Marketing e Comunicazione. Perchè sono differenti e sembrano uguali?

Proprio oggi che avevo inserito nel piano editoriale del mio blog : Marketing e Comunicazione . Perchè sono differenti e sembrano uguali ?, mi capita di scorrere nel feed di Linkedin un posto di Francesco Sordi dell’Istituto del Marketing Scientifico che dice:

“ Hai un locale vegetariano e vuoi vendere di più, magari anche ad un prezzo più alto ?

Per questo c’è la Comunicazione.

Sai cucinare e vuoi fare soldi ?

Per questo c’è il Marketing.

Ogni volta che qualcuno confonde Marketing e Comunicazione, un marketer muore.

Campagna a cura dell’Associazione Italiana di Tutela e Salvaguardia dei Marketers”

Ecco questa è la più efficace e geniale spiegazione della differenza tra Marketing e Comunicazione.

D’altra parte Francesco, che seguo regolarmente, è un Marketer Genio.

Partiamo col dire che Non si può non fare Marketing, così come Non si può non fare Comunicazione.

Quindi le due discipline non sono o/o ma e/e.

Ricordiamo subito le prime 4 P del Marketing: ti può interessare Marketing Mix. Le 7 P e 4 C

  • Product: che prodotto può soddisfare un bisogno degli utenti nel settore XY?
  • Price: qual è il prezzo al quale gli utenti acquistano il prodotto ?
  • Placement: che canali di distribuzione sono i più adatti per questo prodotto ?
  • Promotion: eccola, Promozione quindi Comunicazione.

La Comunicazione quindi è una delle azioni che il Marketing deve presiedere cioè decidere. Poi deve far passare i concetti all’ufficio Comunicazione che li deve sviluppare, ad esempio nell’Advertising ( comunicazione pubblicitaria)

 “La Comunicazione si può definire una sottocategoria del Marketing dell’economia che ha la responsabilità di promuovere un prodotto od un servizio. Deve attrarre e colpire i Buyer Personas ( i diversi clienti tipo ) e quindi fare in modo che essi comprino il prodotto od il servizio.”

Riuscire a trasmettere un messaggio, ad emozionare od a colpire il senso pratico del potenziale utente è una grande abilità !

Qualche Comunicazione famosa e passata alla storia tratto dal blog di www.zerokilled.it

  • 1) 1916 – I WANT YOU FOR U.S ARMY

Chi non conosce lo Zio Sam? Un volto inquietante, ben definito, due occhi fissi di ghiaccio, la chioma bianca che sbuca da un cilindro a stelle e strisce e quel dito, severo, che punta dritto verso chi l’osserva. Uncle Sam fu disegnato da James Montgomery Flagg più di 100 anni fa, nel periodo in cui gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Germania entrando nella Prima Guerra Mondiale. Flagg usò sé stesso come modello ma l’idea non fu originale: si ispirò ad una campagna di reclutamento britannica del 1914, in cui Alfred Leete ritraeva Lord Kitchener – nella medesima posa – intento ad esortare i giovani del Regno a combattere per la British Expeditionary Force. Secondo i dati della Biblioteca del Congresso nel corso dell’ultimo anno di guerra il manifesto fu stampato oltre 4 milioni di volte, raggiungendo le 5.300.000 di copie a conflitto concluso. Ma non è finita qui. Nonostante i suoi 101 anni, lo Zio più famoso d’America vive ancora. La sua immagine continua ad essere “presa in prestito” dai grafici contemporanei ed utilizzata frequentemente nei cartelloni pubblicitari.

2) 1931 – COCA COLA E BABBO NATALE

E’ il 1931 quando Archie Lee, referente di The Coca Cola Company per la D’Arcy Advertising Agency, commissionò al disegnatore Haddon Sundblom delle illustrazioni pubblicitarie con l’immagine di Babbo Natale. Prima di quest’anno Babbo Natale era raffigurato ora come un uomo alto e magro, ora come un elfo. Sundblom si ispirò alla poesia di Clement Clark Moore “La visita di San Nicola” che evocava un’immagine piacevole, umana, tenera e paffuta di Santa Claus. Contrariamente a ciò che si dice, la poesia ritraeva già Babbo Natale con una veste rossa: dettaglio, questo, che Coca Cola non si fece sfuggire legandolo per sempre al successo del proprio brand. L’obiettivo era chiaro: trasmettere un’immagine rassicurante, generosa e colorata – come quella di un nonno con i nipoti – per poi sovrapporla con quella bevanda. Secondo voi, ci sono riusciti?

3) 1942 – WE CAN DO IT!

Chi non conosce l’immagine di Rosie the Riveter: il simbolo patriottico per eccellenza intento a rimboccarsi le maniche della sua camicia da lavoro? Rosie prende il nome dal titolo di una canzone popolare americana del 1942 e – nello stesso periodo – diventò l’immagine di propaganda a favore del lavoro femminile nelle fabbriche statunitensi. A seguito dell’attacco giapponese di Pearl Harbour del 1941 – infatti – le industrie avevano perso grande parte di manodopera maschile. Gli uomini dovettero partire per la guerra e gli Stati Uniti avevano bisogno di produrre armi e munizioni. Con l’aiuto delle agenzie pubblicitarie il Governo americano realizzò delle campagne per convincere le donne a diventare operaie e Rosie la rivettatrice – con il suo fazzoletto rosso a pois bianchi e la sua espressione da dura – ne diventarono il simbolo. Solo in seguito la campagna divenne l’emblema del femminismo, grazie anche al suo potente slogan: “We can do it”. Recentemente l’azienda americana Swiffer ha ripescato questa pubblicità e l’ha accostata ai suoi prodotti casalinghi facendo abbracciare a Rosie una potente aspirapolvere. Le proteste furono tali da costringere Swiffer a ritirarla. Rosie ha vinto ancora!

4) 1947 – DE BEERS: “DIAMONDS ARE FOREVER”

E’ il 1947 quando il più grande venditore di diamanti al mondo è alla ricerca di un nuovo slogan. Si dice che quando Frances Garety dell’agenzia N. Y. Ayer & Son propose “Diamonds are forever” nessuno ne era pienamente convinto. A smentirli furono gli stessi Americani, che iniziarono a vedere in quella frase il simbolo dell’amore eterno. Dal 1948 “Un diamante è per sempre” accompagnerà tutte le pubblicità di De Beers diventando uno degli slogan meglio riusciti del XX secolo.

5) 1988 – NIKE: “JUST DO IT

Nel 1988 Dan Wieden e David Kennedy creano il motto “Just do it” per la multinazionale americana Nike. Nel primo spot in cui venne mostrato lo slogan, un ottantenne jogger di nome Walt Stack corre sorridente lungo il Golden Gate Bridge. Ne seguirono tanti altri, sempre più elaborati e coinvolgenti, tra cui l’indimenticabile “Match in Hell” ambientato al Colosseo che vedeva i “buoni”, capitanati da Ronaldo (il Fenomeno), Maldini e Cantonà, affrontare dei “guerrieri oscuri” desiderosi di eliminare il gioco più bello del mondo.  “Just do it” diventò uno dei più celebri slogan di sempre e contribuì a rendere la Nike uno dei marchi di abbigliamento sportivo più

importanti a livello globale. Una scelta vincente fu quella di non tradurlo in nessun’altra lingua diventando così riconoscibile ovunque. L’azienda riusciva a trasmettere un’immagine di determinazione, impegno, nonché l’ideale americano del “lavorare sodo” trasposto nello sport. L’idea di questo slogan – tuttavia – fu piuttosto originale. Qualche anno fa Wieden raccontò che fu ispirato dal pluriomicida Gary Gilmore il quale – poco prima della sua esecuzione – esclamò: “Let’s do it!”. Lo sapevate?

6) 1997 – APPLE: “THINK DIFFERENT”

Anche Apple, come Coca Cola, merita un’altra menzione d’onore nella nostra top 12 grazie ad uno spot indimenticabile. Famoso tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila, “Think different” è una delle pubblicità più copiate al mondo. Non accende soltanto desideri, non suscita soltanto emozioni: “Think different” costruisce l’immagine di Apple e la spiega ai suoi consumatori. Nel 1997 l’azienda di Cupertino era in declino e Steve Jobs sapeva che per rilanciare il brand doveva valorizzarne l’immagine, ricreare un’identità e fare sentire differenti, e quindi speciali, i suoi utilizzatori accostandoli ai “folli visionari” del secolo scorso.

7) 2004 – ADIDAS: “IMPOSSIBLE IS NOTHING”

Nel 2004 Adidas lanciò una campagna pubblicitaria di grande successo caratterizzata dallo slogan “Impossible is nothing“. Lo spot fu un autentico capolavoro tecnologico: mescolava le immagini di Muhammad Alì e la figlia Laila, anch’ella pugile, come se si stessero davvero affrontando, diventando il primo di una serie di video motivazionali che esortavano a non arrendersi: “Parole come non posso, non ci riesco o è impossibile: non esistono!” Negli anni successivi ne seguirono altri, con altrettanti parallelismi tra campioni dello sport di ieri e di oggi. Tra gli indimenticabili vogliamo ricordare una giovane Nastia Liukin riproporre lo stesso esercizio che Nadia Comăneci eseguì nel 1976 alle Olimpiadi di Montreal, a soli 14 anni, ottenendo per la prima volta nella storia della ginnastica artistica un dieci perfetto.

Visto che meraviglia di comunicazioni sono state create ? Uno spettacolo!!!!

Penso che ora la differenza tra Marketing e Comunicazione sia più chiara. Ti invito a leggere :Marketing, questo grande sconosciuto

Un saluto sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia !

 

 

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Marketing Operativo! Si parte per la battaglia.

Condividi, comprendi e agisci con la giusta tattica.

Ti piace ascoltare i tuoi colleghi che sono tanti Sun- tzu nel Marketing Strategico ?( ti può interessare Marketing Strategico&l’Arte della Guerra di Sun-tzu).

Se ti piace ascoltare e voler comprendere il perché di Scelte Strategiche dei tuoi colleghi e metterti operativamente a studiare Tattiche ed Azioni concrete sugli strumenti marketing, allora ti può piacere il Marketing Operativo.

Insomma, ascolti Sunt-tzu e vai in guerra.

Beh , puo sembrare strana come definizione ma è abbastanza vicina alla realtà perché il mondo là fuori nel quale dovra operare è un po’ come un campo di battaglia.

E’ una battaglia nella quale devi mettere in atto azioni tattiche per:

  • essere ascoltato quando devi comunicare ai tuoi potenziali clienti o buyer personas.
  • analizzare quali operazioni e quali canali utilizzare per entrare nella mente del tuo potenziale cliente o buyer personas.
  • Quali operazioni di vendita possono essere vincenti per attrarre i potenziali clienti o buyer personas.

 

Definizione di wikipedia di marketing strategico:

“Il marketing strategico si basa sull’analisi dei bisogni degli individui e delle organizzazioni. Questo primo aspetto del processo di marketing riguarda anzitutto l’individuazione, all’interno del mercato di riferimento, dei prodotti-mercato e dei segmenti già esistenti o potenziali.” – wikipedia

Definizione di marketing operativo:

“Il Marketing operativo è la parte finale dell’intero processo di marketing, a monte del quale ci sono le fasi di marketing analitico e marketing strategico. La componente operativa (o tattica) del marketing ha il compito di realizzare concretamente le strategie definite nelle fasi precedenti.”-wikipedia

Nella gestione di un’azienda, così come in guerra, si deve fare un distinguo  fra strategia e tattica. La strategia é quella che si occupa di cercare la giusta direzione che l’azienda deve prendere, la tattica quella che agisce e fa muovere l’azienda verso la direzione scelta dal management dell’azienda ed esplicitata con la strategia. La  strategia é una visione di lungo periodo, la tattica di breve-medio periodo.

 

 Si può sbagliare tattica e sopravvivere ugualmente, ma se si sbaglia strategia é sicuramente la fine. E, come diceva appunto Sun Tzu, “la strategia senza la tattica é la strada più lenta per la vittoria, ma la tattica senza strategia é la confusione prima della sconfitta”.

 

La strategia si occupa di costruire l’autostrada per arrivare al casello desiderato e la tattica decide come guidare l’auto che viaggia in quell’autostrada, senza sbagliare casello di uscita ma arrivando al casello desiderato.

La differenza tra marketing strategico e marketing operativo

Quali sono le differenze tra marketing strategico ed operativo?

  • il marketing strategico si occupa di studiare/analizzare/ comprendere come muoversi nel mercato ed il risultato finale è la creazione di una vera e propria strategia
  • il marketing operativo, che interviene dopo quello strategico, studia le tattiche (attività) per le necessarie per raggiungere gli obiettivi.
  • tra le differenze tra marketing strategico ed operativo si inseriscono i KPIacronimo di  Key Performance Indicator (Indici di risultato). Si tratta di  un sistema di misurazione dei risultati ottenuti/ indici che fanno comprendere l’efficacia delle azioni decise dal marketing operativo.

Esempi di marketing operativo rispetto al marketing strategico

Un’azienda che realizza arredamenti in vetro per show – room di target alto, dopo aver definito una strategia vuole produrre gli arredi con un vetro che non si può in alcun modo infrangere o sbeccare.

Il marketing operativo studierà un tipo vetro che risponde alle caratteristiche richieste ad un prezzo  che risponde ad una strategia di prezzo già definita. In seguito analizzerà i canali di vendita e costruirà un piano di promozione e comunicazione sia on-line che off.line, sia Outbound marketing ( che va alla ricerca del cliente) sia Inbound marketing ( insieme di strategie che portano il cliente a trovare l’azienda.

Il Marketing richiede sempre molta attenzione e cura nei dettagli ed anche tanta pazienza nei tempi di realizzazione. Chi lavora con il Marketing deve avere una visione chiara sia del Marketing Strategico  che di quello Operativo, come se fossero due gemello monozigoti.

Il marketing operativo non può fare a meno del marketing mix, ovvero delle azioni integrate utili a raggiungere i nostri obiettivi. ( per approfondire puoi leggere Le 7 P e le 4 C del marketing mix )

 

Ciò che è certo è che il Marketing Strategico ed il Marketing Operativo devono andare d’amore e d’accordo.

In caso contrario si creerà confusione e soprattutto gli Obiettivi Aziendali non verranno raggiunti e questo non piace né all’imprenditore né ai dipendenti.

Il marketing ha una grossa responsabilità e chi lavora in questo settore si deve rendere conto che non è un “bel gioco “ ma un insieme di ragionamenti profondi che possono cambiare le sorti di un’azienda.

A me piacciono solo le favole con un finale rosa.

Un saluto sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia !

 

 

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Marketing Strategico & L’Arte della Guerra di Sun-Tzu

1)“Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.”  Sun-Tzu

2) “Nell’operazione militare vittoriosa prima ci si assicura la vittoria e poi si dà battaglia. Nell’operazione militare destinata alla sconfitta prima si dà battaglia e poi si cerca la vittoria.” Sun-tzu

3) Le vie che portano a conoscere il successo:

1   Sapere quando si può o non si può combattere
2. Sapersi avvalere sia di forze numerose che di forze esigue
3. Saper infondere uguali propositi nei superiori e negli inferiori.” Sun-tzu

Non ho scelto né Kolter né altri guru del marketing per parlarti del Marketing Strategico.

Già non è facile spiegare che cos’è il marketing ( ti potrebbe interessare : Marketing, questo grande sconosciuto) figurati il Marketing Strategico.

Ho scelto di spiegartelo con le famose tattiche e strategie della guerra di Sun-tsu autore de L’ Arte della Guerra.

Ho conosciuto questo libro grazie ad un coach che veniva ma me in azienda e mi disse:” Silvia, non puoi non leggerlo” ( allora ero amministratore delegato estremamente operativo in una realtà medio/piccola ) e, molti anni dopo, venne a trovarmi e mi regalò L’Arte della Guerra per Donne”

L’Arte della Guerra redatto da Sun-Tzu è stato scritto in Cina nel IV secolo a.c. Guerrieri, capi militari, uomini politici ed importanti scuole di management l’adottano in tutto il mondo, manager dell’industria e della finanza continuano a leggerlo, traendone un’inesauribile fonte d’ispirazione e meditazione.

Quando ho intrapreso la strada di Consulenza Marketing, me lo sono riletto e ritengo che sia il primo trattato sul Marketing Strategico.

Le prime tre frasi che ho riportato sono pienamente inerenti al Marketing Strategico.

Vediamo perché.

La definizione che io uso per Marketing Strategico è:

Cercare, Trovare, Capire quali possono essere le potenzialità di un prodotto o servizio per risolvere bisogni umani che ho precedentemente verificato esistenti.

Oppure: Cercare , Trovare, Capire quali sono le strade da seguire per far notare il valore di un prodotto o servizio già esistente ai giusti potenziali fruitori dello stesso.

Definizione di wikipedia di marketing strategico:

“Il marketing strategico si basa sull’analisi dei bisogni degli individui e delle organizzazioni. Questo primo aspetto del processo di marketing riguarda anzitutto l’individuazione, all’interno del mercato di riferimento, dei prodotti-mercato e dei segmenti già esistenti o potenziali.” – wikipedia

 

Prima Frase di Sun-tzu:

  • “Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.”  Sun-Tzu

 

Applicandola al Marketing Strategico diventa:

Devi conoscere bene il tuo prodotto o servizio e devi conoscere bene la tua  concorrenza. ( il marketing strategico fa anche questo) .

Se conosci bene il tuo prodotto o servizio e non conosci bene la concorrenza hai il 50% di possibilità di vincere ed il 50% di possibilità di perdere. ( Verissimo. Nel Marketing strategico è sempre presente l’analisi della concorrenza e se fai la tua Strategia Marketing senza quest’ultima analisi, vai un po al buio..puoi vincere o puoi perdere )

Se non conosci bene né il tuo prodotto o servizio, né quello della concorrenza, fallirai di sicuro.( lo diciamo alle aziende di ogni dimensione. Crisi o non crisi , se vuoi uscirne, devi usare il Marketing Strategico )

Seconda frase di Sun-Tzu :

2)“Nell’operazione militare vittoriosa prima ci si assicura la vittoria e poi si dà battaglia. Nell’operazione militare destinata alla sconfitta prima si dà battaglia e poi si cerca la vittoria.” Sun-tzu

Applicandola al Marketing Strategico diventa:

Prima di introdurre un prodotto o servizio sul mercato, o prima di iniziare a fare Marketing Strategico anche se hai un’azienda da vent’anni, devi studiare una Stretegia Marketing che ti possa portare alla vittoria e poi passa all’operatività e buttati sul mercato.

Se, invece, passi d’acchito alla fase operativa ( apri l’azienda, cominci a produrre, non fai formazione del personale, non controlli le risorse necessarie per arrivare ad un punto di pareggio, non stabilisci una data per arrivare al punto di pareggio, non decidi il posizionamento del Brand, non individui i tuoi potenziali clienti) , è come navigare al buio sperando di “ prenderci”

Nell’operazione di apertura o rinnovamento di un’azienda se entri in guerra con i tuoi concorrenti ( ad esempio con una battaglia sui prezzi al ribasso ) è facile che la tua azienda possa essere sconfitta.

Terza frase di Sun-Tzu:

3)“Le vie che portano a conoscere il successo

1.Sapere quando si può o non si può combattere
2. Sapersi avvalere sia di forze numerose che di forze esigue
3. Saper infondere uguali propositi nei superiori e negli inferiori.”Sun-tzu

Applicandola al Marketing Strategico diventa:

Devi sapere quando hai spazio per inserirti in un mercato, quanti concorrenti hai, che cosa offrono e come si muovono con il marketing. Sapere se hai fondi sufficienti per iniziare con il tuo progetto aziendale o con un rebranding.

Per fare il tuo progetto e la tua strategia devi essere sicuro di poterla mettere in atto sia che tu abbia molte o poche persone, molti euro da investire o pochi. La domanda che ti devi fare è ; La mia Strategia di Marketing è adeguata alla mia struttura ? Se non lo è, adeguala.

Tutta la squadra aziendale dalla prima all’ultima persona devono essere al corrente della Strategia di Marketing che è stata studiata perché anche loro ne fanno parte.

Ecco dal guerriero Sun-tzu vissuto nel IV sec A.c. ci sono state date tutte le nozioni fondamentali per creare il tuo Marketing Strategico.

Se non hai letto l’Arte della Guerra, ti consiglio di farlo.

Quello che Sun Tzu ci insegna con la sua Arte della guerra è la capacità di comprendere e mettere in pratica una Strategia vincente. Una personalizzazione della teorica tattica, una realizzazione – anche e soprattutto evitando lo scontro – della vittoria.

E per chiudere una perla di saggezza per gli imprenditori che vogliono fare Marketing Strategico:

Non a caso, proprio le prime parole del libro sono una severa messa in guardia contro qualsiasi impresa militare pensata ed attuata in maniera leggera o considerata come la via più breve per raggiungere un risultato: “La guerra è di vitale importanza per lo stato, è materia di vita o di morte, una scelta che può condurre al successo o alla rovina. E’ un campo di )studio e di riflessione che non può essere affrontato con leggerezza”: ECCO IL MARKETING STRATEGICO.

Possiamo parlarne insieme, se vuoi.

Un saluto sorridente qualsiasi persona, professionista o imprenditore tu sia.

 

 

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Marketing&Obiettivi Aziendali

Il Marketing senza obiettivi aziendali non serve a nulla.

Un buon marketing strategico e poi operativo stanno al tuo successo aziendale come l’acqua sta agli essere umani, animali e vegetali per la sopravvivenza.

Vale per tutti gli imprenditori micro, piccoli medi e grandi.

Vuoi fare marketing perché le voci di corridoio ti dicono che per avere successo devi fare Marketing?

Si. Bene, fai bene a voler fare marketing.

Domanda sempre presente nei miei incontri: quali sono gli obiettivi aziendali a medio/breve termine( dai 3 ai 5 anni) ?

Le risposte più frequenti:

  • Vendere di più
  • Aumentare il fatturato
  • Essere più conosciuto

Ok, ho capito.

Partiamo dall’inizio.

Perché senza gli Obiettivi Aziendali non fai nessuna Strategia Marketing ed il successo, se arriva, arriva perché sei molto fortunato o perché il mercato ti è stato favorevole ?

Che cos’è un Obiettivo?

Un obiettivo è un risultato misurabile e raggiungibile entro un determinato periodo di tempo

Che cos’è un Obiettivo Aziendale ?

Un obiettivi aziendale è il risultato raggiungibile e misurabile che un’azienda vuole ottenere in un determinato periodo di tempo.

Vendere di più non è un obiettivo aziendale

Voglio che la mia azienda venda 20.000 capi di abbigliamento in più rispetto al 2019 entro il 31/12/2020: questo è un obiettivo aziendale.

Aumentare il fatturato non è un obiettivo.

Voglio che la mia azienda entro il 31/12/2020 aumenti di 200.000 € il fatturato che dovrà essere di 1.200.000 invece di 1.000.000 di fatturato del 2019: questo è un obiettivo aziendale.

Essere più conosciuto non è un obiettivo aziendale.

Il mio marchio di profumeria a Modena deve essere conosciuto e riconosciuto dall’80% delle donne modenesi entro il 31/12/2020 come il marchio di profumeria più glamour della città: questo è un obiettivo aziendale.

Qualsiasi azienda deve pianificare i propri obiettivi. Non facendolo, infatti, lavorerebbe in modo del tutto casuale. Con il rischio di portare l’imprenditore all’insoddisfazione, a difficoltà economiche ma soprattutto A NON POTER INTRODURRE DEI CORRETTIVI NELLA PROPRIA STRATEGIA AZIENDALE PER CAMBIARE IL TREND NEGATIVO CHE SI E’ CREATO RISPETTO ALL’ OBIETTIVO AZIENDALE.

Ti svelo un segreto che, magari, ti consolerà. State sbagliando tutti ( o quasi )!!!!!!!

Non  è colpa tua.  Nessuno te ne ha mai parlato.

Pianificare gli obiettivi aziendali è una attività spesso poco considerata da professionisti, artigiani e titolari di micro imprese. Ma sviluppare il proprio business non è frutto di scelte casuali ma il risultato di un preciso piano di impresa e della relativa sua attuazione.

Perché nelle micro e piccole imprese non si fissano gli obiettivi aziendali? Perché non si dedica del tempo a pianificare gli obiettivi aziendali?

 Semplicemente perché alcuni professionisti, artigiani o titolari di una piccola impresa non sanno fare una pianificazione strategica e fissare degli obiettivi aziendali.

Se nessuno gliel’ha detto, come potrebbero saperlo?

Devo, per forza, parlarti un attimo della Pianificazione Strategica perché è la pianificazione strategica che per mette di definire gli obiettivi aziendali.

Concretamente cosa significa definire la pianificazione strategica, gli obiettivi aziendali con l’obiettivo di sviluppare il proprio business?

 Per essere più chiara riassumo per punti la pianificazione strategica

  • Definire gli obiettivi (strategici, operativi e di numeri)
  • Definire il piano operativo per raggiungere quegli obiettivi
  • Misurare i risultati effettivi del piano (controllo)
  • Correggere la rotta (se necessario)

Definire gli obiettivi (strategici, operativi e di numeri)

 Gli obiettivi strategici sono quelli di medio-lungo termine (3/5 anni )  Per esempio, un obiettivo di medio lungo termine, potrebbe essere raggiungere un fatturato di tre milioni di euro partendo dal fatturato attuale di un milione e mezzo di euro; oppure pianificare in 3 anni l’acquisto di un capannone di proprietà per il quale occorrono 2.milioni  di euro, pagandolo in parte in contanti ed in parte con un finanziamento bancario.

Occorre partire dall’analisi della situazione iniziale e della sua possibile evoluzione, sottolineando i punti di forza e di debolezza dell’azienda  e formalizzando così gli obiettivi e le relative strategie per arrivarci.

Qui spunta come per incanto il marketing !!!

Perché il marketing definiti la brand position, ( ti può interessare Che cos’è la Brand Positioning )  i buyer personas ( ti può interessare Il tuo cliente potenziale deve diventare un cliente nuovo )e gli obiettivi aziendali deve cominciare ad agire.

Il marketing è il mezzo che ogni micro, piccolo, medio e grande imprenditore ha a disposizione per raggiungere gli obiettivi aziendali.

Grazie al marketing, misuri i risultati effettivi del piano e programmi dei correttivi nella strategia marketing se non si stanno raggiungendo gli obiettivi.

I principali obiettivi da darsi e tenere sotto controllo

Redditività

Devi creare reddito. Le entrate devono essere maggiori dei costi. Devi tenere sotto controllo i singoli costi ed i singoli ricavi. ( Potresti scoprire che di cancelleria spendi € 3.000 all’anno e, cambiando fornitore, ne puoi spendere 1000). Potresti anche scoprire che il cliente che ti da maggior fatturato l’anno è quello sul quale tra costi per la sua produzione e ricavi, non hai nessun margine.

Formazione e Fidelizzazione dei dipendenti

La formazione dei dipendenti, sia nelle soft skills, sia nel migliorare le tipiche skill del loro lavoro, sia nel far comprendere gli obiettivi aziendali sotto forma di mission e vision è un costo di produzione che darà ottimi risultati,  se ben fatto.

Il livello di serenità e soddisfazione nella tua azienda deve essere rivolto anche ai tuoi clienti interni: i tuoi dipendenti e collaboratori. Un ricambio frequente costa tempo per l’inserimento e tempo per dedicarsi a ricerche di personale mentre il mantenimento dei vecchi dipendenti permette una redditività più alta oltre a non far scappare i talenti.

Ogni impresa di successo fa molta attenzione a questo aspetto.

Assistenza clienti

Un buon servizio clienti aiuta a creare fidelizzazione.  Questo ti serve sia per avere uno zoccolo duro di fatturato, sia per il passaparola in quanto i tuoi clienti devono essere tranquilli con te come fornitore. Basta farti una chiamata e gli risolvi il problema.

Mantenimento di buoni rapporti con il sistema creditizio

Anche se la tua azienda ha un ottimi flusso finanziario deve mantenere ottimi rapporti con le banche al fine di poter attenere ottimi finanziamenti e, comunque deve mantenere ottimi rapporti con gli istituti di credito per avere le migliori condizioni. Interessi e spese bancarie possono influire molto sul tuo bilancio. Ti potrebbe interessare Strategia Bancaria per essere facilitato nei rapporti con gli Istituti di credito.

Importantissimo : essere pronti al cambiamento.

Guarda ed osserva sempre i cambiamenti che vedi nel tuo mercato e soprattutto nelle modalità di acquisto dei tuoi clienti o potenziali clienti e controlla le nuove richieste di prodotti o servizi del tuo settore.

Ad oggi, ciò che andava bene ieri, non è detto che vada bene domani e tu devi essere pronto.

La regola d’oro è : IMPARARE, DISIMPARARE ED IMPARARE DI NUOVO…..e non stancarsi mai. 

Analisi competitiva

Anche l’analisi completa delle attività della concorrenza è un obiettivo aziendale primario. Capire dove posizionare i prodotti sul mercato ti aiuta a determinare ed a diversificare meglio la tua posizione tra i consumatori. Ti potrebbe interessare Brand Positioning.

Il marketing racchiude tutte le fasi descritte fino ad ora.

Un buon marketing strategico e poi operativo stanno al tuo successo aziendale come l’acqua sta agli essere umani, animali e vegetali per la sopravvivenza.

Silvia Migliorini Marketing

Un in bocca al lupo sorridente qualsiasi persona, imprenditore o professionista tu sia!

 

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