Marketing digitale e tradizionale: quanto mettere a budget?

Finisce un anno ed ne inizia un altro. Lo so che i pensieri sono tanti e siete tutti un po’ sotto sopra o sopra sotto ma l’anno nuovo arriva e con esso, sono certa, aria migliore.

Non fate l’errore di lasciarvi andare e non pensare ai budget costi/ricavi. Si deve pensare ai budget, mai come ora davvero importanti per ogni micro, piccola, media e grande impresa. Bisogna prevedere ed annusare la qualità dell’aria economica nei primi 6 mesi e nei secondi 6 mesi del 2021.

Marketing digitale! Quanto mettere a budget?

Marketing tradizionale! Quanto mettere a budget?

Non ho una risposta che va bene per tutti ma ho una frase che per tutti va bene:

dovete tenere una percentuale di budget da investire assolutamente in Marketing digitale.

Quale percentuale?

Molto dipende dalla tipologia di Azienda, dalle dimensioni, dal vostro fatturato, dai vostri obiettivi e dalle risorse finanziarie che l’azienda ha a disposizione.

Dall’analisi dei dati si può avere un budget da assegnare al Marketing Digitale.

 

Ma qual è il marketing digitale?

Per dirla semplice, semplice come piace a me : il marketing digitale o on-line è qualsiasi forma di marketing basata su supporti elettronici come, ad esempio,il sito web, i social media, l’e-mail, la pubblicità pay per click, le apps.

Attenzione, ma qui occorrerà un altro articolo, non bisogna utilizzare questi mezzi a casaccio ma seguendo delle Strategie di Marketing e tutti i ragionamenti su Valore e Brand Positioning.

Mi rifaccio ad uno studio di mercato fatto dalla società di ricerca Gartner.

Secondo alcuni dati rilevati dalla società di ricerca Gartner, le Aziende, in media, investono il 2,5% del loro fatturato annuo per attività di marketing online.

Tra le spese di marketing digitale attenti a che cosa includere: social e mobile marketing, creazione dei contenuti, gestione del sito internet, web design , software, costi del personale in azienda e costi esterno come agenzie e ricerche.

Nello studio Gartner ci dice che la percentuale varia a seconda del tipo di industria:

  • Farmaceutico 2.2%
  • Commercio al dettaglio: 2.5
  • Mezzi di comunicazione: 3.9
  • Industria manifatturiera: 2.8
  • Tecnologia : 2.3
  • Servizi finanziari ed assicurazioni: 2.4

Per arrivare quindi ad un interessante esempio pratico: se la vostra azienda ha un fatturato di 500.000 € l’anno, dovreste prevedere di investire nel web marketing un budget di circa € 12.500 all’anno solo per attività digitali.

Il 2.5% annuo per il digitale non rappresenta il totale del budget da investire nel marketing anche se sta diventando una fetta sempre maggiore negli investimenti complessivi.

Sempre la ricerca Gartner ha preso in considerazione anche i budget di marketing complessivi ( sia il marketing tradizionale che quello digitale). Dalla ricerca ne deriva che, in media, le aziende investono il 10,4% del loro fatturato nel marketing complessivo, di cui la percentuale del marketing digitale è il 2,5%.

La percentuale d’investimento nel budget digitale è da anni in costante aumento ( circa 9% in più all’anno) mentre la percentuale di aumento dl marketing tradizionale ha aumenti più bassi. (circa il 6%).

 

Come si suddivide il 2,5% del budget digitale?

 La pubblicità online ( che ritengo odiosa e fastidiosa) rappresenta ancora la quota più grande del marketing online (12,5%) ma la creazione e la gestione di contenuti (11,6% del budget) cresce molto velocemente con la previsione che superi, nel breve termine, il budget pubblicitario di advertising. Finalmente le aziende hanno capito che la parte dei contenuti di valore è ciò che la maggioranza del pubblico digitale desidera. Il pubblico vuole informazioni utili e costanti. Poi vi premierà con l’acquisto.

Il pubblico è diventato scettico nei confronti della pubblicità on-line ed anche molto infastidito.

 

Come fare per utilizzare bene quel 2,5% del budget digitale?

Il digital marketing è un lavoro complesso nel quale si intersecano fra loro molte e diverse tra loro competenze ed occorrono ore anche per uno studio costante perché il mondo del digital marketing si evolve molto rapidamente.

Tante sono le attività da curare e spesso è meglio esternalizzare: dal sito internet ai social media, dalla creazione di contenuti all’email marketing, alla web analytics al videomarketing.

4 ragioni per esternalizzare il marketing digitale:

  1. Poca esperienza e poco studio dell’evoluzione: il digital marketing è un fiume di nuove tecnologie, nuove piattaforme, algoritmi  dei motori di ricerca. Anche il rimanere aggiornati, lo studiare, richiede tempo e quindi grande lavoro da parte delle persone assunte nel reparto marketing.
  2. Molti manager preferiscono investire sulle risorse interne strettamente legate al loro business, qualsiasi sia il settore aziendale.
  3. Si può risparmiare: soprattutto per le aziende piccole e medie l’esternalizzare il marketing porta a vantaggi sul budget costi.
  4. Il vantaggio dell’esternalizzazione è quello di avere il tempo per stabilire obiettivi chiari, ed avere un piano per misurare i progressi rispetto agli obiettivi stabiliti.

 

Concudendo

 Cosa potete mettere in pratica subito in azienda dopo aver letto questo articolo?

  • Valutate quanto state spendendo ricordandovi di mettere tutti i costi diretti ed indiretti imputabili al reparto marketing digitale.
  • Trovato il costo è necessario calcolare quale percentuale del vostro fatturato rappresenta.
  • Tenete presente che avete come parametro il 2.5% di cui abbiamo parlato all’inizio di questo articolo.
  • Importantissimo: considerate con attenzione le attività digitale che producono il costo e quanta parte di esso si sta impiegando per la creazione e gestione dei contenuti.( avete un blog nel sito? Che tipo di contenuti sono utili per i vostri potenziali clienti? Come diffondete questi contenuti?

 

Bisogna avere una strategia dei contenuti da pubblicare e sapere gestire i contatti qualificati che ne derivano con, ad esempio, una buona marketing automation.

Insomma, ora divento di parte, ma potrebbe essere utile ed economico esternalizzare il vostro marketing da chi è specializzato a farlo, da chi lo fa con passione, cuore e cervello.

Vi ho incuriositi?

Quanto investite nel marketing ed anche quanto funziona questo investimento?

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!

 

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Le persone sono spente? Impossibile fare marketing! Meglio, inutile.

Nella quotidianità, sia privata che lavorativa, incontro persone che riescono ad affrontare con successo anche le situazioni più complesse ed altri che invece letteralmente mollano al primo scoglio anche piccolo che incontrano.

Perché queste differenze di reazione?

Perché c’è chi va comunque sempre a testa alta e chi la china sempre e chiude gli occhi?

Le caratteristiche interiori di ogni persona fanno la differenza.

Chi va a testa alta è resiliente, possibilista, sicuro, crede nelle proprie potenzialità e “si tuffa” nel mare della vita. Ma come fanno? No, non è genetica, educazione, famiglia. Hanno preso coscienza che gli unici a migliorare la qualità della vita possono essere loro stessi. Migliorano o cercano il modo per migliorare le loro abitudini di vita. Questo modo di essere richiede impegno, determinazione, tenacia, costanza e tanta pazienza.

Chi china la testa lo fa perché manca di voglia di impegnarsi nel prendere in mano le proprie abitudini di vita. Parlano e disquisiscono, si fanno i fatti degli altri, criticano e giudicano. Hanno nel sangue la Pigrizia.

Ci sono in particolare 2 abitudini che le persone resilienti hanno fatto proprie:

 

  1. Sono grati alla vita : essere grati aiuta ad allenare la resilienza, tranquillizza e riduce la paura di fallire. Essere grati aiuta a vivere in modo più leggero ogni cosa che ci accade.
  2. Non dedicano tempo a giudicare ed a lamentarsi: chi è impegnato a migliorare la sua vita non è neanche sfiorato dal desiderio di giudicare gli altri, criticare, spettegolare e lamentarsi.

 

Molte le imprese di ogni ordine e grado oggi sono in difficoltà economica.

Ma, ti domando, le imprese da che cosa sono fatte? Sono fatte da locali, arredamento, macchinari, software e computer? No, sono fatte da persone.

Se anche solo una delle persone che fanno l’azienda china la testa, si trascina dietro altre persone ed infine tutta l’azienda.

 

Diventa impossibile essere utili consulenti marketing e comunicazione se il problema della 5° P del Marketing ( People cioè Persone )  è marcia e spenta.

Un saluto sorridente qualsiasi Persona, Imprenditore o Professionista tu sia!

 

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NON FAR SBANDARE LA TUA AZIENDA PER UNA MOSCA NELLA TUA AUTO!

Ho conosciuto imprenditori che si stavano schiantando mentre davano la caccia ad una mosca che girava imperterrita sul cruscotto dell’auto ed indisturbata nell’abitacolo della stessa.

Stato d’animo dell’imprenditore?

Fastidio, agitazione, senso d’impotenza e talvolta fermo della macchina per far uscire quella maledetta mosca.

Quali sono queste mosche in azienda?

Sono litigi più o meno velati tra colleghi, antipatie, timore di responsabili o mangement che rema contro la proprietà, cellulare che squilla continuamente e comunica problemi più o meno gravi di commerciali con clienti, della rete che non funziona, del programma che si è bloccato, della consegna della merce che non è arrivata mei tempi concordati e via cantando.

Magari stai guidando e percorrendo autostrade per andare a quell’incontro così importante per il quale ti sei preparato nei giorni precedenti.

Ti sei alzato presto quella mattina per fare con calma ginnastica e colazione e che sai che l’incontro con il cliente potrebbe portare ad una svolta importante nella tua azienda. Crescita, affermazione sul mercato ed aumento di fatturato e margini.

Stai visualizzando l’incontro nella in modo positivo, sei conscio dei vantaggi che potrai portare al cliente ed hai tanto bisogno di tranquillità.

Queste mosche ti distraggono dall’incontro odierno ma anche da tutta la pianificazione e la programmazione che hai fatto, con ragionamento e cogliendo l’ispirazione, per il futuro della tua azienda. Tu hai obbiettivi da raggiungere ed hai creato una struttura che ha un valore.

Sbandi, ed è il classico momento dove dici tra te e te: se torno a nascere faccio….o ma chi me lo ha fatti fare?

Non preoccuparti, capita. Attento a non sottovalutarti ed a mollare la presa.

Da dove? Dal valore per il cliente che è (o dovrebbe essere) il punto di fuoco costante della nostra visione aziendale, del perché abbiamo fondato quell’azienda.

Perché, solo se creiamo valore per il cliente, il cliente ci riconosce come diversi e ci dà fiducia.

Tutto il resto sono mezzi per raggiungere tale scopo: la fiducia del cliente perché non gli proponi solo un prodotto od un servizio ma Valore che si traduce in crescita per la sua azienda.

Ci vuole però grande lucidità e poco stress per non tentare di spiaccicare la mosca sul finestrino, sul parabrezza od influire sul fermo della macchina.

Un vero imprenditore e un vero manager si vedono anche da questo: 

  1. Quanto focus hai quando ti ronzano attorno i piccoli problemi quotidiani?
  2. Quanto sai ragionare in termini di valore per il cliente?
  3. Quanto sai accettare un tuo fastidio continuando a creare valore per il cliente?
  4. Quanto sai delegare a persone di fiducia?
  5. Quanta fiducia dai ai collaboratori e che cosa ricevi in cambio?

 

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 NON ENTRARE IN UN TUNNEL TRAFFICATO

È così che potrai mantenere produttività: non entrando in un tunnel trafficato ma rimanendo sulla strada senza traffico che hai individuato.

Solo così riesci a mantenere il focus sui percorsi legati alla continuità aziendale e soprattutto alla sua crescita anno per anno.

Come fare?

Partendo dalle basi di un marketing sano che nasce su di un un terreno sul quale devi costantemente seminare e proteggere dalle intemperie

  1. Analisi: se non sai cosa crea davvero valore per il cliente, che business crei?
  2. Diffusione del valore in tutti i reparti aziendali: tutte le persone dell’azienda creano valore per i clienti finali, non solo il marketing e le vendite (come spesso si tende a pensare). Ci vuole quindi grande cultura interna attorno a questo grande obiettivo comune e sei tu imprenditore che lo devi diffondere.
  3. Supporto da parte di persone consulenziali ai decisori. Se chi decide deve guidare, c’è chi deve metterlo nelle condizioni di farlo senza distrazioni. Un buon manager si circonda di persone che possono semplificargli la guida eliminando le distrazioni, piccole o grandi che siano.
  4. Empatia oltre che razionalità nella gestione di tutto il tuo Team perché è anche dal valore che il Team riconosce nella tua azienda che si propaga il tuo valore. Come azienda e come imprenditore.

 

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Un saluto sorridente qualunque Imprenditore, Persona o Professionista tu sia!

 

Photo: WEB WOLKSWAGEN