico.

I brand si devono rivolgere ai nostri 5 sensi: tatto, gusto, olfatto , vista e udito in modo costante e continuo.

Il logo sarà sempre importante, ma non semplicemente perché è un logo, ma perché dovrà muovere in chi lo visualizza un sentimento nei confronti del brand.

Etica del Neuromarketing

Ho pubblicato alcuni post con alcuni concetti del neuromarketing su Instagram ed un mio cliente / amico mi ha scritto che lui non è d’accordo nell’utilizzare il neuromarketing poiché pericoloso.

Gli ho risposto su Instagram che il neuromarketing deve essere etico ed utilizzato per un solo scopo.Quello che ci spiegano qui sotto prima Lindstrom e poi Goleman:

«Non stiamo mettendo l’etica da parte – sostiene Lindstrom. La pubblicità ci sta bombardando: siamo esposti a 2 milioni di spot televisivi nel corso della nostra vita. Possiamo imparare un modo per rendere un annuncio più influente, e così ridurre il numero di annunci. Questo era davvero l’obiettivo. E la risposta è stata, sì, funziona davvero». Questi studi secondo l’esperto, non puntano in assoluto a vendere sempre più prodotti, ma a una comunicazione di migliore qualità e più efficace.

«Mi sono chiesto se sia etico, per esempio, esaminare gli stati cerebrali, e direi che non è né più né meno etico di qualsiasi altro tipo di studio di marketing. Ha probabilmente sia molti difetti che benefici – dice Goleman – Ma sono opportuni degli avvertimenti. Per esempio, per fare uno studio sul cervello, si mette una persona in una situazione artificiale e si vede come il suo cervello reagisce alla marca X o Y. Ma non può essere una replica reale di come agiranno effettivamente. E il consumatore deve sapere quello che sta succedendo: in ogni marchio ci deve essere trasparenza al 100%. Non si può più agire dietro uno specchio oscurato, sperando che nessuno noterà quello che sta succedendo in una stanza nascosta sul retro. La prossima generazione di marketer avrà nuove regole cui obbedire per sopravvivere, perché viviamo in un mondo di Wikileaks dove non ci sono più segreti. Come consumatori non c’è molto che possiamo fare. La buona notizia, però, è che se siamo consapevoli, subiamo meno le influenze».

Io adoro il Neuromarketing e quindi gli Small Data di Martin Lindstrom ma, come è nella mia natura, utilizzo anche i Big Data.

Quando lavori in una disciplina così affascinante come il marketing non puoi esimerti dallo studiare ed utilizzare di volta in volta ciò che lo studio di Guru ed anche ciò che  le tue intuzuioni personali ti hanno portato come bagaglio esperienziale.

Un saluto sorridente, qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia.

 

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Marketing: differenza tra Case Study e Case History!

Ti rispondo subito e non ci sarà nessun concetto da comprendere.

Case History nel marketing non si usa.

Si usa solo Case Study.

Semplice, però aspetta che ti racconto perché.

Ero ad un appuntamento da uno studio di avvocati e tra le sezioni del sito ho proposto Case History.

Il cliente mi dice: “ Secondo me Silvia sono Case Study”

Non contraddico la sua opinione e gli dico “ Si, Case History o Case Study”

Torno in ufficio e controllo.

Trovo un post molto interessante di Gianluigi Bonanomi che tratta proprio la differenza tra i due termini.

Case History nel mondo anglosassone vuol dire: La storia personale di colui che nel passato è stato afflitto da problemi o sopraffatto da eventi, specialmente nella sua storia medica.

Ops!!!!

Nel Marketing non raccontiamo i malanni del titolare di un’azienda o dell’amministratore delegato.

Case Study da Wikipedia nasce come definizione nel mondo scientifico anche se poi utilizzato molto nel marketing.

Definizione Case Study da Wikipedia : Il caso di studio (oppure caso studio) è un metodo di ricerca utilizzato, nell’ambito di questioni complesse, per estendere l’esperienza o rafforzare ciò che è già noto da precedenti ricerche. Viene impiegato in diverse aree della scienza, in particolare se ne fa ampio uso nelle scienze sociali, e permette di porre enfasi sull’analisi contestuale dettagliata di un numero limitato di eventi o condizioni e le loro relazioni.

Il fatto che, come dice Gianluigi Bonanomi, moltissime aziende utilizzano il termine Case Hystory e cita l’esempio di Cisco, vuol dire che anche tra i Big c’è disinformazione.

Ho fatto un giro su web digitando il brand di 4 aziende multinazionali ed alla quarta….la CASE HISTORY.

Eccola:

 

I grandi di Web Ranking ma non sono gli unici, guarda caso, utilizzano il giusto termine Case Study.

 

Che dire ?

Come dico io: Non si è mai finito d’imparare, non bisogna mai smettere di studiare, bisogna sempre essere curiosi  e, se non sei certo di una cosa, lasciare in sospeso la risposta e documentarsi

Un saluto sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia!

 

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Marketing geniale: marketing persuasivo!

Il marketing persuasivo riesce ad avere ottimi risultati poiché agisce su dei meccanismi che quidano consapevolmente o incosapevolmentte il nostro cervello .

I clienti tengono conto del prezzo solo quando non hanno nient’altro da prendere in considerazione
(Seth Godin
)

 

Come fa il marketing persuasivo a spingerci all’acquisto ?

 

  • influenze pubblicitarie che ci attraggono nelle loro tentacoli da polipi: annunci per TV, cartelloni pubblicitari, internet, facebook, intsagram. Quando acquistiamo siamo avvolti da un senso di sicurezza. Ti ricordi quando hai acquistato la tua auto o il tuo cellulare ?
  • Un altro grosso potere delle aziende è essere presenti in luoghi affollati dando in omaggio i loro prodotti da provare per avere poi recensioni su Google o suiSocial. Se poi questo omaggio promozionale è presentato da personaggi conosciuti il successo è assicurato. Ti immagini un portachiavi da bimbi in regalo dato da Ronaldo, se acquisti in pallone da calci ?
  • Sensazione d’urgenza. Se ti dicono che quell’offerta sulla crema miracolosa per le rughe finisce stasera alle 19. Scommetti che, se sei sensibile al problema rughe alle 18 la comperi anche andando a chiedere i soldi a tua mamma?

 

Il marketing persuasivo agisce sui 5 sensi

 

Il marketing ,il web, la comunicazione creano una connessione con i nostri 5 sensi…..parliamo di emozioni! .

Si perche , ragionate, tanti sono i robot, i programmi automatizzate etc… presenti nei nostri Pc e nei nostri cellulari ma dietro al Pc ed al llulare avrete sempre una PERSONA.  Ecco l’importanza del marketing persuasivo.

Le immagini, i suoni, gli odori, i sapori devono spingerci ad un’esperienza unica con il prodotto od il servizio.

 

Psicologia della comunicazione persuasiva

Ecco un esempio:

Cessate o mortali, dal contaminare con vivande nefaste i vostri corpi! Vi son messi, vi son frutti, che curvano con il loro peso i rami e, sulle viti, turgide uve. Vi son dolci verdure ed altri prodotti che la fiamma può far graditi e teneri. Né il liquido latte manca a voi, né il miele odoroso di fior di timo. A voi offre ricchezze la provvida Terra, ed alimenti miti, offre vivande senza stragi e senza sangue.” 

Ovidio

 

In questo caso i prodotti naturali della terra che hanno un rapporto affine con la salute dell’uomo e una stimolazione poli-sensoriale che evoca sensazioni con immagini, colori, profumi, senso di salute e simboli,

Questa descrizione attiva la vista con i colori dei frutti, delle foglie, degli alberi da frutto, il gusto con il sapore di frutti, verdure e miele, l’oflatto con i profumi di coltivazioni, l’udito con i cibi che  vengono cotti in cucina ed il tatto col prendere in mano uva, mirtilli, arance, insalata, cavoli etc….

Nel marketing persuasivo, il consumatore attratto dalla confezione del prodotto. Gli occhi Siamo  influenzati dalla nostra percezione quando osserviamo il packaging, il layout dei vari messaggi promozionali ed i colori del packaging,

.Ogni colore suscita una particolare reazione emotiva ed è associato anche ad un gusto specifico.

 

Dagli studi su questa tematica di colori è emerso che:

  • Il Giallo è associato all’ottimismo e alla giovinezza, spesso è utilizzato per attirare l’attenzione sulle vetrine nei negozi.
  • Il Rossoall’energia; aumento del battito cardiaco in caso di urgenze ovvero spesso usato per indicare i saldi.
  • Il Blu alla fiducia e alla sicurezza, quindi è utilizzato spesso nelle banche e nel business.
  • Il Verdeal benessere, è il colore più leggero agli occhi per cui è usato nei negozi per trasmettere relax.
  • L’Arancioneall’aggressività e richiama le azioni di sottoscriversi, acquisto o vendita.
  • Il Rosa è romantico e femminile ed è utilizzato nei prodotti per donne o ragazze.
  • Il Nero,potente ed elegante, è spesso usato nei brand di lusso.
  • Il Violarappresenta la calma ed è un colore ampiamente utilizzato nei prodotti anti-età e di bellezza in generale.

Come indagare e misurare il comportamento del visitatore sul Web

Per capire come un utente si muove sul tuo sito, puoi usare strumenti come Google Analytics (tramite il quale puoi capire il percorso che fa, quali sono le pagine più visitate, quanto tempo resta sulla pagina) o Google Search Console,  un software gratuito che consente di controllare lo stato di salute di un sito

Perché il web marketing ha bisogno di marketing persuasivo.

Brian Eisenberg afferma:

I tuoi visitatori non si preoccupano del tuo processo di vendita (e tutto ciò che riguarda il tuo processo di vendita deve essere progettato in modo che non debbano preoccuparsene) – ricorda, il tuo processo di vendita è tutto su di te, ma devi assolutamente preoccuparti di come comprano. La chiave per un sito persuasivo è mappare i processi di acquisto al processo di vendita, perfezionando il processo di vendita quando diventa intrusivo o controproducente “.

La creazione di un sito è sicuramente importante, ma per fare marketing deve essere persuasivo.

Non scimmiottate qualcuno, siate sempre voi stessi.

Essere se stessi porta sempre enormi vantaggi. Trasmettete i vostri valori, il perché vi dedicate con passione a quel servizio od a quel prodotto. Siate sinceramente voi , trasmettete tutto di voi.

Con la sincerità e toccando la sensibilità dei vostri clienti e facendoli emozionare riuscirete a coinvolgere le persone nel mondo che avete creato.

Non dimenticate mail un blog che il vostro sia un sito o che sia un e-commerce,

Se, e solo se, avrete davvero la passione per ciò che fare e non solo la conquista di denaro ce la farete.

 

Per la stragrande maggioranza i professionisti di marketing non sono psicologi. Ma molti professionisti di successo utilizzano regolarmente la psicologia per attrarre i consumatori. I professionisti intelligenti, abili, onesti usano la psicologia in modo etico, legale e rispettoso per attrarre e coinvolgere i consumatori convincendoli ad acquistare” ha detto Robert Rosenthal.

Un saluto sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia !

 

 

 

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Hai un’attività locale? Utilizza il local marketing!

Le strategie di marketing possono essere focalizzate a diffondere il tuo brand, i tuoi prodotti o servizi a livello locale.

Da statistica si sa che 4 ricerche su 5 utilizzano Google per trovare informazioni relative ad attività locali.    Se hai un’attività a livello locale questa notizia dovrebbe proprio piacerti.

Si, cercano te, Signora Attività Locale, che hai tanta rabbia verso gli e-commerce e l’web.

Le persone spesso ricercano on-line per acquistare off-line.

Quindi non ti serve brontolare e dire che il web sta mettendo in crisi la tua attività. Anzi è una grande opportunità poter utilizzare una strategia di marketing per avere visibilità anche solo a livello locale.

 

Come puoi organizzarti per avere visibilità a livello locale?

Le più importanti azioni da fare sono 3:

  • Non bistrattare la scheda Google my Business. La maggioranza delle attività che visito neanche sanno di averla.

Questo strumento creato da Google è una delle bacchette magiche per la ricerca locale.

Devi strutturarla bene, mettere tutte le tue informazioni, pubblicare regolarmente nuovi post e quindi tenerla aggiornata con foto e testi.

Scommetto che quando ricevi la mail da Google con scritto: Attenzione il tuo post sta per scadere neanche la apri.( sempre che tu abbia fatto il primo post)

Errore madornale: i tuoi utenti guardano quello che pubblichi e Google è così carino che ti fa vedere anche una Dashboard nella quale visualizzerai quanti utenti in un mese hanno guardato la tua scheda Google My Business ed anche quante persone hanno visitato il tuo sito che dovrai aver inserito nella scheda.

Inoltre nelle schede potrai avere recensioni che possono arrivare naturalmente dai tuoi clienti o che puoi gentilmente chiedere ad essi e magari, mentre le chiedi dai un piccolo gadget . Insomma è uno strumento essenziale da utilizzare per farti notare nel local marketing.

 

       2) Ottimizzare il tuo sito internet per la Local Seo ( ricerca organica quindi gratuita su Google )

L’analisi per la creazione del tuo sito dovrà partire e seguire tutti i criteri per poter rispondere perfettamente alle ricerche in ambito locale.

La S.E.O. comprende tutte le attività utili a posizionare un sito nei primi risultati delle ricerche, la Local S.E.O. lavora allo stesso modo ma in ambito locale.

 

    3) Utilizzare correttamente  Facebook ed Instagram per la promozione in ambito locale

Facebook ed Instagram sono due strumenti potenti per la tua promozione della tua attività, dei tuoi prodotti o dei tuoi servizi a livello locale, in maniera mirata ed efficace utilizzando le FACEBOOK ADS ( inserzioni sponsorizzate con un pubblico ben definito sulla località e con un’ottima profilazione dei tuoi Buyer Personas ). –  ti può interessare Come far diventare cliente un tuo potenziale cliente –

D’ora in avanti i marchi investiranno sempre di più sul marketing locale. Il 25% del budget destinato al marketing dei maggiori brand internazionali viene già oggi speso proprio per questo genere di attività.

Nel 2016 sono stati spesi 12,4 miliardi di dollari dalle aziende statunitensi per la pubblicità “location-target”.

Le proiezioni prevedono che questo importo crescerà fino a 32,4 miliardi di dollari nel 2021, l’equivalente del 45% di tutte le entrate pubblicitarie indirizzate verso i dispositivi mobili.

Allo stesso modo dovrebbero comportarsi le piccole aziende, registrandosi anche sulle directory locali che il web mette a disposizione a costi sostenibili.

Un saluto sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia !

 

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Marketing&Obiettivi Aziendali

Il Marketing senza obiettivi aziendali non serve a nulla.

Un buon marketing strategico e poi operativo stanno al tuo successo aziendale come l’acqua sta agli essere umani, animali e vegetali per la sopravvivenza.

Vale per tutti gli imprenditori micro, piccoli medi e grandi.

Vuoi fare marketing perché le voci di corridoio ti dicono che per avere successo devi fare Marketing?

Si. Bene, fai bene a voler fare marketing.

Domanda sempre presente nei miei incontri: quali sono gli obiettivi aziendali a medio/breve termine( dai 3 ai 5 anni) ?

Le risposte più frequenti:

  • Vendere di più
  • Aumentare il fatturato
  • Essere più conosciuto

Ok, ho capito.

Partiamo dall’inizio.

Perché senza gli Obiettivi Aziendali non fai nessuna Strategia Marketing ed il successo, se arriva, arriva perché sei molto fortunato o perché il mercato ti è stato favorevole ?

Che cos’è un Obiettivo?

Un obiettivo è un risultato misurabile e raggiungibile entro un determinato periodo di tempo

Che cos’è un Obiettivo Aziendale ?

Un obiettivi aziendale è il risultato raggiungibile e misurabile che un’azienda vuole ottenere in un determinato periodo di tempo.

Vendere di più non è un obiettivo aziendale

Voglio che la mia azienda venda 20.000 capi di abbigliamento in più rispetto al 2019 entro il 31/12/2020: questo è un obiettivo aziendale.

Aumentare il fatturato non è un obiettivo.

Voglio che la mia azienda entro il 31/12/2020 aumenti di 200.000 € il fatturato che dovrà essere di 1.200.000 invece di 1.000.000 di fatturato del 2019: questo è un obiettivo aziendale.

Essere più conosciuto non è un obiettivo aziendale.

Il mio marchio di profumeria a Modena deve essere conosciuto e riconosciuto dall’80% delle donne modenesi entro il 31/12/2020 come il marchio di profumeria più glamour della città: questo è un obiettivo aziendale.

Qualsiasi azienda deve pianificare i propri obiettivi. Non facendolo, infatti, lavorerebbe in modo del tutto casuale. Con il rischio di portare l’imprenditore all’insoddisfazione, a difficoltà economiche ma soprattutto A NON POTER INTRODURRE DEI CORRETTIVI NELLA PROPRIA STRATEGIA AZIENDALE PER CAMBIARE IL TREND NEGATIVO CHE SI E’ CREATO RISPETTO ALL’ OBIETTIVO AZIENDALE.

Ti svelo un segreto che, magari, ti consolerà. State sbagliando tutti ( o quasi )!!!!!!!

Non  è colpa tua.  Nessuno te ne ha mai parlato.

Pianificare gli obiettivi aziendali è una attività spesso poco considerata da professionisti, artigiani e titolari di micro imprese. Ma sviluppare il proprio business non è frutto di scelte casuali ma il risultato di un preciso piano di impresa e della relativa sua attuazione.

Perché nelle micro e piccole imprese non si fissano gli obiettivi aziendali? Perché non si dedica del tempo a pianificare gli obiettivi aziendali?

 Semplicemente perché alcuni professionisti, artigiani o titolari di una piccola impresa non sanno fare una pianificazione strategica e fissare degli obiettivi aziendali.

Se nessuno gliel’ha detto, come potrebbero saperlo?

Devo, per forza, parlarti un attimo della Pianificazione Strategica perché è la pianificazione strategica che per mette di definire gli obiettivi aziendali.

Concretamente cosa significa definire la pianificazione strategica, gli obiettivi aziendali con l’obiettivo di sviluppare il proprio business?

 Per essere più chiara riassumo per punti la pianificazione strategica

  • Definire gli obiettivi (strategici, operativi e di numeri)
  • Definire il piano operativo per raggiungere quegli obiettivi
  • Misurare i risultati effettivi del piano (controllo)
  • Correggere la rotta (se necessario)

Definire gli obiettivi (strategici, operativi e di numeri)

 Gli obiettivi strategici sono quelli di medio-lungo termine (3/5 anni )  Per esempio, un obiettivo di medio lungo termine, potrebbe essere raggiungere un fatturato di tre milioni di euro partendo dal fatturato attuale di un milione e mezzo di euro; oppure pianificare in 3 anni l’acquisto di un capannone di proprietà per il quale occorrono 2.milioni  di euro, pagandolo in parte in contanti ed in parte con un finanziamento bancario.

Occorre partire dall’analisi della situazione iniziale e della sua possibile evoluzione, sottolineando i punti di forza e di debolezza dell’azienda  e formalizzando così gli obiettivi e le relative strategie per arrivarci.

Qui spunta come per incanto il marketing !!!

Perché il marketing definiti la brand position, ( ti può interessare Che cos’è la Brand Positioning )  i buyer personas ( ti può interessare Il tuo cliente potenziale deve diventare un cliente nuovo )e gli obiettivi aziendali deve cominciare ad agire.

Il marketing è il mezzo che ogni micro, piccolo, medio e grande imprenditore ha a disposizione per raggiungere gli obiettivi aziendali.

Grazie al marketing, misuri i risultati effettivi del piano e programmi dei correttivi nella strategia marketing se non si stanno raggiungendo gli obiettivi.

I principali obiettivi da darsi e tenere sotto controllo

Redditività

Devi creare reddito. Le entrate devono essere maggiori dei costi. Devi tenere sotto controllo i singoli costi ed i singoli ricavi. ( Potresti scoprire che di cancelleria spendi € 3.000 all’anno e, cambiando fornitore, ne puoi spendere 1000). Potresti anche scoprire che il cliente che ti da maggior fatturato l’anno è quello sul quale tra costi per la sua produzione e ricavi, non hai nessun margine.

Formazione e Fidelizzazione dei dipendenti

La formazione dei dipendenti, sia nelle soft skills, sia nel migliorare le tipiche skill del loro lavoro, sia nel far comprendere gli obiettivi aziendali sotto forma di mission e vision è un costo di produzione che darà ottimi risultati,  se ben fatto.

Il livello di serenità e soddisfazione nella tua azienda deve essere rivolto anche ai tuoi clienti interni: i tuoi dipendenti e collaboratori. Un ricambio frequente costa tempo per l’inserimento e tempo per dedicarsi a ricerche di personale mentre il mantenimento dei vecchi dipendenti permette una redditività più alta oltre a non far scappare i talenti.

Ogni impresa di successo fa molta attenzione a questo aspetto.

Assistenza clienti

Un buon servizio clienti aiuta a creare fidelizzazione.  Questo ti serve sia per avere uno zoccolo duro di fatturato, sia per il passaparola in quanto i tuoi clienti devono essere tranquilli con te come fornitore. Basta farti una chiamata e gli risolvi il problema.

Mantenimento di buoni rapporti con il sistema creditizio

Anche se la tua azienda ha un ottimi flusso finanziario deve mantenere ottimi rapporti con le banche al fine di poter attenere ottimi finanziamenti e, comunque deve mantenere ottimi rapporti con gli istituti di credito per avere le migliori condizioni. Interessi e spese bancarie possono influire molto sul tuo bilancio. Ti potrebbe interessare Strategia Bancaria per essere facilitato nei rapporti con gli Istituti di credito.

Importantissimo : essere pronti al cambiamento.

Guarda ed osserva sempre i cambiamenti che vedi nel tuo mercato e soprattutto nelle modalità di acquisto dei tuoi clienti o potenziali clienti e controlla le nuove richieste di prodotti o servizi del tuo settore.

Ad oggi, ciò che andava bene ieri, non è detto che vada bene domani e tu devi essere pronto.

La regola d’oro è : IMPARARE, DISIMPARARE ED IMPARARE DI NUOVO…..e non stancarsi mai. 

Analisi competitiva

Anche l’analisi completa delle attività della concorrenza è un obiettivo aziendale primario. Capire dove posizionare i prodotti sul mercato ti aiuta a determinare ed a diversificare meglio la tua posizione tra i consumatori. Ti potrebbe interessare Brand Positioning.

Il marketing racchiude tutte le fasi descritte fino ad ora.

Un buon marketing strategico e poi operativo stanno al tuo successo aziendale come l’acqua sta agli essere umani, animali e vegetali per la sopravvivenza.

Silvia Migliorini Marketing

Un in bocca al lupo sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia!

 

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Sei un venditore e non ti piace l’ufficio marketing? Sei dell’ufficio marketing e non ti piace l’ufficio commerciale ?

Personalmente ho sentito in aziende clienti questo tipo di “sentimento vs” tra i due reparti e mi permetto di dire che sono situazioni paradossali.

Non può esistere una tal mancanza di cultura.

Questa mancanza nasce da un imprenditore che non ha creato una buona relazione tra marketing & vendita.

Un imprenditore deve saper gestire, per prima cosa, la relazione tra questi due uffici e spiegare loro perché devono interagire con tanta capacità di comunicazione l’uno con l’altro per il beneficio di entrambi.

Ti dico una cosa: fino ad alcuni anni fa il reparto vendite/ commerciale la faceva da padrone in ogni azienda.

NON TOCCATEMI I COMMERCIALI

Quante volte hai sentito questo ordine perentorio dato da un titolare?

Eh, certo, i commerciali sono coloro che vendono e fanno fatturare l’azienda……

Non c’era, né persona dell’ufficio marketing, né dell’amministrazione che potesse avere un’influenza così forte come quella dei commerciali sull’imprenditore .

Certo, capisco, è stato così anche nella mia azienda: 30 commerciali donne, bravissime ma un pochino serpi.

Il mio ufficio marketing ed il consulente esterno erano capaci e competenti, ma c’era poco da fare …io seguivo di più le linee guida che i commerciali mi davano, rispetto al marketing.

Oggi : NON TOCCATEMI L’UFFICIO MARKETING

Per gli imprenditori che lo hanno compreso, il peso sulle vendite, da alcuni anni, dipende più dall’ufficio marketing che dai commerciali.

Prima Ufficio Marketing e poi Commerciali.

Ad oggi, una vendita dipende per il 70% dal marketing e per il 30% dal venditore.

C’E’ UN GRANDE MA però.

Il grande ma è che non dobbiamo contrapporre i due reparti; devono lavorare insieme ed avere la mission comune di fare in modo che l’azienda, il prodotto od il servizio possano essere conosciuti nel proprio mercato di riferimento e poi venduti.

L’imprenditore deve comprendere che i due reparti devono amarsi, comunicare costantemente e migliorare di continuo il rapporto statistico tra appuntamenti, incontri e chiusure.

SIAMO UN GRANDE MAGAZZINO DI MOBILI

Il Brand è: Arreda Casa

L’azienda nasce nel 2018.

E’ un ‘azienda che si rivolge ad un target medio di privati.

Noi di Arreda Casa, sappiamo di essere capaci di comprendere ciò che il cliente sta cercando, di fare con il cliente un’analisi qualità/ costi/ desideri.

Per approfondire leggi Brand Positioning

Ok, tutto pronto..

Locali, show room, personale….

Come facciamo a fare in modo che i potenziali utenti conoscano il nostro Brand ed entrino nello show room?

Qui entra in gioco, con grande importanza, l’UFFICIO MARKETING.

E’ sua la responsabilità di far conoscere il Brand dopo aver analizzato i buyer personas ( leggi Buyer Personas ), il posizionamento del Brand Arreda Casa ed i vari strumenti di comunicazione sia web sia tradizionali da utilizzare.

Il Perché, tu, gentile cliente che io posso soddisfare, devi passare dal mio show room, lo deve trovare l’ufficio marketing con la proprietà e diffonderlo.

Ufficio commerciale e ufficio marketing

Si studia un Funnel di Marketing ( Imbuto di Marketing ) in modo che il Funnel di Vendita ( Imbuto di Vendita ) avvenga con scioltezza.

Imbuto di Marketing

Il cliente deve:1) Scoprire la tua azienda

2) Scoprire e valutare il tuo Prodotto o Servizio

3) Comprendere il VALORE del tuo prodotto o Servizio

 

Imbuto di Vendita

  • Conoscenza del Brand ( il potenziale cliente vi conosce ed ha compreso il vostro valore dall’imbuto di Marketing).
  • Considerazione ( il potenziale cliente vi prende in considerazione e vi confronta con la concorrenza )
  • Decisione ( il potenziale cliente viene in show-room )
  • Conversione ( il potenziale cliente diventa cliente e fa un ordine al commerciale acquistando la cucina )

 

Le fasi 1 /2/3 avverranno in modo naturale se il potenziale cliente avrà scoperto la tua azienda, avrà scoperto e valutato il tuo prodotto e ne avrà compreso il valore.( le 3 azioni dell’Imbuto di Marketing )

Per questo motivo il Marketing ha una grossa responsabilità.

Se il commerciale è ben istruito, la vendita si chiude.

Ricorda 70% marketing, 30% Vendita. 100% Chiusura del contratto.

Anche il grande Philip Kotler sostiene che Saper vendere non è sufficiente, ed è a questo punto che  nasce la necessità del marketing.

Secondo il guru il marketing deve fornire informazioni sui clienti e sui consumi di cui le aree vendita hanno bisogno, e per supportare l’azienda e le sue attività si preparano delle brochure ed altre campagne pubblicitarie. Con il passare degli anni questo tipo di attività è rientrato nelle competenze di quella che è l’area marketing.

Kotler afferma che il marketing riguarda prima di tutto la divulgazione di una consapevolezza del marchio, e precisa che la situazione ideale include anche riuscire ad ottenere dai clienti la ‘preferenza del marchio’ cioè la valutazione da parte del cliente del tuo marchio come il migliore e del tuo prodotto come insostituibile.

Kotler sostiene l’ideologia del marketing contemporaneo che può essere definito con l’espressione ‘creazione del valore’ e la responsabilità gestionale che da essa deriva.

 

Se lo dice Kotler, c’è da fidarsi!!!

Un in bocca al lupo sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia!

Marketing Silvia Migliorini

 

 

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Marketing Mix: le 7P e le 4C

Ed eccoci di nuovo sulla lettera più diffusa nel Marketing : la lettera P ed aggiungiamo anche la lettera  C.

Nel mio precedente post “ le 4 P del marketing” ho voluto già introdurre la 5 P di Persone ( People ) ) che rimane, a mio avviso, la più importante.

Abbiamo altre 2 P da aggiungere al Marketing Mix di oggi ed arriviamo a 7 P che sono leve decisionali per il proprio prodotto o servizio.

A queste 7 P si affiancano 4 C anch’esse molto importanti. Le 4 C infatti non sono altro che le prime 4 P del marketing ma viste dal punto di vista esperienziale del nostro cliente.

Rivediamo quindi il marketing Mix con 7 P e 4 C.

Per essere più chiara prima entrerò nello specifico delle prime 4 P e poi nello specifico delle 4 C per finire le con le ultime 3 P del Marketing.

Definizione di marketing mix: è una teoria di Marketing che ha lo scopo di definire una combinazione di leve decisionali e variabili ( le 7 P  e le 4 C ) che vengono adottate dalle imprese per riuscire a raggiungere gli obiettivi stabiliti.

4 P del Marketing Mix

Le 4 P del marketing:

  • Prodotto
  • Prezzo
  • Placement ( luogo )
  • Promotion

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  • Prodotto:

Quando si parla di prodotto ( già esistente sul mercato o che ne deve ancora fare l’ingresso, al fine di soddisfare nuove esigenze del pubblico ) ci si riferisce a qualunque tipo di prodotto che sia tangibile od intangibile, beni, servizi, prestazioni professionali.

La prima valutazione da fare è quella di trovare un prodotto che risponde ai bisogni del target ed analizzare la potenzialità del ciclo di vita di quel prodotto.

Il marketing avrà poi diverse strade da percorrere affinchè, una volta raggiunta la fase calante delle vendite ,come ad esempio innovare il prodotto o diversificare la linea prodotti.

  • Prezzo

Bisogna porsi  le giuste domande sul Prezzo di un prodotto. Il prezzo del prodotto è di fondamentale importanza soprattutto per la percezione dell’utente. Inoltre il prezzo è importante poiché con esso si può definisce anche il profitto finale. Questa variabile può avere un forte impatto su ogni singola azione di marketing in quanto quest’ultimo può incentivare o ridurre la domanda del prodotto. Se poi il prodotto è l’unico dell’azienda può addirittura determinare la sopravvivenza o meno della stessa.

Come il prezzo è legato alla percezione.

Un prezzo più basso del mercato può far percepire ad un potenziale cliente una scarsa qualità rispetto ad altri prodotti simili sul mercato.

Attenzione perché anche un prezzo più alto potrebbe far percepire il prodotto meno vantaggioso a quello dei competitor.

Ci deve essere un lavoro di tutte le leve del marketing affinchè né un prezzo troppo basso né un prezzo troppo alto portino il prodotto a fare Flop.

  • Place ( distribuzione )

Dove distribuire i propri prodotti per renderli facilmente raggiungibili dai propri clienti e potenziali clienti ?

Anche qui ci deve essere una profonda analisi del target e delle sue abitudini o di quelle che potrebbero facilmente diventare sue abitudini.

Tante, tante domande anche per rispondere a questa terza leva del marketing.

  • Promozione

Anche la Promozione è una leva importante. Se abbiamo il giusto prodotto, al giusto prezzo e che può essere reperito nei giusti posti è ovvio che dobbiamo farlo sapere al giusto potenziale cliente.

Inoltre la promozione può anche aumentare il riconoscimento di marca.

La Promozione comprende fattori come : pubblicità, organizzazione di vendita, promozioni delle vendite, relazioni pubbliche.

Valutate, come avete fatto sia nel Prodotto che nel Prezzo che nella Distribuzione. che cosa sta facendo la vostra concorrenza.

Le 4 C del Marketing Mix

Ed ora le 4 C…..visto che siamo freschi dalle prime 4 P.

Sono interessanti e tengono presente la teoria diffusa nel marketing , anche in  quello digitale, che tutto parte ed inizia dall’analisi del tuo potenziale cliente.

 

Le 4 C !!!! Chapeaux ( ohh attenzione che la C di Cahpeaux non è una delle 4 C ma sono le 4 C che meritano Chapeaux )

Dovete sapere che le 4 C risalgono al 1993 quando Robert F. Lauterbon , noto come il pioniere della comunicazione integrata, propose la classificazione degli elementi tipici del Marketing Mix, spostando il focus da visione dell’impresa a quella della visione del cliente rendendo così le 4 leve più esperienziali.

Attenzione: le prime 4 P del Marketing Mix rimangono valide ma occorre anche valutarle nell’ottica dell’orientamento completo al cliente con le 4 C. Insomma le 4 P vanno INTEGRATE CON LE 4 C, non sostituite.

La trasformazione fu la seguente:

  • Consumer need ( necessità/ desideri/ bisogni del cliente ) al posto di Product ( prodotto ). Occorre impersonificarsi nel potenziale acquirente e comprendere di quali servizi accessori potrebbe aver bisogno al momento dell’acquisto che attualmente la concorrenza non fornisce in modo da aver un vantaggio da prima mossa. Comprendi l’importanza dell’attenta analisi del mercato per avere un vantaggio competitivo eccezionale rispetto alla concorrenza? Questo ti aiuta anche nel Posizionamento di Marca ( Brand Positioning ).
  • Cost to the consumer ( comprendere il prezzo che il consumatore è disposto a pagare ) al posto di Price ( Prezzo ). Quando hai individuato il bisogno occorre comprendere il prezzo al quale il cliente è finanziariamente soddisfatto nell’acquistare.
  • Communication ( Comunicazione orientata al consumatore ) al posto di Promotion ( Promozione ). Questa C sottintende una concezione più ampia rispetto alla pubblicità o promozione e si riferisce alla creazione di un vero legame duraturo tra l’azienda o il prodotto ed il consumatore. Comunicazione finalizzata anche alla fidelizzazione del cliente.
  • Convenience (  Comodità del consumatore ) al posto di Place ( Distribuzione ). Questa C si riferisce alla reale comodità del cliente nell’acquistare un prodotto od un servizio , mettendo in secondo piano la tipologia di distribuzione che sarebbe dettata dall’ottimizzazione aziendale.

Ti piacerebbe sapere come si integrano le 4 P con le 4 C ???….sarò semplice e veloce…Ti assicuro è intrigante…..

  • Nel modello delle 4 P del marketing mix al centro troviamo sempre il prodotto non considerando quello che è il mercato di riferimento nel quale si inserisce, mentre nel modello delle 4 C ,l’attenzione si focalizza sul consumatore.
  • Quindi quando analizzi devi tenere presente i due aspetti. Brief su brief con proprietà o manager, ufficio marketing ed ufficio vendite.

 

E dalla C…torniamo alla P: le tre nuove P del Marketing Mix

Le ultime 3 P introdotte nel Marketing Mix

  • Persone ( People ) . Come già detto penso sia la P più importante poiché senza le persone che lavorano in azienda, la stessa può essere nessuno o qualcuno, può fatturare o non fatturare, può essere amata od odiata, può avere margini od avere perdite etc… Queste persone sono i tuoi dipendenti interni e collaboratori ma anche fornitori.

Troviamo nella 5° P anche le persone come clienti. Essi sono da comprendere come esseri umani e da soddisfare e coccolare.

 

  • Processi ( Process ). Questa P identifica tutti i processi che riguardano la fornitura di un prodotto o la fruizione di un servizio. Il servizio offerto deve essere di qualità e l’azienda deve minimizzare le spese. Il minimizzare le spese dipende dall’organizzazione aziendale la quale, a sua volta, deve avere processi efficienti . Essi vengono percepiti anche dal consumatore ed aumenteranno la soddisfazione verso il prodotto o servizio nonché la fidelizzazione.
  • Evidenza fisica ( Physical Evidence ). E’ la testimonianza reale del nostro prodotto o servizio. E’ la valutazione di ciò che pensa il cliente che ha usufruito del prodotto o servizio. E’ il vecchio ( ma intramontabile, passaparola ) che è approdato anche sul web dove le persone cercano testimonianze, recensioni dopo aver scoperto un prodotto ma prima di acquistarlo.

 

Ti è piaciuto questo post? Hai avuto modo di fare qualche riflessione ?

Hai qualche cosa da chiarire o da aggiungere?

Silvia Migliorini Marketing

Un in bocca al lupo sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia!

 

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Le 5 P del Marketing

Ti Piace la lettera P? Nel Marketing è la lettera più importante. Io la adoro.
Ne avrai forse già sentito parlare o forse no.
Vale la pena riprendere le 4 P del Marketing Mix ( ideate dal Professor Jerome McCarthy e portate alla ribalta da Philip Kotler ) per arrivare ad una 5° P che è IMPORTANTISSIMA e svetta come l’Everest su tutte le altre P.
Se la Perdi sei Perso nel Marketing.
Da questa 5° P tutto dipende.
Ti spiego il perché e l’influenza del Marketing nella tua azienda sarà ancor più positiva.
Le prime 4 P del Marketing Mix
Prodotto: indica il tipo di prodotto o servizio che l’azienda vuole proporre al mercato per soddisfare i bisogni dei consumatori.
Prezzo: indica il corrispettivo in denaro che l’azienda chiede per vendere il proprio prodotto o servizio al consumatore.
Place ( luogo ) : indica la scelta dei canali di distribuzione attraverso i quali un prodotto giunge al consumatore finale.
Promozione: indica tutto ciò che riguarda la pubblicità e la strategia di comunicazione migliore al fine di far conoscere ed acquistare il tuo prodotto o servizio.
Questi quattro pilastri del marketing hanno saputo far prosperare per anni le aziende.
Sono tutt’oggi d’applicare con attenzione se vuoi comprendere quali prodotti e servizi vuoi vendere sul mercato per creare business, quale sia il giusto prezzo per l’acquisto da parte del cliente, come deve essere il luogo nel quale vendi il prodotto ( estetica piacevole, cura dei profumi, funzionalità ) e come accrescere la notorietà della tua marca.
Tutto rimane valido ma non basta più.
Occorre aggiungere e dare molta attenzione ed importanza alla parte Umana del Marketing.

Arriviamo quindi alla 5° P: PERSONE ( PEOPLE) …questa è la base, le fondamenta, il terreno ben arato, il centro della Terra: LE PERSONE
PERSONE: tutto dipende da esse e sono di due tipi: PERSONE ESTERNE E PERSONE INTERNE
PERSONE ESTERNE / pubblico, utenti, potenziali clienti o…… chiamali come vuoi.
PERSONE INTERNE ALL’AZIENDA / amministratori delegati, titolari, manager, amministrativi, commerciali, marketer, magazzinieri, operai, centraliniste ed anche le signore delle pulizie quindi tutte, tutte, tutte le persone che lavorano in azienda che sia grande, media, piccola o micro.
La domanda che ti frulla per la testa è: perché queste Persone sono così importanti nel processo per realizzare uno sviluppo positivo del Marketing a favore della tua azienda?
Perché le persone esterne ed interne sono nel contempo IL e AL centro del Mondo del Marketing.
La P di Persone ci deve ricordare e richiamare l’UMANITA’ delle stesse; sono esseri emozionali e vibrazionali.
L’obiettivo principale della strategia operativa a questo punto è quello d’individuare il Valore di un’esperienza basata sulle emozioni.
Si passa quindi da un’economia di prodotto ad un’economia trainata dalle emozioni.
A creare Valore non concorre più solo il prodotto o il servizio ma soprattutto l’esperienza che gli stessi permettono di vivere al cliente.
Le persone sono spinte all’azione verso la tua marca da emozioni e vibrazioni.
Da ciò puoi ben comprendere che si attiveranno solo se percepiscono nella tua marca un Valore che colpisce le loro emozioni o crea in loro vibrazioni.
Infatti anche le nostre persone esterne ed interne hanno dei loro Valori.
Quindi la tua azienda e le persone, i tuoi potenziali clienti, devono essere accomunate dagli stessi Valori.
• Valori che le persone hanno nel loro io e cercano nel tuo settore di mercato.
• Valori che tu imprenditore devi avere o trovare nella tua grande, media, piccola o microimpresa per attrarre, emozionare, stimolare le persone ad acquistare i tuoi prodotti o servizi.
Morale : il Marketing deve trovare il tuo Valore come azienda e diffonderlo con una Strategia di Marketing Esperienziale verso quei clienti che cercano quei Valori che tu hai e che li emozionano.

Le Persone Interne
Forse starai borbottando tra te e te che le Persone Interne non sono altro che tuoi dipendenti che paghi e che quindi devono fare ciò che tu dici senza essere emozionati o provare vibrazioni verso la tua azienda o, meglio, verso di te.
Niente di più sbagliato.
Le persone interne sono i tuoi primi clienti.
Non vorrai che lavorino come robot senza essere coinvolte emozionalmente da te, dai manager, dai responsabili di reparto?
Devi riuscire a suscitare in esse il desiderio di dare sempre il loro contributo alla buon profitto della tua azienda perché devono vivere il lavoro e l’ambiente come una Fonte di Vita lavorativa Emozionale e non come una fonte di reddito ( lo stipendio deve essere considerato solo una conseguenza del loro buon lavoro per la crescita aziendale ).
Sai quanto vale questa Emozionalità e condivisione di Valori nella vita di una persona?
Vale più di un conto corrente miliardario. Insegna, falli crescere, interessati a loro e te ne saranno sempre grati seguendo le valide linee valoriali che tu vuoi che arrivino all’esterno ai tuoi clienti.
I tuoi dipendenti sono i tuoi primi clienti che riusciranno a creare emozione nei clienti finali.
Come condividere i tuoi Valori con le tue Persone Interne?
Fai degli appositi brief con loro e tutti insieme dopo tanto parlare scrivete una Dichiarazione d’Intenti, una Mission ed una Vision. ( ne parlerò più approfonditamente in un prossimo post )
Semplice ? No.
Possibile ? Si.
Come puoi far percepire il del Valore della tua Azienda ? Con una strategia di Marketing Emozionale.
Che cosa ne pensi di questa mia spiegazione delle 5 P del Marketing Mix ? Ti è stata utile ?
Se ti fa piacere lascia un commento.
Se vuoi approfondire il Marketing per la tua grande, media, piccola, micro impresa, per il tuo prodotto o servizio , per te come professionista CONTATTAMI.

Silvia Migliorini Marketing

Un in bocca al lupo sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia.
Silvia

 

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MARKETING: questo Grande Sconosciuto.

MARKETING: questo Grande Sconosciuto. Sono Silvia Migliorini e te lo presento.

Gli Imprenditori ed i Professionisti ne ricercano il significato per capire come può essere utile nella loro azienda o professione.

Ricercano, s’ informano, fanno anche qualche corso ma non sempre comprendono l’utilità del Marketing.

Meglio dire: se ne fanno una vaga idea ma è come una nuvola sfuggente nel cielo. Inarrivabile ed inafferrabile.

Da statistica il 99% delle aziende e dei professionisti in Italia non fa marketing.

Cerchiamo di capire. Provo a spiegartelo con semplicità e ti svelo qual’è il Punto Principale che ti serve e dal quale partire nel tuo Viaggio nel Marketing.

Tanto per chiarire: il Marketing non ha un solo significato. 

Il Marketing è un Mondo complesso che si può rendere semplice e comprensibile.

Io mi esprimo in italiano. Traduco i termini inglesi del marketing. 

Talvolta devo utilizzare frasi di più parole perché non c’è una parola unica che lo traduce.

Il MM (Mondo Marketing ) ti assicuro è affascinante, entusiasmante e brillante. Emozionale e Razionale.

Ciò rende il suo studio e la sua applicazione ogni volta un’avventura.

Hai presente una Giungla? Hai presente Tarzan e Jane? 

Ti racconto una storiella per farti un esempio.

Ipotizziamo che Tarzan e Jane per poter comperare Le Gocciole abbiano bisogno di entrate finanziarie.

Bene, decidono di mettere a frutto la loro esperienza di abitanti della Giungla e si mettono a fare le Guide Turistiche per persone che vogliono esplorare la Giungla in tutti i suoi aspetti e vivere come Tarzan e Jane per 3 giorni. ( venerdì/sabato e domenica ) ed hanno l’obiettivo di attraversare la Jungla partendo dalla casa di Tarzan e Jane ( Punto A ) fino alla spiaggia.

Week-end alternativo. 

Avete presente la Jungla ?

E’ una foresta tropicale fitta ed impenetrabile. Piante ed arbusti che cercano la luce del sole sono infinite.

Vegetazione fitta ed intricata. Tronchi di Teak Sandalo ed Ebano scivolosi nelle stagioni di pioggia ed animali pericolosi…serpenti….ovunque insieme a fastidiosi insetti. E po le LIANEEEE…

Secondo te è un Percorso facile e comodo a piedi nudi e con un misero completino?

Assolutamente no, eppure è un percorso che si può fare se accompagnati da Tarzan e Jane.

I turisti non sono tutti uguali. Tarzan e Jane ne vedono di ogni specie pur essendo tutti esseri umani.

C’è chi è muscoloso, chi è molle come una banana andata a male, chi ha coraggio, chi ha paura, chi non vuole volare con la liana chi invece vorrebbe farlo sempre.

Sono tutti diversi i turisti sia fisicamente che psicologicamente.

Tutti hanno dei Perché diversi tra loro nel voler fare l’Avventura nella Jungla. 

Si possono individuare dei gruppi che hanno lo stesso Perché.

Tarzan e Jane ricevono delle richieste perché hanno sollecitato Persone a fare week end alternativi, a provare il brivido dell’avventura, a riuscire a stupire la propria amata o i propri amici con stories su Instagram e Facebook,  o perchè voler produrre adrenalina ed alla fine del week-end riceveranno un attestato di “ IO HO IL CORAGGIO TOP”!

Ecco il marketing è racchiuso in questa storia.

Analizziamo :

Tarzan e Jane: professionisti di viaggi di avventure di nicchia.

Persone/Turisti: clienti di Tarzan e Jane.

Attraversare la Jungla : realizzazione del desiderio dei clienti ( ognuno con un suo Perché ).

Finale: incasso delle fatture ( non so se elettroniche) emesse da Tarzan e da Jane per un Valore di avventura che hanno saputo comunicare e poi far vivere a persone con dei Perché diversi tra loro.

Aspetta, aspetta che c’è un altro significato in questa storia che ti chiarirà il Marketing.

Liane, alberi, sottobosco, insetti, rappresentano ostacoli ai quali fare attenzione o da saper gestire per attraversare la Jungla.

Che cosa rappresentano questi ostacoli nel Marketing?

Rappresentano le strategie e gli strumenti che il Marketing deve analizzare, comprendere e superare al fine di raggiungere un obiettivo aziendale o professionale.

Che cosa ne pensi di questa mia spiegazione del Marketing? Ti è stata utile ?

Se ti fa piacere, lascia un commento.

Se vuoi approfondire il Marketing per la tua grande, media, piccola, micro impresa o per il tuo posizionamento come professionista CONTATTAMI.

Un in bocca al lupo sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tua sia!

Silvia Migliorini Marketing

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